Chiesa dei Santi Paolo e Bartolomeo (Alcamo)
Chiesa dei Santi Paolo e Bartolomeo | |
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Alcamo, Chiesa dei Santi Paolo e Bartolomeo | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Provincia | Trapani |
Comune | Alcamo |
Diocesi | Trapani |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Corso 6 aprile,164 91011 Alcamo (TP) |
Telefono | 0924 504033 |
Sito web | |
Proprietà | Comune di Alcamo |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | parrocchiale |
Dedicazione | San Paolo apostolo San Bartolomeo apostolo |
Architetto |
Emanuele Cardona |
Stile architettonico | barocco |
Inizio della costruzione | 1615 |
Completamento | 1692 |
Data di consacrazione | 4 ottobre 1702 |
Consacrato da | Bartolomeo Castelli |
Pianta | croce latina |
Materiali | tufo |
Coordinate geografiche | |
Italia |
La Chiesa dei Santi Paolo e Bartolomeo è una chiesa in stile barocco che risale al XVII secolo: si trova nel comune di Alcamo, nella diocesi di Trapani.
Storia
Nel 1533 don Adamo Morfino, facendo seguito a una promessa di voto, diede inizio alla costruzione di un ospedale, comprendente una cappella dedicata a San Paolo in Conversione,[1] che si trovava allora alla fine dell'attuale Corso VI Aprile.[1] La costruzione non è stata completata ed è stata chiusa nel 1590 per mancanza di fondi.[1]
Nel 1615 l'allora vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Marco La Cava([1]), che si era recato ad Alcamo per la visita pastorale, si è reso conto dell'ingrandimento della città e dell'alto numero di abitanti, di circa 10.000 anime. Istituendo la parrocchia, ha fatto ampliare la cappella dell'ospedale soppresso, da est verso ovest. Inoltre, ha aggregato l'altare di san Bartolomeo e la chiesa ha assunto il titolo dei due santi.
Grazie alle offerte generose dei fedeli, dei sacerdoti e dei giurati della città, nel 1689 la chiesa è stata demolita; la ricostruzione è stata ultimata nel 1692.[1] Il 4 ottobre 1702, trovandosi ad Alcamo per la visita pastorale, monsignore Bartolomeo Castelli([2]) ha consacrato la chiesa che si trovava ancora allo stato grezzo.
In seguito, essendo ancora disponibili offerte da parte dei fedeli (in particolare da parte del ricco possidente Mariano Balli), la chiesa fu ulteriormente ampliata (1702-1705), portando a termine la costruzione della cupola.[1] Tra il 1775 e il 1809 è stato ultimato il prospetto (su progetto dell'architetto Emanuele Cardona), sono state costruite le cappelle laterali del Santissimo Sacramento in fondo, della Madonna dei Miracoli e di un'anti-sagrestia.[1]
Dopo il terremoto del Belice del 1968, sono state fatte delle opere di restauro sulla facciata, eliminando la calce e lo stucco che erano stati aggiunti durante altri lavori svolti in passato.
A San Paolo opera la Sala della Comunità Giovanni Paolo II e il circolo di cultura cinematografica Segni Nuovi; l'Azione Cattolica parrocchiale è una delle più radicate della Diocesi.
Descrizione
Esterno
Il prospetto, nella parte inferiore, è costituito da una gradinata, seguita da una zoccolatura su cui si innalzano 4 paraste con basi e capitelli; le due centrali racchiudono un portale sovrastato da un timpano spezzato in centro. Quelle delle due porte laterali racchiudono due finestre a croce greca. I due lati della facciata presentano altre due paraste. Sopra queste paraste scorre il cornicione; sulla trabeazione che lo domina, si innalza in centro una finestra alta, con timpano aperto e terminante con due volute e un blasone in centro.
Nella parte centrale di una seconda trabeazione si trova una nicchia, contenente una statua in pietra di San Paolo, realizzata nel 1917, con due finestre ad occhio ai due lati. Il prospetto è completato da due campanili dove sono collocate quattro campane, una delle quali era utilizzata per il funzionamento dell'orologio oggi non più esistente.
Interno
L'interno della chiesa rappresenta la migliore espressione dello stile barocco alcamese: la pianta a croce latina con tre navate, a ognuna della quali corrisponde una porta sul prospetto, separate da 8 colonne di marmo rosso del Monte Bonifato, su basi di forma quadrata, che sono abbellite dagli stucchi di Vincenzo e Gabriele Messina e dagli affreschi di Antonio Grano. Nel 1926 gli affreschi delle navate e gli stucchi sono stati restaurati. Il presbiterio è fiancheggiato da robusti pilastri a sostegno della cupola semisferica.
L'abside presenta una finestra ad occhio, nella quale è stata aggiunta una croce in ferro battuto, dotata di lampadine e vetri colorati, nel 1927.
Procedendo dall'ingresso, dopo avere superato il battistero (decorato da Carlo Brunetti), si trova:
- altare di San Bartolomeo, (1616), olio su tela di Narciso Guidone.
Transetto sinistro
- altare del Santissimo Crocifisso, (1702), statua lignea di ignoto napoletano, e le statue dell'Addolorata, San Giovanni e Maria Maddalena, realizzate in stucco da Gabriele Messina.
Abside e presbiterio
All'altare maggiore:
- San Pietro e Paolo, (1701), olio su tela del trapanese Giuseppe Felice ;
Vi sono due cappelle laterali al presbiterio:
- in quella a sinistra, è collocata la Madonna di Pompei;
- a destra è custodito il Santissimo Sacramento;
Transetto destro
Nel braccio destro del transetto si conserva:
- Madonna del Miele (1375-1380), dipinto su tavola trecentesca attribuita a Barnaba da Modena; è il più antico dipinto che esistente ad Alcamo.
Sull'altare a destra si conserva:
- Madonna dei Sette Angeli, (1703) olio su tela realizzata da Giuseppe Felice;
Controfacciata
Sacrestia e ufficio
Nella sacrestia sono conservate:
- Sacro Cuore di Gesù, (1858), tela realizzata da Giuseppe Carta;
- Sacro Cuore di Gesù, (1932), statua scolpita da Giuseppe Ospedale per conto della Congregazione che porta lo stesso nome; veniva portata in processione a fine luglio.
Nell'antisagrestia:
- San Nicola da Tolentino inginocchiato davanti a un altare e dentro una stanza buia, (1610), olio su tela di Giuseppe Carrera;
- Madonna del Miele, (1846), simulacro ligneo scolpito dall'alcamese Giovanni Stellino. Venerato sull'altare fino al 1903, è stato restaurato pochi anni fa.
Nell'ufficio del parroco ci sono:
- Madonna dei Miracoli, pittura su zinco
- Scaffarrata barocca in legno: contiene una statuetta del Bambino Gesù che tiene la mano destra sul petto, e con l'altra mano sostiene un cuore di colore rosso sangue. Ha tre collane al collo, una di corallo, una di perle e una d'oro con crocifisso. Ai due lati ci sono due angeli.
- Madonna dell'Aiuto (fine '800): quadro devozionale donato nel 1983 dagli eredi della signorina Girolama Monticciolo, nella cui casa ogni sera si recitava il Rosario. Raffigura un'immagine (in bianco e nero) della Madonna con Gesù Bambino in braccio; ai due lati sono fissati alcuni gioielli, come ex-voto, mentre sul capo della Madonna e di Gesù ci sono due corone in bassorilievo e uno stellario.
Galleria d'immagini
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Note | |
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Collegamenti esterni | |
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