Abbazia di Corbie

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Abbazia reale di Saint-Pierre de Corbie
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Abbaye CORBIE FRANCE 1677.jpg
Stampa dell'abbazia del 1677
Altre denominazioni
Stato Francia
Regione Piccardia
Dipartimento {{{Provincia}}}
Comune Corbie
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Diocesi Diocesi di Amiens
Religione Cattolica
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Sito web

Sito ufficiale

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Proprietà {{{Proprietà}}}
Oggetto tipo Abbazia
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Dedicazione San Pietro apostolo
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Sigla Ordine qualificante O.S.B.
Sigla Ordine reggente O.S.B.
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Architetto


Stile architettonico
Inizio della costruzione VII secolo
Completamento XVI secolo
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Soppressione
Ripristino
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Data di consacrazione
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Titolo
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Note
Coordinate geografiche
49°54′32″N 2°30′37″E / 49.90889, 2.51028 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Abbazia di Corbie
Abbazia di Corbie
Parigi
Parigi
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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Scheda UNESCO
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L'Abbazia di Corbie o Abbazia reale di Saint-Pierre de Corbie fu un monastero benedettino fondato nel 657 dalla regina franca Santa Batilde madre di Clotario III. Per le opere prodotte dal suo scriptorium e l'attività missionaria, giocò un ruolo di primo piano nella Rinascita carolingia.

Storia

Stemma dell'antica abbazia di Saint-Pierre de Corbie

Fondazione

La regina Batilde immaginò a partire dal 650 di trasformare in abbazia l'edificio del forte di Corbie che dominava la valle della Somme.

Il primo abate fu un monaco benedettino proveniente dall'abbazia di Luxeuil di nome Teofredo (Théofroy), che prese le sue funzioni nel 662. Tra i suoi successori vi fu anche Sant'Adelardo di Corbie che fondò l'abbazia figlia di Corvey in Westfalia. Dagli studi recenti del medioevalista tedesco Klaus Zechiel-Eckes, fu l'abate di Corbie tra l'843 e 850 Paschase Radbert l'autore dei decretali dello Pseudo-Isidoro che lo storico Johannes Haller giudicò come una delle più grandi falsificazioni della storia[1].

Primi secoli

Nell'855, papa Benedetto III confermò l'esenzione dell'abbazia e concesse all'abate il privilegio onorario di indossare le insegne papali. L'abate di Corbie si considerava allora alla pari del vescovo di Amiens e tra loro scoppiarono conflitti sul tema dell'esenzione.

Fu l'abate Adalard de Corbie che, nel IX secolo, emanò gli statuti che avevano lo scopo di organizzare la vita nel monastero, di definirne le funzioni, in particolare l'azione caritativa. Secondo gli statuti, il numero dei monaci di Corbie a quel tempo può essere stimato in 300. Cugino di Carlo Magno, Adalhard e suo fratello Wala condussero attive missioni diplomatiche, in particolare in Italia.

I monaci benedettini di Corbie svolsero un'azione di evangelizzazione al di fuori della loro abbazia, in Germania, fondarono l'abbazia di Corvey, nell'815, sul Weser, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, di cui Wala fu il primo abate. Da lì, Anschaire, un monaco di Corbie, andò ad evangelizzare la Danimarca e la Svezia per poi diventare arcivescovo di Amburgo e Brema, dove morì nell'835.

Adalhard e i suoi fratelli fondarono anche un monastero femminile a Herford, nella Renania Settentrionale-Westfalia, nell'822, di cui la nipote di Adalhard, Suala, fu la prima badessa.

L'abbazia fu saccheggiata e bruciata dai Vichinghi nell'881 ma venne presto ricostruita, beneficiò in seguito di vari privilegi reali, ma questo non riuscì a ridarle la smalto acquisito nella sua fare iniziale.

Lo scriptorium

La biblioteca di Amiens conserva molti manoscritti redatti nello scriptorium di Corbei, che fu assieme a quello di Fulda, uno dei più importanti del medioevo. Furono di amanuensi di Corbie a inventare la minuscola carolingia.

Tra i testi dell'antichità preservati dal lavoro dei monaci di Corbie, si annoverano:

  • il Vaticanus Latinus 3864, unica opera rimastaci di Sallustio;
  • il Laurentianus 63,20, con il testo della terza Decade di Tito Livio;
  • il Classicus Latinus F. V. 1 oggi a Leningrado, uno dei due testi pervenutici del De re rustica di Lucio Giunio Moderato Columella;
  • il Parisinus Latinus 12161, contenente frammenti delle lettere di Marcus Cornelius Fronto;
  • vari manoscritti unici di Tertulliano[2], che formano il corpus Corbiense, tra cui dei pseudoepigrafi di Tertulliano ascritti a Novaziano;
  • alcuni trattati di eretici montanisti[3]

Lo scriptorium ha svolto un ruolo importante anche nella diffusione delle conoscenze in campo matematico, vi furono ricopiati i testi di Boezio e di Cassiodoro.

Nel 1638 quattrocento volumi furono trasferiti alla biblioteca dell'Abbazia di Saint-Germain-des-Prés a Parigi.

Chiusura

Con la rivoluzione francese l'abbazia venne chiusa e i monaci dispersi, con un decreto di confisca trecento manoscritti ancora presenti a Corbie furono trasferiti alla biblioteca d'Amiens. Peggior sorte toccò a quelli di Saint-Germain-des-Prés che furono saccheggiati e messi in vendita, alcuni entrarono in seguito in possesso del diplomatico russo Piotr Doubrovsky, e oggi si trovano a San Pietroburgo, mentre pochi altri ricomparvero alla Bibliothèque nationale de France. In totale oggi so contano circa duecento manoscritti appartenuti all'abbazia.

Gli abati

Note
  1. "...ein der größten Betrug der Weltgeschichte". Questi pseudo decretali miravano a giustificare l'autonomia del vescovo nei confronti dell'arcivescovo e dalle autorità temporali.
  2. Cf. (EN) Recenzione dei manoscritti di Corbie
  3. L'origine di questo corpus di scritti eretici non è ancora chiaramente identificato.
  4. Dictionnaire d'Histoire et de Géographie Ecclesiastique
Voci correlate
Collegamenti esterni