Diocesi di Blois

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Diocesi di Blois
Dioecesis Blesensis
Chiesa latina
Cathedrale St Louis.jpg
vescovo Francis Bestion
Sede Blois
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Tours
Diocèse de Blois logo.jpg
Stemma
Loir-et-Cher-Position.png
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Francia
Parrocchie 293 (5 vicariati )
Sacerdoti 66 di cui 50 secolari e 16 regolari
2.833 battezzati per sacerdote
23 religiosi 65 religiose 16 diaconi
343.000 abitanti in 6.422 km²
187.000 battezzati (54,5% del totale)
Eretta 1º luglio 1697
Rito romano
Cattedrale San Luigi
Indirizzo
2 rue Porte Clos Haut, 41000 Blois, France
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2022 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Francia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
L'ex palazzo episcopale di Blois, ora Hôtel de ville.
La chiesa di San Niccolò di Blois, che fu sede di una abbazia del XII secolo.
La basilica minore di Nostra Signora della Trinità a Blois.
La chiesa dell'abbazia Sainte-Trinité a Vendôme, fondata nel 1033.

La Diocesi di Blois (francese: Diocèse de Blois; latino: Dioecesis Blesensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Tours.

Territorio

La diocesi comprende il dipartimento francese del Loir-et-Cher.

Sede vescovile è la città di Blois, dove si trovano la cattedrale di San Luigi e la basilica minore di Nostra Signora della Trinità.

Il territorio si estende su 6.422 km².

Storia

Il progetto di erigere una diocesi a Blois risaliva già alla seconda metà del XVI secolo, a causa della vastità della diocesi di Chartres, che comprendeva oltre 900 parrocchie e circa 400.000 abitanti. Nel 1573 e nel 1576 la cittadinanza aveva rivolto al re Carlo IX e poi agli Stati generali la richiesta di avere una propria diocesi, richieste che tuttavia non furono accolte.

Questi progetti trovarono un loro esito positivo verso la fine del XVII secolo. La diocesi fu eretta il 25 giugno 1697[1] con la bolla In sacra beati di papa Innocenzo XII, ricavandone il territorio dalla diocesi di Chartres. Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Parigi.

Primo vescovo fu David-Nicolas Bertier, che era vicario generale di Chartres. Fu eretta a cattedrale la chiesa di San Solemno, dedicata in questa occasione a San Luigi, edificio risalente al XII secolo, ma ricostruito più volte, l'ultima qualche anno prima dell'erezione della diocesi.

La diocesi comprendeva 192 parrocchie, suddivise in 3 arcidiaconati (Blois, Vendôme e Châteaudun) e 16 decanati. All'insorgere della rivoluzione, la diocesi comprendeva anche: 3 abbazie benedettine (Saint-Laumer a Blois, Sainte-Trinité a Vendôme e Notre-Dame a Pontlevoy), l'abbazia agostiniana Notre-Dame a Blois, quella premostratense Sainte-Trinité o Saint-Sauveur a Authon e quella cistercense Sainte-Marie-de-l'Aumône a La Colombe.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi fu soppressa e il suo territorio incorporato in quello della diocesi di Orléans. Il vescovo Alexandre de Lauzières de Thémines fu uno dei più strenui oppositori del concordato, non si dimise, come impostogli dal Papa, e dovette riparare in esilio, senza riuscire mai più a fare ritorno in Francia (morì a Bruxelles nel 1829). Fu infatti uno dei vescovi nominati prima della rivoluzione che non accettarono "l'invito" a dimettersi dopo il Concordato del 1801 e anzi l'unico che rifiutò di riconoscerne la legittimità anche dopo la Restaurazione quando anche gli ultimi vescovi anticoncordatari sopravvissuti accettarono formalmente di dimettersi (1816). Per questo dovette rimanere in esilio.[2]

Nel giugno 1817 fra Santa Sede e governo francese fu stipulato un nuovo concordato, cui fece seguito il 27 luglio la bolla Commissa divinitus, con la quale il Papa restaurava la sede di Blois. Fu nominato anche un nuovo vescovo, Jean-François Martin de Boisville. Tuttavia, poiché il Parlamento di Parigi non ratificò il concordato, l'erezione della diocesi e la nomina del vescovo non ebbero effetto.

Il 6 ottobre 1822 la diocesi fu definitivamente ristabilita in virtù della bolla Paternae charitatis di papa Pio VII, ricavandone il territorio dalla stessa diocesi di Orléans. Rispetto all'antica diocesi dell'ancien régime, la nuova comprendeva parrocchie che erano appartenute alle diocesi di Orléans e di Le Mans, e alle arcidiocesi di Tours e di Bourges.[3]

Il vescovo eletto Boisville fu trasferito alla sede di Digione, mentre fu nominato nuovo vescovo Philippe-François Sausin, vicario generale di Valence. Questi istituì il seminario diocesano e si adoperò per far rientrare lo scisma della Petite Église, causato dalla dissidenza del vescovo Lauzières de Thémines.

Il 9 ottobre 1966 la diocesi divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Bourges. L'8 dicembre 2002 è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Tours.

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

Note
  1. Il testo della bolla riporta come data di erezione della diocesi: VII kalendas iulii, ossia 25 giugno: questa data è confermata da Calendini. Tuttavia, sia Eubel che l'Annuario Pontificio hanno la data del 1º luglio.
  2. Molti dei vescovi deposti dalla rivoluzione avevano infatti sottoscritto nel 1803 le Expostulations canoniques di Jean-René Asseline (vescovo di Boulogne, già famoso teologo della Sorbona) pubblicate l'anno precedente, essenzialmente negando che il Papa potesse deporre a suo piacimento (e solo per interessi politici) dei vescovi legittimi e non colpevoli di alcunché contro la Chiesa. Voce "Anticoncordatari" dell'Enciclopedia Rizzoli Larousse, 2003.
  3. L'épiscopat français depuis le Concordat jusqu'à la Séparation (1802-1905), Paris, 1907, pp. 138 e seguenti.
  4. Nominato vescovo titolare di Irenopoli di Cilicia.
  5. Nominato vescovo titolare di Arnee.
  6. Contestualmente nominato vescovo ausiliare di Tolosa e vescovo titolare di Maillezais.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni