Angelus
Il testo latino e italiano | ||||||||||||
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L'Angelus o Angelus Domini, è una preghiera di carattere devozionale con la quale si ricorda il mistero dell'Incarnazione e si loda Maria.
Il nome della preghiera deriva dalla parola iniziale del testo in latino, Angelus Domini nuntiavit Mariae.
La preghiera consiste di tre brevi testi che sintetizzano il racconto e il mistero dell'annunciazione; sono recitati nella forma di versetto e responsorio, alternati con la preghiera dell'Ave Maria.
Storia
Così come la formula odierna dell'Ave Maria si formò e si diffuse attraverso il medioevo, sino a che giunse alla forma diventata ora universale nella Chiesa, altrettanto si può dire della devozione dell'Angelus[1].
Era comune fin dal XIII secolo l'invito alla preghiera con il Padre Nostro e l'Ave Maria al suono della campana nel momento della Compieta e del coprifuoco. San Bonaventura († 1274) esortava i suoi frati a inculcare ai fedeli tale pia pratica.
La pratica poi di recitare tre Ave Maria all'ora del tramono divenne generale in tutta Europa nella prima metà del XIV secolo, e fu raccomandata e indulgenziata da Papa Giovanni XXII nel 1318 e nel 1327.
Con il principio del XIV secolo ci è attestato in molti luoghi l'uso di un'analoga preghiera quando si suonava la campana al mattino: tale uso entrò nelle consuetudini in quel secolo e nel seguente.
Il suono della campana a mezzogiorno per la preghiera era limitato in alcune diocesi solo al venerdì, ma si estese a tutti i giorni quando papa Callisto III nel 1456 invitò alla preghiera per la vittoria contro i Turchi; certamente la recita a metà giornata non nacque come semplice sviluppo o imitazione di quelle mattutina e serale[2].
Con queste usanze si formò dal XVI secolo in poi l'usanza ancora oggi vigente. papa Benedetto XIII vi annesse il 14 settembre 1724 un'indulgenza di 100 giorni: l'Angelus andava recitato in ginocchio (eccetto il sabato sera e la domenica) e al suono della campana[2]; Leone XIII († 1903) modificò, rendendole più facili, le condizioni per lucrare l'indulgenza.
Uso
L'Angelus viene recitato tre volte al giorno: al mattino, a mezzogiorno e alla sera. Tradizionalmente le chiese fanno suonare una campana, detta campana dell'Angelus, per ricordare il momento della pia pratica.
Ogni domenica a mezzogiorno il Papa accompagna la recita dell'Angelus con un breve discorso, ed esso viene trasmesso da varie stazioni radiotelevisive in tutti gli angoli del globo.
Da Pasqua a Pentecoste al posto dell'Angelus viene recitato il Regina Coeli, con cui si fa memoria della resurrezione di Gesù.
Significato
Papa Paolo VI menzionò la preghiera dell'Angelus nella esortazione apostolica Marialis cultus sulla devozione alla Madonna, ed esortò a mantenere viva la consuetudine di recitarlo ogni giorno:
« | Tale preghiera non ha bisogno di restauro: la struttura semplice, il carattere biblico, l'origine storica, che la collega alla invocazione dell'incolumità nella pace, il ritmo quasi liturgico, che santifica momenti diversi della giornata, l'apertura verso il mistero pasquale, per cui, mentre commemoriamo l'Incarnazione del Figlio di Dio, chiediamo di essere condotti per la sua passione e la sua croce alla gloria della risurrezione, fanno sì che essa, a distanza di secoli, conservi inalterato il suo valore e intatta la sua freschezza. » | |
(Marialis cultus, 41)
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Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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