Chiesa di Santa Maria Regina Pacis a Ostia Lido (Roma)
Chiesa di Santa Maria Regina Pacis a Ostia Lido | |
Roma, Chiesa di Santa Maria Regina Pacis a Ostia Lido (1919-1928) | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Località | Ostia Lido |
Diocesi |
Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Piazza Regina Pacis, 13 Loc. Ostia Lido - 00122 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 5623244 |
Fax | +39 06 5627261 |
Posta elettronica |
parrocchia@reginapacisostia.it santamariareginapacisaostialido@diocesidiroma.it |
Sito web | Sito ufficiale |
Proprietà | Mensa Vescovile di Ostia |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | parrocchiale |
Dedicazione | Maria Vergine |
Sigla Ordine qualificante | S.A.C. |
Sigla Ordine reggente | S.A.C. |
Fondatore | cardinale Vincenzo Vannutelli, ingegnere Paolo Orlando |
Data fondazione | 1919 |
Architetto | Giulio Magni |
Stile architettonico | Neorinascimentale, neobarocco |
Inizio della costruzione | 1919 |
Completamento | 1928 |
Data di consacrazione | 28 dicembre 1928 |
Consacrato da | cardinale Vincenzo Vannutelli |
Pianta | croce latina |
Larghezza Massima | 21 |
Lunghezza Massima | 56 |
Iscrizioni | PAX CHRISTI IN REGNO CHRISTI |
Marcatura | Stemmi di papa Pio XI e del cardinale Vincenzo Vannutelli |
Coordinate geografiche | |
Lazio | |
La Chiesa di Santa Maria Regina Pacis a Ostia Lido è un edificio di culto di Roma, situato nella periferia meridionale della città, nel quartiere Lido di Ostia Levante.
Storia
Dalla fondazione a oggi
La chiesa fu costruita su progetto dell'architetto Giulio Magni (1859-1930), ma il suo primo promotore fu l'ingegnere e politico Paolo Orlando (1858-1943) che, nel 1916, si rivolse al cardinale Vincenzo Vannutelli (1836-1930), vescovo di Ostia, per concretizzare il proposito:
« | Costruire un tempio votivo alla Regina della Pace, affinché non si protraessero più a lungo i giorni della guerra in atto. » |
Il terreno, sito sulla duna più alta del litorale, fu donato nel 1917 dal Comune di Roma, agli Agostiniani della Parrocchia di Sant'Aurea a Ostia Antica che per primi officiarono la chiesa.
La cerimonia di posa della prima pietra si tenne il 21 giugno 1919 alla presenza del cardinale Vincenzo Vannutelli; la chiesa fu solennemente consacrata dal medesimo prelato il 28 dicembre 1928[1] e venne affidata alla Società dell'Apostolato Cattolico (Pallottini), subentrata nel frattempo agli Agostiniani nella cura della parrocchia.
Il cardinale Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte (1851-1948), vescovo di Ostia, essendosi smarrito il decreto promulgato per l'erezione della parrocchia, emanò l'11 novembre 1937 il decreto Cupientes litteris per dichiarare e confermare nunc pro tunc che il cardinale Vincenzo Vannutelli aveva stabilito di erigerla nel luglio 1926.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Santa Maria Regina Pacis in Ostia mare, istituito da papa Paolo VI, il 5 marzo 1973: l'attuale titolare è il cardinale Laurent Monsengwo Pasinya.
Descrizione
Esterno
La chiesa, che sorge in posizione sopraelevata e preceduta dal un'ampia scalinata, presenta una facciata, in laterizi, in forme eclettiche, tripartita da due coppie di lesene con capitelli corinzi, che racchiudono un arco a tutto sesto sorretto da sorretto da due colonne ioniche scanalate, all'interno del quale si trovano, dal basso all'alto, il portale con timpano triangolare, lo stemma marmoreo del cardinale Vincenzo Vannutelli e il grande finestrone semicircolare. Il prospetto termina con un grande timpano triangolare che reca, al centro, lo stemma di papa Pio XI e nella cornice della base l'iscrizione dedicatoria:
« | PAX CHRISTI IN REGNO CHRISTI » |
Dominano, all'esterno, il campanile quadrangolare, situato nei pressi del braccio destro del transetto e la cupola ottagonale, sormontata da una piccola lanterna con croce, che poggia sul tiburio, dalle forme severe, che ha un diametro di 12 metri, nel quale si aprono su ciascun lato un finestrone rettangolare affiancato da due colonne tuscaniche.
Interno
Il maestoso interno presenta una pianta a croce latina a navata unica con tre cappelle per lato e una profonda abside poligonale.
L'ampia navata centrale si ispira al braccio trasversale della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, con volta a botte lunettata e tre grandi finestroni per lato a lunetta tripartita. Sorreggono la volta otto grandi colonne lisce con capitelli corinzi, quattro per lato, poste negli spazi fra le arcate che separano la navata centrale dalle cappelle laterali.
Il presbiterio, sopraelevato di alcuni gradini rispetto al resto della chiesa, presenta al centro l'altare maggiore con paliotto in marmi policromi, dietro al quale si erge una mostra d'altare, in porfido rosso con i capitelli corinzi dorati, dove è collocata:
- entro nicchia, Statua della Madonna con Gesù Bambino.
Al disopra, la calotta absidale è decorata con un dipinto murale raffigurante:
- Crocifissione di Gesù Cristo (1977 - 1980), affresco di Mario Rosati: l'opera è resa in modo simbolico attraverso la rappresentazione di una croce tra i rami di un albero secco che indica la morte. Ai piedi dell'albero la Madonna viene rappresentata in aspetto di popolana, con il capo rovesciato all'indietro in una posa esasperata, in contrasto con gli atteggiamenti più composti degli astanti, altri popolani che assistono dolenti alla scena. La composizione, dunque, si muove sul doppio registro della raffigurazione simbolica della Passione e dell’immagine realistica dei popolani e degli umili tra i quali si svolge l'apostolato dei pallottini.
I due bracci del transetto sono valorizzati da nicchie quadrangolari poggianti su due colonne corinzie che ospitano altrettanti altari marmorei, dove si notano:
- nel braccio destro, Apoteosi di san Vincenzo Pallotti (1977 - 1980), affresco di Mario Rosati;
- nel braccio sinistro, pala d'altare con Sacro Cuore di Gesù (fine XIX secolo).
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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