Diocesi di Tréguier

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Diocesi di Tréguier
Dioecesis Trecorensis
Chiesa latina

Exterior of Cathédrale Saint-Tugdual de Tréguier (01).jpg
Vescovo titolare {{{vescovo}}}
Arcivescovo titolare {{{arcivescovo}}}
Diocesi suffraganee
Diocesi suffraganea di arcidiocesi di Tours
Stato Francia
Regione ecclesiastica {{{regione}}}
Sede Tréguier
Seconda Sede {{{località1}}}
Terza Sede {{{località2}}}
Quarta Sede {{{località3}}}
Eretta VI secolo
Soppressa 29 novembre 1801
Vacante {{{vacante}}}
territorio unito alle diocesi di Quimper e di Saint-Brieuc


provincia
ecclesiastica
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collocazione
geografica
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(EN) Dati su catholic-hierarchy.org

Chiesa cattolica in Francia
Elenco delle sedi titolari
Diocesi soppresse

Coordinate geografiche
48°46′00″N 3°13′00″W / 48.783333, -3.233333 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Tréguier
Tréguier
Avignone
Avignone
Parigi
Parigi

La diocesi di Tréguier (in latino: Dioecesis Trecorensis) è una sede soppressa della Chiesa cattolica.

Territorio

La diocesi comprendeva parte della Bretagna settentrionale. Confinava a nord con il mare, ad est con la diocesi di Saint-Brieuc, a sud con quella di Quimper e ad ovest con quella di Léon.

Sede vescovile era la città di Tréguier nell'attuale dipartimento delle Côtes-d'Armor, dove fungeva da cattedrale la chiesa di Saint-Tugdual.

Nel 1761 la diocesi comprendeva 130 parrocchie, suddivise in due arcidiaconati: Tréguier e Plougastel.

Le diocesi storiche della Bretagna prima della rivoluzione francese: quella di Tréguier è indicata con il nome bretone di Treger.

Storia

Incerte sono le origini della diocesi di Tréguier. La tradizione lega la nascita della diocesi alla fondazione di un monastero a metà del VI secolo ad opera di san Tugdual. Una biografia del IX secolo riferisce che Tugdual era un monaco gallese emigrato in Bretagna dove avrebbe fondato a Tréguier il monastero nel 542 e sarebbe stato poi ordinato vescovo per ordine di re Childeberto I. Biografie successive, di carattere leggendario, riferiscono che Tugdual designò come successore un suo discepolo, Ruelin (Revelinus), che riuscì a prendere possesso della sede solo dopo aver sconfitto un competitore, Pergat (Perbgatus).

Alcune leggende del XII secolo raccontano che la diocesi monastica di Tréguier fu in realtà la continuazione di una sede episcopale precedente, Lexovium, oggi Yaudet nel comune di Ploulec'h, dove pontificarono ben 68 vescovi. Il primo sarebbe stato un Drennalus, discepolo di Giuseppe di Arimatea, giunto in Bretagna nel 72 d.C.

Secondo una cronaca del XII secolo, l'Indiculus de episcoporum depositione, la diocesi di Tréguier fu eretta nell'848 dal primo re bretone, Nominoë, in concomitanza con la riforma della Chiesa bretone operata dal re. Questa testimonianza è ritenuta attendibile da alcuni storici, benché con le dovute cautele; tra questi Duchesne, il quale ritiene che il monastero di San Tugdual fu elevato al rango di diocesi da Nominoë, anche se non è chiaro se i primi vescovi fossero anche abati oppure no. Altre ipotesi (Hubert Guillotel) ritengono che la diocesi sia stata fondata verso la fine del X secolo (nel 970 circa, data della prima attestazione della diocesi in un atto), in concomitanza con la riorganizzazione della Bretagna dopo la partenza dei Normanni.

Un catalogo episcopale della seconda metà del XVI secolo, redatto all'epoca del vescovo Jean-Baptiste Le Gras († 1583), riporta un elenco di vescovi difficilmente documentabile nella sua parte più antica. Gallia christiana tiene conto solo di alcuni di questi vescovi. Il primo vescovo di Tréguier attestato storicamente è Guglielmo, che è menzionato nel 1032 nell'atto di fondazione dell'abbazia di San Giorgio di Rennes.

La diocesi era suffraganea dell'arcidiocesi di Tours. Questa dipendenza fu messa in discussione quando i re di Bretagna, nel tentativo di creare una Chiesa bretone autonoma, elevarono nel IX secolo la diocesi di Dol a sede metropolitana di tutte le diocesi bretoni. Questa decisione regia non fu mai approvata dai papi e dagli arcivescovi di Tours; la questione tuttavia ebbe termine solo alla fine del XII secolo.

La prima cattedrale di Tréguier, in stile romanico, fu costruita nell'XI secolo dal vescovo Hugues de Saint-Pabutral e finanziata dai conti Penthièvre di Bretagna. L'edificio fu ricostruito in stile gotico a partire dal 1339 sotto Richard du Poirier ed ultimato nel XIV secolo.

Nel XII secolo furono fondate le due abbazie presenti nella diocesi, quella di Bégard, fondata nel 1130, e quella di Santa Croce di Guingamp, eretta nel 1135. In diocesi esistevano anche due chiese collegiate: Notre-Dame-du-Mur di Morlaix (1295), e quella di Tonquédec (1447).

Nel XIII secolo la diocesi fu il campo di apostolato di Yves Hélory de Kermartin, prete diocesano, predicatore, che si distinse per la sua generosità verso i poveri. Morto nel 1303 in odore di santità, fu in seguito canonizzato; le sue reliquie attirarono numerosi pellegrini e favorirono la notorietà della cattedrale di Tréguier, che già conservava i resti di San Tugdual.

Alla morte del vescovo Geoffroi de Tournemine († 1317) il papa si riservò la conferma dei vescovi fatta dal capitolo della cattedrale, privilegio fino a quel momento a beneficio degli arcivescovi di Tours.

Il vescovo Balthasar Grangier de Liverdis fondò il seminario diocesano nel 1654.

All'inizio del Settecento, il vescovo Olivier Jégou de Querville, simpatizzante del giansenismo, si rifiutò di pubblicare la bolla Unigenitus Dei Filius di papa Clemente XI; per questo motivo la diocesi fu privata delle indulgenze accordate a tutto il mondo cattolico per il giubileo del 1725.

L'ultimo vescovo, Augustin-René-Louis Le Mintier, sostenne fino in fondo il re nella sua resistenza ai rivoluzionari pubblicando una lettera pastorale in questo senso, e fu un fermo oppositore della costituzione civile del clero; per questo motivo dovette abbandonare la sua sede e rifugiarsi dapprima a Jersey e poi a Londra dove morì.

La diocesi fu soppressa in seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 e il suo territorio incorporato in quello delle diocesi di Quimper e di Saint-Brieuc.

Il 23 gennaio 1852 ai vescovi di Saint-Brieuc è stato concesso di aggiungere al proprio titolo quello di vescovi di Tréguier.

Furono ben cinque i vescovi di Tréguier che ebbero l'onore di ricevere la porpora cardinalizia: Even (Yves) Bégaignon, Raffaele Riario, Robert Guibé, Louis de Bourbon-Vendôme e Ippolito II d'Este.

Cronotassi dei vescovi

Ritratti dei 14 vescovi di Tréguier tra il 1587 e il 1801, conservati nella cattedrale di San Tugdual.
Note
  1. I vescovi Leoterio e Festgeno sono riportati nel catalogo cinquecentesco. Secondo altre fonti (Duchesne, op. cit., pp. 388-389), Festgeno o Festiniano era vescovo di Dol.
  2. Nella lettera di invito al concilio di Savonnières dell'859, sono menzionati questi due vescovi a cui non può essere attribuita con certezza nessuna sede; secondo Duchesne, erano i vescovi di Tréguier e di Saint-Brieuc.
  3. È menzionato nella terza biografia di san Tugdual, secondo la quale abbandonò la sede per l'invasione dei Normanni (IX-X secolo) portando in salvo le reliquie del santo.
  4. È menzionato nella terza biografia di san Tugdual, qualificato come vir sacris litteris imbutus (non necessariamente vescovo), secondo la quale fece ricostruire la chiesa di Tréguier dopo la partenza dei Normanni (X secolo).
  5. In una carta del 990 circa, relativa all'abbazia di Mont-Saint-Michel, si parla di tre vescovi, Costantino, Retwalat e Dredcand, le cui sedi di appartenenza non possono essere determinate; appartenevano di certo alle diocesi di Tréguier, di Saint-Brieuc e di Léon. Gallia christiana opta per il vescovo Costantino che identifica con Gozennano menzionato nella terza biografia di san Tugdual.
  6. Il documento che menziona questo vescovo non riporta la sede di appartenenza, come pure per un altro vescovo, Salomon. Cfr. diocesi di Saint-Pol-de-Léon.
  7. È già qualificato come episcopus electus in una bolla papale del 9 aprile 1221.
  8. Alla morte di Guillaume du Halgoët, fu eletto vescovo Georges Louet, decano della chiesa di Angers, che morì prima di ricevere la conferma papale e la consacrazione.
Fonti