Chiesa di San Roberto Bellarmino (Roma)
Chiesa di San Roberto Bellarmino | |
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Roma, Chiesa di San Roberto Bellarmino (1932-1933) | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Via Panama, 13 00198 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 8440741 |
Fax | +39 06 8559527 |
Posta elettronica | sanrobertobellarmino@diocesidiroma.it |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | parrocchiale |
Dedicazione | San Roberto Bellarmino |
Fondatore | papa Pio XI |
Data fondazione | 13 maggio 1933 |
Architetto | |
Stile architettonico | Razionalismo |
Inizio della costruzione | 1932 |
Completamento | 1933 |
Data di inaugurazione | 10 giugno 1933 |
Data di consacrazione | 30 maggio 1959 |
Consacrato da | cardinale Luigi Traglia |
Titolo | San Roberto Bellarmino (titolo cardinalizio) |
Strutture preesistenti | parco di Villa Heritz |
Pianta | croce latina |
Materiali | laterizi, travertino, cemento armato |
Iscrizioni | DEO OPTIMO MAXIMO IN HONOREM S. ROBERTI BELLARMINO ECCL. DOCT. DICATUM |
Marcatura | stemma di papa Pio XI |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di San Roberto Bellarmino è un edificio di culto di Roma, situato nella periferia settentrionale della città, nel quartiere Parioli.
Storia
Dalla fondazione a oggi
La chiesa, costruita tra il 1932 e il 1933 sulla lottizzazione del parco di Villa Heritz, su progetto dell'architetto Clemente Busiri Vici (1887-1965), è dedicata a san Roberto Bellarmino (1542-1621), cardinale e teologo gesuita, canonizzato il 29 giugno 1930 da Pio XI (1922-1939) e dichiarato dottore della Chiesa il 17 settembre 1931 dallo medesimo pontefice. L'edificio venne inaugurato e aperto al culto il 10 giugno 1933.
San Roberto Bellarmino è sede parrocchiale, eretta da papa Pio XI il 13 maggio 1933 con la costituzione apostolica Quae maiori religionis e affidata alla Compagnia di Gesù, cui è subentrato dal 2003 il clero diocesano di Roma.
La chiesa fu solennemente consacrata il 30 maggio 1959 dall'arcivescovo vicegerente Luigi Traglia (1895-1977).
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Roberto Bellarmino, istituito da papa Giovanni Paolo II, il 29 aprile 1969: l'attuale titolare è il cardinale Mario Aurelio Poli.[1]
Descrizione
Esterno
La chiesa, posta su un podio rialzato accessibile con un'ampia scalinata, ha una facciata in laterizi a due torri campanarie ottagonali, preceduta da un portico (nartece) sorretto da quattro pilastri, che presenta nella trabeazione l'iscrizione dedicatoria, nella quale si legge:
(LA) | (IT) | ||||
« | DEO OPTIMO MAXIMO IN HONOREM S(ancti) ROBERTI BELLARMINO ECCL(esiae) DOCT[oris] DICATUM. » | « | Dedicata a Dio sommo bene in onore di san Roberto Bellarmino dottore della Chiesa. » |
Sulla sommità della facciata è collocato lo stemma di papa Pio XI ed è aperta al centro da un grande finestra ottagonale in travertino che incornicia una vetrata policroma raffigurante:
All'incrocio tra il transetto e la navata s'innalza la cupola con tamburo ottagonale sormontato da una lanterna, anch'essa ottagonale.
Interno
L'interno della chiesa, a pianta a croce latina, è a navata unica, coperta con capriate lignee, con quattro cappelle per lato, ciascuna delle quali è sormontata da una finestra ottagonale con vetrata policroma, analoga a quella della facciata e come questa opera di Alessandra Busiri Olsoufieff, raffiguranti:
- Storie della vita di san Roberto Bellarmino.
L'aula liturgica presenta una pregevole decorazione musiva policroma eseguita nel 1934 da Renato Tomassi raffigurante:
- nell'abside, San Roberto Bellarmino in gloria;
- nei pennacchi della cupola, Quattro evangelisti;
- nelle cappelle del transetto, Sacro Cuore di Gesù (a sinistra) e Madonna con Gesù Bambino (a destra).
Inoltre, lungo la navata, si conserva:
Sul presbiterio, rialzato di alcuni gradini, è collocato l'altare maggiore originario, donato dal celebre tenore Beniamino Gigli (1890-1957), attualmente inutilizzato, poiché per il Giubileo del 2000 è stata realizzata una nuova mensa, in posizione più avanzata.
La chiesa è considerata uno dei primi tentativi di semplificare nelle linee, nei volumi, nella decorazione e nell'uso dei materiali, l'architettura sacra romana (gli elementi compositivi sono di matrice geometrica e si basano sull'ottagono, figura geometrica di forte simbolismo teologico.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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