Chiesa di San Callisto (Roma)

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Chiesa di San Callisto
Trastevere - S. Callisto.JPG
Roma, Chiesa di San Callisto
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Piazza di San Calisto, 16
00153 Roma (RM)
Telefono +39 06 5814802
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione Rettoria
Dedicazione San Callisto I
Fondatore Gregorio III
Data fondazione 741
Architetti Orazio Torriani (restauri del XVII secolo)
Giuseppe Momo (restauri del XX secolo)
Stile architettonico Barocco
Inizio della costruzione 741
Completamento 1936
Strutture preesistenti Domus romana
Marcatura Stemma di papa Paolo V
Coordinate geografiche
41°53′21″N 12°28′14″E / 41.889054, 12.470511 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Chiesa di S. Callisto
Chiesa di S. Callisto
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano

La Chiesa di San Callisto è un edificio di culto di Roma, che sorge sulla piazza omonima, situato nel centro storico della città, nel rione Trastevere.

Storia

Dalla fondazione al Cinquecento

La chiesa, secondo la tradizione, fu costruita sul luogo dove sorgeva la casa di un certo Ponziano, presso la quale papa Callisto I (217-222) si rifugiò per sfuggire alle persecuzioni dell'imperatore Alessandro Severo (208-235). Scoperto dai pretoriani, il pontefice venne catturato e martirizzato prima gettandolo dalla finestra e poi annegandolo in un pozzo situato nel cortile dell'abitazione.

Successivamente nel sito costruito un piccolo oratorio, poi trasformato in chiesa nel 741 da Gregorio III (731-741).

L'edificio fu completamente ricostruito nel XII secolo e appare per la prima volta titolato a san Callisto I nel Liber Censuum redatto nel 1192 da Cencio Savelli, camerario pontificio.[1]

La chiesa ristrutturata nel 1458 da Callisto III (14551458), fu da questi, secondo alcuni studiosi, elevata a titolo cardinalizio.

Dal Seicento ad oggi

Nel 1608 Paolo V (1605-1621) assegnò il complesso ai monaci benedettini, il cui monastero era stato demolito per allargare il Palazzo del Quirinale. Ulteriori restauri si ebbero tra il 1610 e il 1613 su progetto di Orazio Torriani (1578–1657) per adeguare l'edifico alle esigenze dei nuovi religiosi.

A causa dell'occupazione francese all'inizio del XIX secolo, il complesso monastico subì gravi danni che resero necessari importanti restauri operati nel 1851 per volontà di Pio IX (1846-1878).

L'insieme fu sottoposto a nuovi, rilevanti restauri tra il 1932 e il 1936, durante il pontificato di Pio XI (1922-1939) diretti dall'architetto Giuseppe Momo (1875-1940).

La chiesa è oggi luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santa Maria in Trastevere.

Titolo cardinalizio

La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Callisto, istituito o almeno confermato da papa Leone X, il 6 luglio 1517: l'attuale titolare è il cardinale Willem Jacobus Eijk.

Descrizione

Esterno

La facciata, eretta nel XVII secolo, si presenta divisa in due ordini: l'inferiore è articolato da quattro paraste ioniche decorate da festoni, che sostengono un cornicione marcapiano fortemente aggettante e aperto al centro da un semplice portale con timpano triangolare e ai lati due finte finestre con timpani centinati decorati da Teste di cherubino; il superiore presenta due volute laterali con candelabri che inquadrano il grande finestrone centrale, tamponato, con timpano curvilineo e Testa di angelo. A coronamento è posto un timpano triangolare ove campeggia lo stemma di papa Paolo V.

Interno

L'interno è ad una sola navata, scandita da coppie di lesene, articolata in cinque campate e terminante con un abside rettangolare; presenta una cappella per lato e un soffitto a cassettoni, al centro del quale si nota un dipinto murale raffigurante:

Presbiterio e abisde

Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, termina con un abside rettangolare, dove all'altare maggiore si conserva:

Cappelle laterali

Lungo la navata si aprono due pregevoli cappelle:

Note
  1. Il Catalogo di Cencio Camerario è un elenco delle chiese di Roma, redatto da Cencio Savelli (futuro Onorio III), camerarius dei papi Clemente III e Celestino III, che costituisce uno dei più antichi e completi elenchi di chiese romane, risalente alla fine del XII secolo.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 25 febbraio 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.