Basilica di San Lorenzo in Damaso (Roma)

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Basilica di San Lorenzo in Damaso
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
San Lorenzo in Damaso.jpg
Roma, Basilica di San Lorenzo in Damaso (interno)
Altre denominazioni
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio


Regione ecclesiastica Lazio

Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Località
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Piazza della Cancelleria, 1
00186 Roma (RM)
Telefono +39 06 69887521
Fax
Posta elettronica info@sanlorenzoindamaso.it
Sito web

Sito ufficiale

Sito web 2
Proprietà Santa Sede
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione basilicale
Dedicazione San Lorenzo
Vescovo
Fondatore papa Damaso
Data fondazione 380
Architetti

Antonio da Montecavallo
Donato Bramante
Vignola (Jacopo Barozzi) (portale d'ingresso)
Gian Lorenzo Bernini (ristrutturazione del XVII secolo)
Giuseppe Valadier (ristrutturazione del 1807 e 1816)
Gaspare Salvi (ristrutturazione del 1816 - 1820)
Virginio Vespignani (ristrutturazione del 1868 - 1882)

Stile architettonico Rinascimentale, barocco, neorinascimentale
Inizio della costruzione 1495
Completamento 1868-1882
Distruzione
Soppressione
Ripristino
Scomparsa {{{Scomparsa}}}
Data di inaugurazione {{{AnnoInaugur}}}
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Data di consacrazione
Consacrato da {{{ConsacratoDa}}}
Data di sconsacrazione {{{Sconsacrazione}}}
Sconsacrato da {{{SconsacratoDa}}}
Titolo San Lorenzo in Damaso (titolo cardinalizio)
Strutture preesistenti Teatro di Pompeo
Pianta
Tecnica costruttiva
Materiali
Data della scoperta {{{Data scoperta}}}
Nome scopritore {{{Nome scopritore}}}
Datazione scavi {{{Datazione scavi}}}
Scavi condotti da {{{Scavi condotti da}}}
Altezza Massima
Larghezza Massima
Lunghezza Massima {{{LunghezzaMassima}}}
Profondità Massima
Diametro Massimo {{{DiametroMassimo}}}
Altezza Navata
Larghezza Navata
Superficie massima {{{Superficie}}}
Altitudine {{{Altitudine}}}
Iscrizioni
Marcatura
Utilizzazione
Note
Coordinate geografiche
41°53′49″N 12°28′18″E / 41.896867, 12.471717 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Basilica di S. Lorenzo
Basilica di S. Lorenzo
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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La Basilica di San Lorenzo in Damaso è un chiesa di Roma, che si affaccia sulla piazza della Cancelleria, situata nel centro storico della città, nel rione Parione.

Storia

Dalla fondazione al Medioevo

La basilica, eretta da papa Damaso (366-384),[1] nel sito di un antico titulus, che sorgeva sui resti del Teatrum Magnum, edificato nel 61-55 a.C. da Gneo Pompeo (106 a.C.48 a.C.).[2] La chiesa fu titolata a San Lorenzo in Prasino (da "prasio", ossia il calcedonio verde), in riferimento al colore dello stendardo degli aurighi che avevano gli stabula (scuderie) nei pressi del teatro.

Successivamente, la basilica fu restaurata dai pontefici Adriano I (772-795) e da Leone III (795-816), e accanto ad essa fu eretta la residenza dei cardinali titolari, dove venivano custoditi anche i libri sacri della Curia Romana.

Urbano III (1185-1187) le sottopose sessantasei chiese parrocchiali con la bolla del 14 febbraio 1186:

« Recepit sub protectione Beati Petri ecclesiam sancti Laurentii in Damaso. »

Nel XV secolo il cardinale Ludovico Scarampi Mezzarota (1401-1465) pensò una chiesa totalmente nuova e più sontuosa, ma la morte dello stesso prelato tuttavia impedì il concretizzarsi del progetto.

Dal Rinascimento al Seicento

Con l'apertura della via Florea (attuale via del Pellegrino), voluta da Sisto IV (1471-1484), la chiesa e il palazzo orginari vennero parzialmente demoliti.

Nel 1495, sotto il pontificato di Alessandro VI (1492-1503), per volere del cardinale Raffaele Riario (1461-1521) fu iniziata la costruzione dell’imponente palazzo di famiglia;[3] all'interno fu inclusa la basilica dedicata a san Lorenzo a cui venne aggiunto il predicato "in Damaso" con riferimento al pontefice fondatore della chiesa originaria, che fu totalmente demolita tra il 1497 e il 1503, dopo l'inizio della costruzione dell'attuale edificio leggermente spostato a Nord rispetto al primitivo.

Il progetto, affidato ad Antonio da Montecavallo (seconda metà XV-XVI secolo), fratello di Andrea Bregno, e a Donato Bramante (1444-1514), venne terminato presumibilmente nel 1511.

Basilica di San Lorenzo in Damaso, portale d'ingresso (seconda metà del XVI secolo)

La basilica, tra il XVI e il XVII secolo, fu sottoposta a vari lavori di ristrutturazione: nella seconda metà del XVI secolo, nell'ambito dei lavori voluti dal cardinale Alessandro Farnese il Giovane (1520-1589), venne rifatto il portale d'ingresso principale da Jacopo Barozzi detto il Vignola (1507-1573), furono decorate le pareti con dipinti murali ad affresco[4] eseguiti da Giuseppe Cesari detto Cavalier d'Arpino (15681640), Niccolò Circignani detto il Pomarancio (15521626) e Giovanni de Vecchi (15361615) e realizzato il soffitto ligneo a cassettoni; nel secondo quarto del XVII secolo, per volontà del cardinale Francesco Barberini (1597-1679), su progetto di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) fu modificata l'abside in semicircolare, costruita la confessione e le due cantorie, vennero aperte le finestre nelle pareti meridionale e occidentale della navata maggiore, ed eseguita la decorazione a stucchi.

La basilica, il 5 novembre 1571 con motu proprio di papa Pio V (1566-1572), divenne sede parrocchiale; attualmente è affidata al clero diocesano di Roma.

Dal Settecento a oggi

Nel 1798-1799 con l'occupazione francese, il palazzo divenne sede del Tribunale della Repubblica Romana, instaurata da Napoleone Bonaparte (17691821), e la chiesa venne adibita a scuderia per le guardie imperiali, e per questo seriamente danneggiata.

Nel 1807, durante il pontificato di Pio VII (1800 - 1823), fu restaurata dall'architetto Giuseppe Valadier (1762-1839), il quale avanzò il presbiterio di due campate e ridusse la navata centrale a pianta quadrata, impostandole sopra una volta a vela. Purtroppo, l'edificio fu nuovamente violato al tempo della seconda occupazione francese (1809-1814), per questo nel 1816, il cardinale Francesco Carafa della Spina di Traetto (1722-1818) la fece ristrutturare un'altra volta dal Valadier, che intraprese complessi lavori di restauro, conclusi nel 1820, dopo la morte del prelato, dall'architetto Gaspare Salvi (1786-1849).

Tra il 1868 e il 1882 la basilica fu sottoposta ad ulteriori lavori di ristrutturazione voluti da Pio IX (1846-1878) ed eseguiti da Virginio Vespignani (1808-1882), il quale puntò al ripristino stilistico della chiesa rinascimentale eliminando quasi del tutto sia gli interventi del Valadier sia quelli di Bernini: fu sostituito l'altare sormontato da un baldacchino sorretto da quattro colonne, la sacrestia, il pavimento davanti l'ingresso e modificate le cappelle laterali.

La chiesa assunse così l'aspetto attuale, fatta eccezione dell'abside e del soffitto ligneo, che furono ricostruiti in seguito a un incendio divampato il 31 dicembre 1939 che comportò il rifacimento della copertura e l'eliminazione dell'arcone aggiunto al presbiterio dal Valadier.

La basilica è di proprietà della Santa Sede con diritti di extraterritorialità come disposto nei Patti Lateranensi sottoscritti l'11 febbraio 1929.

Titolo cardinalizio

La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Lorenzo in Damaso istituito nel 112 da papa Evaristo: l'attuale titolare è il cardinale Antonio María Rouco Varela.

Descrizione

Esterno

Alla basilica, priva di facciata, si accede attraverso un portale, opera del Vignola, che si apre sul prospetto principale del palazzo, nella piazza della Cancelleria.

Interno

Basilica di San Lorenzo in Damaso, pianta
Legenda: A - Cappella di S. Nicola di Bari; B - Cappella del SS. Sacramento; D - Statua di S. Francesco Saverio; E - Statua di S. Carlo Borromeo; G - Cappella del SS. Crocifisso; H - Crocifisso del XIV secolo; I - Monumento funebre di Maria Gabriella di Savoia-Massimo; K - Cappella dell'Immacolata Concezione; L - Monumento funebre del card. Ludovico Scarampi Mezzarota; M - Monumento funebre di Annibale Caro.

L'interno conserva la struttura tardo-quattrocentesca a tre navate con un'ampia abside semicircolare ristrutturata nel 1640 da Gian Lorenzo Bernini, delimitata da sei arcate per lato poggiate su pilastri quadrangolari e preceduta da un vestibolo coperto con volte a crociera.

Vestibolo

Nel vestibolo, articolato in due navate traverse suddivise da arcate sorrette da pilastri quadrangolari con volte a crociera simili a quelle laterali, si conservano pregevoli opere, tra cui spiccano:

Navata centrale

La navata centrale, coperta da un pregevole soffitto ligneo dorato a cassettoni con al centro lo stemma di Pio XII - installato dopo l'incendio del 1939 - è opera di Virginio Vespignani, che vi profuse una decorazione bianca e oro, e creò la fascia intermedia che si sviluppa su tre pareti ornate da altrettanti cicli di pregevoli dipinti murali, ad affresco, eseguiti nel 1868-1869, su due registri, da Luigi Fontana e raffiguranti:

Navata sinistra

Lungo la parete della navata sinistra sono collocate pregevoli opere, tra le quali si segnalano:

Ambito bizantino, Madonna Avvocata detta anche Madonna di Grottapinta (prima metà del XII secolo), tavola

In fondo alla navata sinistra, a lato del presbiterio è posta la Cappella dell'Immacolata Concezione (K), ristrutturata da Pietro da Cortona nel 1635-1638 e restaurata ulteriormente nel 1859, dove all'altare si può ammirare l'icona raffigurante:

  • Madonna Avvocata detta anche Madonna di Grottapinta (prima metà del XII secolo'), tavola di ambito bizantino, proveniente dalla demolita Chiesa di San Salvatore in Arco.

Presbiterio

Il presbiterio, modificato nel 1640 da Gian Lorenzo Bernini creando un'abside a due ordini di paraste con due cantorie entro arconi in basso e altre due in alto con gli organi, attualmente si presenta con l'apparato decorativo definito da Virginio Vespignani, che modificò i coretti superiori e aggiunse il baldacchino su quattro colonne di alabastro. Nel presbiterio si segnalano:

Navata destra

Lungo la navata destra si aprono due pregevoli cappelle:

Note
  1. Resti della basilica originaria sono stati ritrovati negli scavi condotti nel 1988 sotto il piano del cortile.
  2. Filippo Coarelli, Roma, col. "Guide Archeologiche", Laterza, Bari, 1989, p. 288, ISBN 9888842016993
  3. Dopo complesse vicende, il palazzo divenne sede della Cancelleria di Santa Romana Chiesa.
  4. Opere oggi scomparse, ma presenti sino alla fine del XVIII secolo.
  5. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 31.08.2020
  6. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 31.08.2020
  7. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 31.08.2020
Bibliografia
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, p. 152
  • Adam Poos, San Lorenzo in Damaso a Roma. Guida alla Basilica, GBE/Ginevra Bentivoglio Editori, Roma, 2015, ISBN 9788898158904
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, p. 175, ISBN 9788854188358
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, pp. 227-228, ISBN 9770390107016
  • Simonetta Valtieri, La Basilica di San Lorenzo in Damaso:note storiche e artistiche, Roma, 1986
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 1 aprile 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.