Sant'Abbone di Fleury
Sant'Abbone di Fleury Monaco | |
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Santo | |
Trattato di Sant'Abbone | |
Età alla morte | 59 anni |
Nascita | Orléans 945 |
Morte | La Réole 13 novembre 1004 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 13 novembre |
Nel Martirologio Romano, 13 novembre, n. 13:
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Sant'Abbone di Fleury (Orléans, 945; † La Réole, 13 novembre 1004) è stato un abate, monaco, filosofoscrittore e poligrafo francese. È ricordato per i suoi studi di matematica, diritto canonico e astronomia.
Biografia
Fu insegnante nel monastero benedettino di Fleury-sur-Loire (l'odierna Saint-Benoît-sur-Loire) e a Ramsey, ma approfondì i suoi studi a Parigi e a Reims dove ebbe come insegnante Gerberto. Tornato nel convento di Fleury, vi divenne abate nel 988. Pertanto prese parte ai concili di Saint-Basle del 991 e di Reims del 995. Morì in seguito alle ferite riportate in uno scontro tra francesi e guasconi nel 1004. Fu sempre legato alla dinastia dei Capetingi.
Scritti e pensiero
Il biografo Aimoino di Fleury cita tra i suoi scritti il trattato sulla dialettica De propositionibus et syllogismis, il Computus vulgaris qui dicitur Ephemerida Abbonis, le Quaestiones grammaticae, un commento al Calculus di Vittorio d'Aquitania e l'Apologeticus.
Per Abbone, lo studio delle sette arti liberali vale come guida alla Verità divina, che tuttavia per sua natura resta irraggiungibile; se è utile lo studio delle verità di questa terra, delle cose visibili, ancor più sarà utile e necessario lo studio di ciò che a questa terra non appartiene, ossia delle cose invisibili. La filosofia deve mirare a comprendere la perfezione di Dio attraverso la percezione dell'armonia della creazione divina.
Le sue opere sono pubblicate in Patrologia latina, 139.
L'Apologeticus
Abbone era molto legato ai Capetingi, tanto che dedicò al re Ugo Capeto la sua opera più importante, l'Apologeticus, nome completo del Liber apologeticus ad Hugonem et Robertum reges Francorum, scritto intorno al 998. In questa opera l'abate sostiene, allo scopo di difendere i privilegi degli ordini monastici, che la società debba essere considerata come suddivisa in tre ordini, tre ceti in cui si suddivideva la cristianità: monaci, chierici e laici (quest'ultimo suddiviso ulteriormente in militari e contadini). I monaci, con la preghiera intercedono presso Dio, i chierici - presbiteri e vescovi - si dedicano allo studio e all'organizzazione della Chiesa, i nobili provvedono alle necessità della guerra e della pace, mentre i contadini devono provvedere con il loro lavoro a mantenere tutte le altre classi.
Abbone sostenne anche la tesi di un potere assoluto da riservare al papa: la plenitudo potestatis (pienezza del potere) in contrasto con l'opinione, al suo tempo prevalente, che identificava nel papa il primo dei vescovi, ma detentore del solo potere sacerdotale.
Nell'Apologeticus narra altresì, a proposito della fine del mondo che sarebbe dovuta avvenire nell'anno 1000, di aver sentito "predicare in una chiesa di Parigi che alla fine dell'anno mille sarebbe sopraggiunto l'Anticristo e il giudizio universale. Respinsi con forza l'affermazione appoggiandomi al Vangelo, all'Apocalisse e al Libro di Daniele".
Predecessore: | Abate di Saint-Benoît-sur-Loire | Successore: | |
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988 ca. - 1004 |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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