Giulio Acquaviva d'Aragona




Giulio Acquaviva d'Aragona Cardinale | |
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Età alla morte | 28 anni |
Nascita | Napoli 1546 |
Morte | Roma 21 luglio 1574 |
Sepoltura | Basilica di San Giovanni in Laterano |
Ordinazione presbiterale | Nessuna informazione trovata |
Creato Cardinale |
17 maggio 1570 da Pio V (vedi) |
Cardinale per | 4 anni, 2 mesi e 4 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Giulio Acquaviva d'Aragona (Napoli, 1546; † Roma, 21 luglio 1574) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Nascita. 1546, Napoli. Patrizio napoletano. Figlio di Giangirolamo Acquaviva d'Aragona, VIII duca di Altri, e di Margherita Pio di Carpi. Il suo cognome è anche elencato come Solo Aquaviva; e come e d'Aragonia. Nipote del cardinale Giovanni Vincenzo Acquaviva d'Aragona (1542) e di padre Claudio Acquaviva, S.I., Superiore Generale della Compagnia di Gesù. Fratello del cardinale Ottavio Acquaviva d'Aragona seniore, (1591) e del Beato Rodolfo Acquaviva, S.J., martirizzato nelle Indie Orientali nel 1583. Prozio del cardinale Ottavio Acquaviva d'Aragona juniore (1654). Altri cardinali della famiglia sono Francesco Acquaviva d'Aragona (1706); Troiano Acquaviva d'Aragona (1732); e Pasquale Acquaviva d'Aragona (1770).
Istruzione. (Nessuna informazione trovata).
Attività diplomatica
Abbracciata la carriera ecclesiastica, si trasferì a Roma. Nel 1566 fu nominato Referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia. Il 19 settembre 1568 fu inviato in Spagna da papa Pio V, come nunzio straordinario, per trattare col re Felipe II, oltre che di particolari questioni di giurisdizione ecclesiastica, del problema della confessione augustana e della bolla della crociata. Aveva anche istruzioni di fare indagini sulla morte di don Carlos. Ha compiuto la sua missione con grande successo, guadagnandosi la soddisfazione e la gratitudine del Papa.
Ordini sacri: nessuna informazione trovata.
Cardinalato
Rientrato in Italia, il 9 giugno 1570 fu nominato cardinale diacono nel concistoro del 17 maggio 1570; ricevette la berretta rossa e la diaconia di San Teodoro. La sua nomina fu decisamente avversata dal rappresentante spagnolo a Roma, che lo sospettava di simpatie filo-francesi.
Intimo di Pio V, lo assistette sul letto di morte. Partecipò al conclave del 1572 che portò all'elezione di Gregorio XIII.
Morte
Morto il 21 luglio 1574 a Roma. Sepolto nella patriarcale basilica lateranense. Il suo monumento fu eretto tra le ultime due cappelle sul lato sinistro della basilica, dallo zio Matteo Acquaviva(ch), arcivescovo di Cosenza.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di San Teodoro | Successore: | ![]() |
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Stanislao Osio | 6 settembre 1570 - 21 luglio 1574 | - |
Collegamenti esterni | |
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Voci correlate | |
- Cardinali diaconi di San Teodoro
- Presbiteri italiani del XVI secolo
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- Concistoro 17 maggio 1570
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