Niccolò Brancaccio
Niccolò Brancaccio Pseudocardinale | |
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Età alla morte | circa 77 anni |
Nascita | Napoli 1335 ca. |
Morte | Firenze 29 giugno 1412 |
Sepoltura | Basilica di Santa Maria Novella (Firenze) |
Nominato arcivescovo | 12 aprile 1367 da papa Urbano V |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Creazione a pseudocardinale |
12 luglio 1385 dall'antipapa Clemente VII |
Incarichi ricoperti | |
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Niccolò Brancaccio (Napoli, 1335 ca.; † Firenze, 29 giugno 1412) è stato un arcivescovo e pseudocardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque verso il 1335, probabilmente a Napoli, da Marino, appartenente al ramo dei Brancaccio Dogliuoli o Glivoli, e da Giacoma d'Aversa, di nobile famiglia anch'ella.
Dopo aver concluso gli studi in diritto civile, divenne prima canonico della cattedrale di Napoli e poi uditore di Rota e cappellano pontificio onorario; il 29 maggio 1366 ad Avignone pronunciò in Curia il giuramento per il suo alto ufficio giudiziario. Nell'agosto dello stesso anno fu uno dei procuratori della regina Giovanna I di Napoli, che effettuarono la consegna del censo dovuto alla Chiesa romana.
Episcopato
Il 12 aprile fu eletto arcivescovo di Bari, nel 1377 fu trasferito alla sede metropolitana di Cosenza e prese possesso della sede il successivo 14 aprile; suo successore a Bari fu, per sua stessa iniziativa, Bartolomeo Prignano, suo parente e amico, che sarebbe stato eletto di lì a poco papa Urbano VI.
Consigliere della regina Giovanna I di Napoli, fu suo ambasciatore presso papa Urbano VI per far confermare dal papa la sua elezione al trono. Ritornato a Napoli, e su indicazione della regina, passò all'obbedienza all'antipapa Clemente VII; divenne reggente della Cancelleria Apostolica dopo l'elezione dell'antipapa fino alla sua promozione al cardinalato. Fu, perciò, convocato a Roma da papa Urbano VI per discolparsi, ma avendogli rifiutato obbedienza, fu scomunicato e privato della dignità il 9 novembre 1378, assieme alla carica di arcivescovo di Cosenza.
Cardinalato
Nel concistoro del 18 dicembre 1378 fu nominato pseudocardinale presbitero dall'antipapa Clemente VII e prima 24 febbraio 1379 ricevette il galero con il titolo di Santa Maria in Trastevere.
Nel 1379 fu nominato canonico della cattedrale metropolitana di Lione. Il 21 aprile 1385 rese gli omaggi alla regina Maria di Napoli, giunta a Villeneuve. Il 5 maggio 1385, su ordine dell'antipapa, celebrò una Messa da Requiem per la regina Giovanna di Napoli.
Verso la fine di aprile 1388 divenne vescovo della sede suburbicaria di Albano e nel 1391 vice-cancelliere di Santa Romana Chiesa. Il 16 settembre 1394 era presente alla morte dell'antipapa; partecipò al conclave del 1394, che elesse l'antipapa Benedetto XIII. Nell'agosto 1398 abbandonò l'obbedienza avignonese, per ritornarvi poco dopo. Il 18 settembre 1401 celebrò una messa e pronunciò il sermone in occasione della traslazione dei resti dell'antipapa Clemente VII dalla Cattedrale di Avignone alla nuova chiesa dei Celestini.
Nel 1408 abbandonò definitivamente l'obbedienza dell'antipapa Benedetto XIII, dal quale fu deposto da tutte le cariche il 21 ottobre dello stesso anno. Prese parte al Concilio di Pisa e al successivo conclave del 1409, che elesse l'antipapa Alessandro V.
Partecipò al conclave del 1410, che elesse l'antipapa Giovanni XXIII, fu da questi nominato suo legato per il Regno di Napoli. In questo periodo aggiunse altre cariche: fu canonico e arcidiacono del capitolo della cattedrale di Narbona; canonico della cattedrale di Aix e di Fréjus e prevosto di Barjois, nella diocesi di Fréjus.
Morte
Di ritorno dalla sua ambasciata a Napoli, morì a Firenze il 29 giugno 1412 e fu sepolto nella Basilica di Santa Maria Novella (Firenze).
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Bari e Canosa | Successore: | |
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Bartolomeo Carafa[1] | 12 aprile 1367 – 13 gennaio 1377 | Bartolomeo Prignano |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Cosenza | Successore: | |
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Cerretano dei Cerretani[2] | 13 gennaio 1377 – 18 dicembre 1378 | Giovanni da Camerino[3] |
Predecessore: | Pseudocardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere | Successore: | |
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Pierre d'Estaing, O.S.B. Clun. | prima del 24 febbraio 1379 – dopo il 13 aprile 1388 | Philippe d'Alençon (obbedienza romana) |
Predecessore: | Pseudocardinale vescovo di Albano | Successore: | |
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Angelic de Grimoard de Grisac, C.R.S.A. (obbedienza avignonese) |
dopo il 13 aprile 1388 – 29 giugno 1412 | Giordano Orsini (obbedienza pisana) |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Pseudocardinali per nome
- Pseudocardinali eletti il 12 luglio 1385
- Pseudocardinali creati dall'antipapa Clemente VII
- Cappellani di Sua Santità
- Uditori della Rota Romana
- Vescovi di Bari e Canosa
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- Pseudocardinali presbiteri di Santa Maria in Trastevere
- Pseudocardinali vescovi di Albano
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