Sant'Egesippo
Sant'Egesippo Laico | |
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Santo | |
Età alla morte | circa 70 anni |
Nascita | 110 ca. |
Morte | 180 ca. |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 7 aprile |
Nel Martirologio Romano, 7 aprile, n. 2:
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Sant'Egesippo (110 ca.; † 180 ca.) è stato uno scrittore greco del II secolo.
Opere
Viene considerato il primo autore post-apostolico, probabilmente originario della Palestina e conoscitore del greco, dell'ebraico e del siriaco. Visse a Roma durante il papato di Aniceto fino a quello di Eleuterio e sembra abbia scritto la "Storia degli Atti Ecclesiastici".
Le sue opere sono andate perdute, a parte alcuni passaggi citati da Eusebio, che ci dice che scrisse (Ὑπομνήματα) Hypomnemata (Memorie) in cinque libri, in uno stile semplicissimo sulla tradizione della predicazione Apostolica. Egesippo era anche conosciuto da Sofronio Eusebio Girolamo. I suoi scritti intendevano confutare lo gnosticismo e l'eresia di Marcione. Si riferì principalmente alla tradizione come parte integrante degli insegnamenti che erano stati tramandati dalla successione dei vescovi, dando così molte informazioni sui primi vescovi che altrimenti sarebbero andate perse.
Eusebio dice che Egesippo era un ebreo convertito, poiché citava dall'ebraico, conosceva il Vangelo degli Ebrei e un Vangelo siriaco e citò anche delle tradizioni giudaiche non scritte. Sembra che sia stato a Corinto e a Roma, raccogliendo di volta in volta le dottrine delle varie chiese che visitava e accertandosi che fossero in conformità con Roma, così come riporta quest'estratto: "E la Chiesa di Corinto rimase nella vera Parola finché Primus fu vescovo dei Corinti, questi li conobbi durante il mio viaggio verso Roma e rimasi con i Corinti per molti giorni, durante i quali fummo rinfrescati con la vera Parola. Quando arrivai a Roma, ho scritto la successione dei vescovi fino ad Aniceto e a Sotero Eleutero. E in ogni successione e in ogni città tutto funziona secondo le ordinanze della Legge e i Profeti e il Signore"[1].
Eusebio riprende da Egesippo un lungo e forse leggendario racconto della morte di Giacomo il Giusto, "il fratello del Signore" e anche il racconto dell'elezione del suo successore Simeone e inoltre la convocazione dei discendenti di Giuda a Roma a opera di Domiziano. Vi si cita anche una lista delle eresie contro le quali scrisse Egesippo. Un altro teologo, Hugh J. Lawlor[2] sostiene che tutti questi passaggi citati da Eusebio erano connessi nell'originale, ed erano nel quinto libro di Egesippo. Ha anche sostenuto la probabilità che Eusebio abbia preso da Egesippo l'affermazione che Giovanni fu mandato in esilio a Patmos da Domiziano[3]. Egesippo menzionò la lettera di Clemente ai Corinti, sembra in riferimento alla persecuzione di Domiziano. È molto probabile che la datazione degli eretici in base ai papati in Ireneo ed Epifanio -- per esempio, che i discepoli di Marcione di Sinope, Cerdone e Valentino, fossero arrivati a Roma durante il papato di Aniceto -- fu presa da Egesippo e può essere successo lo stesso per l'affermazione che Hermas, autore del Pastore di Erma, fosse il fratello di papa Pio (come riportato sia nel Catalogo Liberiano, il poema contro Marcione, che nel Canone muratoriano).
La "Storia della Chiesa" di Egesippo appare in un inventario di libri nell'Abbazia di Corbie; l'inventario è di data incerta, spesso denominato XII secolo. Zahn[4] ha dimostrato che le opere di Egesippo esistevano ancora nel XVI e XVII secolo nelle tre biblioteche orientali.
Note | |
Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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[[Categoria:Santi del II secolo]]