Tommaso Brancaccio

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Tommaso Brancaccio
Cardinale e Pseudocardinale
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al secolo {{{alsecolo}}}
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Napoli
1375 ca.
Morte Roma
8 settembre 1427
Sepoltura Chiesa dei santi Angeli ad Nidum, Napoli
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale in data sconosciuta
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Nominato vescovo gennaio 1405 da papa Innocenzo VII
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pseudocardinale
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Creazione a
pseudocardinale
6 giugno 1411 dall'antipapa Giovanni XXIII
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Pseudocardinali creati {{{Pseudocardinali creati}}}
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Sostenuto da
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Confermato cardinale dopo il 16 dicembre 1417 da papa Martino V
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Riammesso da
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Successivo {{{Successivo}}}
Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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Durata del
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
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Invito all'ascolto
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Tommaso Brancaccio (Napoli, 1375 ca.; † Roma, 8 settembre 1427) è stato uno pseudocardinale, cardinale e vescovo italiano.

Cenni biografici

Non si conoscono data e luogo di nascita, né il nome dei genitori; e non si è finora riuscito a stabilire a quale ramo della estesa, nobile famiglia napoletana dei Brancaccio egli appartenesse.

La prima notizia sicura risale al gennaio 1405, quando fu nominato da Innocenzo VII vescovo di Pozzuoli. Ma già il 30 luglio dello stesso anno, ancor prima di aver ricevuto la consacrazione episcopale, veniva trasferito alla più prestigiosa diocesi di Tricarico. In data imprecisata abbandonò il papa di obbedienza romana, Gregorio XII, e si unì alla parte del concilio di Pisa.

L'antipapa Giovanni XXIII, di cui Tricarico era parente, nel concistoro del 6 giugno 1411, lo creò pseudocardinale con il titolo cardinalizio dei santi Giovanni e Paolo. La sua promozione fu certamente dovuta alla parentela con il papa, ma anche per un calcolo politico nei riguardi di re Ladislao I di Napoli e all'appartenenza a una importante famiglia napoletana, di cui già due cardinali Niccolò Brancaccio e Rinaldo Brancaccio erano membri del Sacro Collegio.

Con la Curia di Giovanni XXIII si recò al concilio di Costanza, alla cui inaugurazione il 5 novembre 1414 egli fu presente. Nei protocolli delle successive sedute il suo nome compare solo raramente, né fece mai parte di alcuna delle numerose commissioni.

Il 24 marzo 1415, insieme con la maggioranza dei cardinali, seguì il pontefice che aveva abbandonato il concilio per rifugiarsi a Sciaffusa, ma il 4 maggio successivo, tornò a Costanza. Unico fra i cardinali provenienti dalla obbedienza romana e pisana, egli si rifiutò, nel febbraio 1416, malgrado che due volte ne fosse stato richiesto, di giurare il patto conchiuso il 13 dicembre 1415 a Narbona, per il quale i regni di Spagna aderivano al concilio.

Prese parte al conclave del 1417 dal quale, l'11 novembre 1417, uscì Martino V quale papa dell'unità. Il Brancaccio era presente alla seduta conclusiva del 22 aprile 1418. Rientrato a Roma con il nuovo pontefice, rimasi fino alla morte presso la Curia pontificia.

Morì l'8 settembre 1427 a Roma. La salma fu portata a Napoli e posta in un mausoleo, dove furono sepolti anche altri cardinali della sua famiglia, nella chiesa dei santi Angeli ad Nidum.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo eletto di Pozzuoli Successore: BishopCoA PioM.svg
Tommaso Torelli[1] gennaio30 luglio 1405 Lorenzo de Gilotto[2] I
II
III
IV
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VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Tommaso Torelli[1] {{{data}}} Lorenzo de Gilotto[2]
Predecessore: Vescovo di Tricarico Successore: BishopCoA PioM.svg
Nicola Dattilo [3] 30 luglio 14056 giugno 1411 se stesso come amministratore apostolico I
II
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con
con
Nicola Dattilo [3] {{{data}}} se stesso come amministratore apostolico
Predecessore: Pseudocardinale presbitero dei Santi Giovanni e Paolo Successore: CardinalCoA PioM.svg
Jean Flandrin
(obbedienza avignonese)
6 giugno 1411 – dopo il 16 dicembre 1417 se stesso confermato legittimo I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Jean Flandrin
(obbedienza avignonese)
{{{data}}} se stesso confermato legittimo
Predecessore: Amministratore apostolico di Tricarico Successore: BishopCoA PioM.svg
se stesso come vescovo 6 giugno 14111417 Lorenzo di Napoli[4], O.E.S.A. I

Angelo di Tricarico[5]
(vescovo)
11 settembre 14198 settembre 1427 Stefano da Carrara[6]
(vescovo)
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
se stesso come vescovo {{{data}}} Lorenzo di Napoli[4], O.E.S.A.
Predecessore: Cardinale presbitero dei Santi Giovanni e Paolo Successore: CardinalCoA PioM.svg
se stesso di obbedienza pisana dopo il 16 dicembre 14178 settembre 1427 Domingo Ram y Lanaja, C.R.S.A. I
II
III
IV
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VII
VIII
IX
X
con
con
se stesso di obbedienza pisana {{{data}}} Domingo Ram y Lanaja, C.R.S.A.
Note
  1. cfr. (EN) Bishop Tommaso Torelli † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  2. cfr. (EN) Bishop Lorenzo de Gilotto † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  3. cfr. (EN) Bishop Nicola Dattilo † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  4. cfr. (EN) Bishop Lorenzo de Napoli, O.E.S.A. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  5. cfr. (EN) Bishop Angelo † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  6. cfr. (EN) Bishop Stefano Carrara † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Bibliografia