Francesco Napoleone Orsini
Francesco Napoleone Orsini Cardinale | |
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Morte | Avignone dopo il 24 maggio 1312 |
Sepoltura | Monastero dei Celestini (Avignone) |
Creato Cardinale |
17 dicembre 1295 da Bonifacio VIII (vedi) |
Cardinale da | 729 anni e 13 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Francesco Napoleone Orsini ( seconda o terza decade del XIII secolo; † Avignone dopo il 24 maggio 1312) è un cardinale italiano.
Cenni biografici
Secondogenito di Napoleone Orsini e della moglie Agnese. Apparteneva alla nobile famiglia romana degli Orsini ed era nipote di Papa Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini)[1] e zio del cardinale Matteo Orsini, O.P.. Ebbe due fratelli, Giacomo e Matteo Orso, e una sorella, Sigonetta.
È probabile che abbia ottenuto una prima formazione da un precettore privato, come era solito nelle famiglie nobili del tempo, e che poi abbia frequentato gli studi giuridici o di ars dictaminis a Bologna o presso le scholae private di diritto presenti a partire dalla metà del secolo apud Sedem Apostolicam.
In una lettera del 1257 papa Alessandro IV assegnò un canonicato della Chiesa di Reims a Francesco filius nobilis viri Nepolionis Johannis Gaietani, indicato come subdiaconum et cappellanum e indoltre in quel periodo indicato come notarius curiae.
Fu creato cardinale diacono da papa Bonifacio VIII nel concistoro del 17 dicembre 1295 con la diaconia di Santa Lucia in Silice (o in Orpha). Tra il 1296 e il 1302 il neoletto cardinale fu coinvolto dal papa nelle attività della Curia, in particolare nelle commissioni per la valutazione e conferma di elezioni abbaziali e vescovili. Firmò la bolla papale del 15 maggio 1297 e quelle dal 2 ottobre 1300 al 16 febbraio 1312.
Dopo la cacciata dei Giacomo Colonna, nel 1297 fu nominato arciprete della basilica papale di Santa Maria Maggiore, titolo che tenne fino alla rentegrazione del Colonna nel collegio cardinalizio ad opera di papa Clemente V.
Partecipò al conclave del 1302 che elesse papa Benedetto XI. Durante questo pontificato le incombenze per Orsini non mutarono. Dalle lettere papali sembra che abbia ricoperto un ruolo marginale in Curia svolgendo mansioni ordinarie. Nel 1303 il papa gli conferì l'amministrazione della chiesa di san Lorenzo in Damaso.
Prese parte al quello del 1304-1305, che elesse papa Clemente V. Durante il pontificato di Clemente V la situazione rimase inalterata. Nel 1306, nel quadro della restituzione dei beni ai Colonna sottratti loro da Bonifacio VIII, il pontefice rimosse Orsini dal titolo arcipresbiteriale della basilica di santa Maria Maggiore per concederlo nuovamente al cardinale Giacomo Colonna a cui era stato tolto nel 1297. L'ultimo incarico di rilievo della carriera del cardinale sembra essere stata la missione affidatagli nel 1311 in qualità di Nunzio apostolico|nuntius per consegnare al neoeletto imperatore del Sacro Romano Impero Enrico VII la forma coronationis.
Morì il 6 dicembre 1311 a Roma e fu sepolto nella Basilica Vaticana.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di Santa Lucia in Silice | Successore: | |
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Cencio Savelli 1192-1201 |
1295 - 1312 | Gaillard de la Mothe 1316-1356 |
Predecessore: | Arciprete della Basilica Liberiana | Successore: | |
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Giacomo Colonna | 1297 - 1306 | Giacomo Colonna |
Bibliografia | |
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- ↑ Il padre di Francesco Napoleone, Napoleone Orsini, era fratello di Giovanni Gaetano Orsini (Papa Niccolò III)