Rinaldo Brancaccio

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Rinaldo Brancaccio
Cardinale
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battezzato
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Donatello, Michelozzo di Bartolomeo, Pagno di Lapo Portigiani Tomba nella chiesa di Sant'Angelo a Nilo, Napoli
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Napoli
1356 ca.
Morte Roma
27 marzo 1427
Sepoltura Chiesa di Sant'Angelo a Seggio del Nilo (Napoli)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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(vedi)
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17 dicembre 1384 da Urbano VI (vedi)
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Proclamazioni
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Eventi
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Rinaldo Brancaccio anche Brancacci (Napoli, 1356 ca.; † Roma, 27 marzo 1427) è stato un cardinale italiano.

Cenni biografici

Nacque a Napoli attorno alla metà del XIV secolo. I Brancaccio erano una antica e nobile famiglia napoletana che diede molti porporati alla Chiesa: Landolfo Brancaccio (1294); Niccolò Brancaccio, pseudocardinale dell'antipapa Clemente VII (1378); Ludovico Bonito (1408); Tommaso Brancaccio (1411); Francesco Maria Brancaccio (1633); e Stefano Brancaccio (1681).

Non si hanno informazioni sui suoi primi anni di vita e sulla sua istruzione.

Carriera ecclesiastica e cardinalato

Fu prima abate e poi accolito del Papa. Durante il concistoro del 17 dicembre 1384 a Nocera, venne creato cardinale diacono da papa Urbano VI. Il 16 ottobre 1385, con altri tre cardinali, andò a Genova, dove si trovava il Papa, e lì ottenne la diaconia di San Vito in Macello Martire.

Partecipò a ben sei conclavi: il conclave del 1389 con l'elezione di papa Bonifacio IX, il conclave del 1404 con Innocenzo VII, il conclave del 1406 con Gregorio XII, il conclave del 1409 con l'antipapa Alessandro V, il conclave del 1410 con l'antipapa Giovanni XXIII e infine il concilio di Costanza del 1417 con l'elezione di Martino V.

Papa Gregorio XII, eletto nel 1406, lo nominò commendatario del titolo cardinalizio di Santa Maria in Trastevere. Nel 1409 divenne cardinale protodiacono.

La deposizione e la scomunica da parte di Gregorio XII, definitivamente pronunciata il 14 gennaio 1409, fu annullata nello stesso anno dal concilio di Pisa. Mentre questo era riunito, il Brancaccio nel processo contro i due papi rivali rese il 18 maggio la sua testimonianza sull'ostruzionismo alle trattative di unione da parte di Innocenzo VII e soprattutto di Gregorio XII. Egli fu quindi fra coloro che il 26 giugno al concilio elessero Alessandro V quale papa dell'unione.

Il risultato più importante da lui conseguito per la Chiesa romana fu la conclusione della pace con il re Ladislao I di Napoli: su incarico di Giovanni XXIII, il 17 giugno 1412, strinse l'accordo con cui Ladislao lasciava l'obbedienza di Gregorio XII.

Al concilio di Costanza, dove giunse il 28 ottobre 1414 al seguito di Giovanni XXIII, il Brancaccio fece parte nei primi mesi di una commissione composta di quattro cardinali fidati del papa, che trattarono in sua rappresentanza con i prelati e le ambascerie già presenti, e, fra le altre attività in suo appoggio, gli presentarono nel novembre un memoriale sul modo in cui egli doveva vivere decorosamente durante il concilio.

Quando Giovanni XXIII il 21 marzo 1415 fuggì da Costanza, il Brancaccio lo seguì a Sciaffusa, come la maggioranza dei cardinali, senza però seguire il papa ulteriormente. Rientrò a Costanza il 4 maggio e fu spesso presente alle sedute conciliari fino all'ultima del 22 aprile 1418, come pure prese parte, 11 novembre 1417 all'elezione di papa Martino V che compì l'unione nella Chiesa.

Episcopato

Amministratore della sede metropolitana di Palermo dal 4 agosto 1410 al 1414 e di Taranto dal 3 luglio 1412 al 1420. Partì da Roma per Campagna e Marittima, per ordine dell'antipapa, il 24 maggio 1412, è rientrato il 31 maggio per ripartire il 12 giugno. Arciprete della patriarcale basilica liberiana dalla fine del 1412. Nominato commendatario del titolo di Santa Maria in Trastevere da papa Innocenzo VIII; tenne la commenda fino alla sua morte. Partecipò al Concilio di Costanza.

Venne nominato amministratore apostolico della diocesi di Aversa nel 1418, incarico che mantenne fino alla sua morte. Si recò a Tivoli con il papa il 17 giugno, 1421

Il 24 aprile 1426 ottenne da Martino V il permesso di restaurare il cadente ospedale dei poveri di sant'Andrea a Napoli, situato presso piazza di Nilo. Il nuovo ospedale, provvisto di una cappella e della necessaria attrezzatura, come pure delle entrate occorrenti al mantenimento di dodici poveri e di un rettore, fu dal Brancaccio affidato, l'11 marzo dell'anno seguente, alla nobiltà del sedile di Nilo in Napoli.

Morte

Morto a Roma, il 27 marzo 1427, le sue spoglie furono in seguito traslate a Napoli e da lì sepolte nella chiesa di Sant'Angelo a Nilo, da lui eretta insieme all'ospedale adiacente e riposano nel monumento funebre a lui dedicato.

Iscrizione

Iscrizione sulla tomba del cardinale.
RAYNALDVS BRANCATIVS

S. R. E. CARDINALIS HVIVS
ECCLESIE ET SACRI
HOSPITALIS FVNDATOR
OBIIT XXVII. MARTII

AO. D. M. CCCCXXII

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale diacono di San Vito in Macello Martire Successore: CardinalCoA PioM.svg
- 20 marzo 138527 marzo 1427 Antonio Jacopo Venier I
II
III
IV
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VI
VII
VIII
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X
con
con
- {{{data}}} Antonio Jacopo Venier
Predecessore: Amministratore apostolico di Palermo
(obbedienza pisana)
Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Giovanni da Procida[1]
(arcivescovo metropolita)
4 agosto 141020 giugno 1414 Ubertino de Marinis[2]
(arcivescovo metropolita)
I
II
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IV
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VI
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VIII
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X
con
con
Giovanni da Procida[1]
(arcivescovo metropolita)
{{{data}}} Ubertino de Marinis[2]
(arcivescovo metropolita)
Predecessore: Amministratore apostolico di Taranto Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Ludovico Bonito
(arcivescovo metropolita)
3 luglio 1412 – prima del 20 ottobre 1421 Giovanni Berardi
(arcivescovo metropolita)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Ludovico Bonito
(arcivescovo metropolita)
{{{data}}} Giovanni Berardi
(arcivescovo metropolita)
Predecessore: Arciprete della Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore Successore: Santa maria maggiore 051218-01.JPG
Enrico Minutolo dopo il 17 giugno 141227 marzo 1427 Francesco Lando I
II
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X
con
con
Enrico Minutolo {{{data}}} Francesco Lando
Predecessore: Cardinale diacono pro illa vice di Santa Maria in Trastevere
(in commendam)
Successore: CardinalCoA PioM.svg
Ludovico Bonito dopo il 18 settembre 141327 marzo 1427 Gabriele Condulmer I
II
III
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con
con
Ludovico Bonito {{{data}}} Gabriele Condulmer
Predecessore: Amministratore apostolico di Aversa Successore: BishopCoA PioM.svg
Lorenzo di Napoli[3], O.E.S.A.
(vescovo)
141827 marzo 1427 Pietro Caracciolo[4]
(vescovo)
I
II
III
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V
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con
con
Lorenzo di Napoli[3], O.E.S.A.
(vescovo)
{{{data}}} Pietro Caracciolo[4]
(vescovo)
Predecessore: Cardinale protodiacono Successore: CardinalCoA PioM.svg
Ludovico Fieschi 3 aprile 142327 marzo 1427 Lucido Conti I
II
III
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V
VI
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X
con
con
Ludovico Fieschi {{{data}}} Lucido Conti
Note
  1. cfr. (EN) Archbishop Giovanni Procida † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  2. cfr. (EN) Archbishop Ubertino de Marinis † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  3. cfr. (EN) Bishop Lorenzo de Napoli, O.E.S.A. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  4. cfr. (EN) Bishop Pietro Caracciolo † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Bibliografia