Conclave del 1572




| |||
Durata | dal 12 al 13 maggio 1572 | ||
---|---|---|---|
Luogo | Palazzo Apostolico (Vaticano) | ||
Partecipanti | 53 (13 assenti) | ||
Decano | Giovanni Gerolamo Morone | ||
Vice Decano | Cristoforo Madruzzo | ||
Camerlengo | Luigi Cornaro | ||
Protodiacono | Innocenzo Ciocchi del Monte | ||
Veto | Re Filippo II di Spagna verso Alessandro Farnese | ||
Eletto Papa |
Ugo Boncompagni Gregorio XIII | ||
Precedente |
Conclave del 1565-1566 | ||
Successivo |
Conclave del 1585 Sisto V | ||
Collegamenti esterni (EN) Scheda su Salvador Miranda (EN) Scheda su Chatolic Herarchy |
Il Conclave del 1572 venne convocato a seguito della morte di Pio V avvenuta a Roma il 1º maggio 1572; si tenne nel Palazzo Apostolico dal 12 al 13 maggio 1572 e vide l'elezione al soglio pontificio di Ugo Boncompagni, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura di Grazia che assunse il nome di Gregorio VIII.
Quadro generale
La battaglia di Lepanto, del 7 ottobre 1571, sotto la guida di Don Giovanni d'Austria, fratellastro del re Filippo II, era stata una grande vittoria contro i turchi, favorevole ai veneziani e all'Impero nei Balcani. Dal 1568 era in corso "La guerra degli ottant'anni" nei Paesi Bassi, causata dalla ribellione delle Province Unite contro il dominio spagnolo; l'8 agosto 1570 era stata firmata la pace fra re Carlo IX di Francia e l'ammiraglio Gaspard II de Coligny ponendo fine alla terza guerra di religione contro gli Ugonotti che poi sarebbe riesplosa con "la notte di San Bartolomeo" tra il 23 e il 24 agosto 1572 (giorno di San Bartolomeo), ad opera della fazione cattolica ai danni degli ugonotti di Parigi.
Il conclave e l'elezione
Il Conclave iniziò il 12 maggio e durò tre giorni. Parteciparono cinquantadue cardinali[1][2]. I cardinali creati da Pio IV furono guidati, come nel Conclave del 1565-1566, dal cardinale Carlo Borromeo, arrivato però all'ultimo minuto prima della chiusura del conclave. Non ebbe la possibilità di avviare consultazioni preliminari. I cardinali creati da Pio IV e Pio V furono tuttavia più o meno uniti nell'opporsi all'elezione dei cardinali d'Este di Ferrara, Farnese, Ricci di Pisa e Burali d'Arezzo di Piacenza. La famiglia Burali aveva da tempo rapporti con Napoli e con la fazione spagnola[3]. L'ambasciatore di re Filippo II di Spagna al conclave, don Sancio de Padilla, aveva istruzioni di collaborare con Cosimo, il granduca di Toscana, per favorire gli interessi di entrambi. Il capo della fazione cardinalizia francese, il cardinale di Ferrara, Ippolito d'Este, aveva un numero sufficiente di cardinali nella sua fazione da poter fornire un'esclusiva virtuale contro qualsiasi candidato[4].
Con una lettera direttamente indirizzata dal re Filippo di Spagna a Granvelle, gli ordinava di informare Farnese di non "tentare di diventare papa" ponendo così fine alla sua candidatura[5].
Boncompagni era il candidato più ovvio; gradito al cardinale Borromeo e ai riformatori. Era stato un nunzio in Spagna di successo ed era gradito alla fazione spagnola, che includeva Napoli. Il 14 maggio 1565 a 70 anni, era stato creato cardinale presbitero di San Sisto. Fu incoronato papa Gregorio XIII il 20 maggio 1572, festa di Pentecoste, dal cardinale Girolamo Simoncelli[6]. Prese possesso della Basilica Lateranense, sua chiesa cattedrale, il 27 maggio.
Collegio cardinalizio
Dal conclave del 1565-1566 erano morti ventidue cardinali. Pio V creò ventuno cardinali, di cui tre morirono (Zuniga, Carlo Grassi e Souchier). I cardinali viventi erano quindi sessantasei, di cui cinquantadue presenti al conclave[7]; Eugenio Alberi elenca Truchess come presente, anziché assente[8].
- Cardinale Decano: Giovanni Girolamo Morone (n. 25 gennaio 1509, † 1º dicembre 1580);
- Sottodecano: Cristoforo Madruzzo , (n. 5 luglio 1512, † 5 luglio 1578);
- Camerlengo: Luigi Cornaro (n. 12 febbraio 1517, † 10 maggio 1584);
- Cardinale Protodiacono: Innocenzo Ciocchi del Monte (n. 1532, † 3 novembre 1577);
- Governatore del conclave:
- Prefetto delle cerimonie pontificie: Cornelio Firmano [9].
Cardinali che parteciparono al conclave
Cardinali che non parteciparono al conclave
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Collegamenti esterni | |
|