Landolfo Brancaccio
Landolfo Brancaccio Cardinale | |
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Età alla morte | S anni |
Nascita | Napoli metà XIII secolo |
Morte | Avignone 9 ottobre 1312 |
Sepoltura | Cattedrale di Avignone |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Creato Cardinale |
18 settembre 1294 da Celestino V (vedi) |
Cardinale per | 18 anni e 21 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Landolfo Brancaccio (Napoli, metà XIII secolo; † Avignone, 9 ottobre 1312) è stato un cardinale e vescovo italiano.
Cenni biografici
Brancaccio compare per la prima volta in un verbale della sua creazione a cardinale diacono da parte di papa Celestino V nel concistoro del 18 settembre 1294, e dell'assegnazione alla diaconia di Sant'Angelo in Pescheria.
Partecipò al conclave del 1294, che seguì le dimissioni di papa Celestino V. Il cardinale Benedetto Caetani fu eletto papa al primo scrutinio e prese il nome di Bonifacio VIII.
Il cardinale Landolfo fu nominato legato nel regno di Sicilia di Carlo II di Napoli da Bonifacio VIII il 6 aprile 1294, e amministratore del Regno di Napoli insieme a Filippo principe di Taranto, vicario del Regno di Napoli. Il 28 gennaio 1298 papa Bonifacio ordinò al suo legato apostolico, cardinale Landolfo, di compiere la donazione del monastero di Santissima Trinità in Venosa ai cavalieri ospitalieri.
Il 7 agosto 1299 fu nuovamente legato nel regno di Sicilia, insieme con il cardinale di Sabina, Gerardo Bianchi, in considerazione della sua profonda conoscenza del negotium Siciliae. I due cardinali erano incaricati di recarsi nell'isola per sostenere anche con i mezzi spirituali la campagna militare che in quel momento Roberto d'Angiò e Giacomo II d'Aragona conducevano contro Federico III d'Aragona.
A quel tempo risalgono i suoi buoni rapporti con Giacomo II d'Aragona che provocarono sicuramente già all'inizio del settembre la sua revoca dalla legazione siciliana. Poco prima infatti Giacomo II aveva deciso di abbandonare la guerra contro il fratello, suscitando la più grande irritazione di Bonifacio VIII, che il Brancaccio, rientrato a Roma verso la fine di settembre, tentò invano di placare.
Non sorprende quindi che dopo la morte di Bonifacio VIII si sia schierato subito dalla parte dei cardinali filofrancesi, firmando l'8 aprile 1304 una dichiarazione notarile, sollecitata dagli agenti di Filippo il Bello, nella quale si dichiarava favorevole, insieme ad altri sei cardinali, alla convocazione di un concilio per giudicare l'operato del defunto pontefice. Alla stessa linea politica si attenne in una sua deposizione rilasciata il 16 aprile 1311, nel corso del processo contro la memoria di Bonifacio VIII.
Trasferitosi ad Avignone con la Curia, dopo l'elezione di Clemente V che aveva appoggiato, il cardinale andò perdendo progressivamente ogni influenza sulla politica pontificia. Nel corso del processo contro i templari, nell'agosto del 1308 fu membro, insieme a Berengario Fredoli e Stefano de Suissy, nella commissione incaricata di interrogare i superiori dell'Ordine. L'interrogatorio ebbe luogo l'8 agosto a Chinon. Nel 1310, fu inviato dal pontefice, insieme al cardinale de Suissy, alla corte francese per comporre una vertenza tra Filippo il Bello e la città di Lione.
Morì il 29 ottobre 1312 ad Avignone e fu sepolto nella cappella di sant'Angelo che egli stesso aveva fatto erigere nella cattedrale di Avignone Notre Dame des Domps.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria | Successore: | |
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Riccardo Annibaldi | 18 settembre 1294 - 9 ottobre 1312 | Giovanni Colonna |
Bibliografia | |
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- Cardinali presbiteri di Sant'Angelo in Pescheria
- Concistoro 18 settembre 1294
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