Juan Enguera
Juan Enguera, O.P. Vescovo | |
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Età alla morte | S anni |
Nascita | Valencia |
Morte | Valladolid 15 febbraio 1513 |
Nominato vescovo | 19 dicembre 1505 da papa Giulio II |
Incarichi ricoperti | |
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Juan Enguera (Valencia; † Valladolid, 15 febbraio 1513) è stato un vescovo spagnolo, inquisitore generale nel regno d'Aragona.
Non si hanno dati relativi all'anno di nascita avvenuta nella metà del XV secolo, ne sui suoi genitori e primi anni di vita.
Entrò nell'ordine di San Domenico, non si hanno dati sulla professione religiosa e sulla sua ordinazione sacerdotale. Fu visitatore dell'ordine nella provincia aragonese, carica che gli permise di mettere in pratica le sue idee riguardo al modo in cui l'Ordine dei Predicatori dovesse essere strutturato, essendo favorevole a intraprendere importanti riforme nell'Ordine, riforme fortemente volute dalla Santa Sede e dalla corona. Il suo peso all'interno dei domenicani si accentuò quando fu eletto vicario generale dell'Ordine nella provincia di Aragona.
Il lavoro di padre Juan all'interno dei domenicani non fu facile, perché come provinciale non poteva più difendere una singola posizione, ma riconciliare fazioni opposte. Con grande fatica si riuscì a mantenere le discussioni all'interno di un ordine normale in un momento critico che fu il capitolo generale tenutosi nell'anno 1500. Il provinciale promulgò una riforma che rimanesse entro i limiti dell'osservanza, essendo accettata da tutto l'Ordine, salvando l'unità mentre iniziava il processo di riforma.
Ricoprì l'importante carica di confessore di Ferdinando il Cattolico. Questo re, dopo la rinuncia nel 1507 di Diego de Deza al titolo di inquisitore generale, chiese a papa Giulio II una bolla per nominare due inquisitori nei regni di Castiglia e Aragona. Il primo cadde su Francisco Jiménez de Cisneros O.F.M. e il secondo su Juan Enguera, che lo mantenne fino alla morte.
Combinò questo compito con il vescovato di Vic che resse dal 1506 e il 1511, poi fu vescovo di Lérida dal 1511 e, infine, l'anno seguente fu nominato vescovo di Tortosa.
Sebbene le sue azioni non fossero così famose come quelle di Cisneros, fu incaricato di organizzare diversi capitoli per definire le regole dell'Inquisizione; ad esempio quelli di Monzón nel 1512 in cui stabilì che il numero massimo di inquisitori era di 10 a Saragozza e di altri 10 nel resto del regno.
Nella sfera politica, il suo intervento più significativo ha avuto luogo nei negoziati con la Francia relativi ai trattati di Blois. Il primo trattato di Blois ebbe implicazioni inaccettabili per il re Ferdinando II, e quindi avviò negoziati che furono affidati a una squadra formata dal conte di Cifuentes Tomás de Malferit, ma in cui il massimo responsabile era padre Juan de Énguera. Non fu facile raggiungere un accordo, poiché si trattava di negoziati lunghi e difficili tenutisi tra maggio e ottobre 1505. Nonostante ciò, l'esperienza negoziale di Énguera, affinata nei complicati scontri all'interno del suo Ordine, riuscì a portare a compimento la questione, e il 12 ottobre 1505 fu concluso il secondo trattato di Blois, che prevalse sul primo e dove Luigi XII rinunciò a tutti i suoi diritti sul regno di Napoli per un'indennità economica e l'impegno matrimoniale di Ferdinando con Germana de Foix, della Casa Reale di Francia, se la coppia reale avesse avuto degli eredi maschi[1].
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Vic | Successore: | |
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Juan de Peralta, O.S.B. (Ch) | 19 dicembre 1505 – 9 dicemre 1510 | Juan Tormo (Ch) |
Predecessore: | Vescovo di Lérida | Successore: | |
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Luis Juan de Milá | 9 dicembre 1510 – 1º ottobre 1512 | Jaime de Conchillos, O. de M. (Ch) |
Predecessore: | Vescovo di Tortosa | Successore: | |
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Alfonso de Aragón y Sánchez (Ch) | 1º ottobre 1512 – 15 gennaio 1513 | Luis Mercader Escolano, O.Cart. (Ch) |
Predecessore: | Inquisitore generale di Aragona | Successore: | |
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Diego de Deza, O.P. | dopo il 15 giugno 1507 – 15 gennaio 1513 | Luis Mercader Escolano, O.Cart. |
Note | |
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Bibliografia | |
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