Liturgia della Parola

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Pagina miniata dell'incipit del Libro dei Proverbi

La Liturgia della Parola è la seconda parte della Celebrazione eucaristica che viene subito dopo i Riti iniziali e prima della Liturgia eucaristica, nella quale principalmente si proclamano le pagine della Bibbia secondo uno schema presente nel Lezionario. L'Omelia, la Professione di fede e la Preghiera universale o Preghiera dei fedeli, sviluppano e concludono tale parte. Nella celebrazione della Messa con il popolo, le letture si proclamano sempre dall'ambone.

Il silenzio

La Liturgia della Parola deve essere celebrata in modo da favorire la meditazione; quindi si deve assolutamente evitare ogni forma di fretta che impedisca il raccoglimento. In essa sono opportuni anche brevi momenti di silenzio, adatti all'assemblea, per mezzo dei quali, con l'aiuto dello Spirito Santo, la Parola di Dio venga accolta nel cuore e si prepari la risposta con la preghiera. Questi momenti di silenzio si possono osservare, ad esempio, prima che inizi la stessa Liturgia della Parola, dopo la prima e la seconda lettura, e terminata l'omelia.

La proclamazione della Parola

La prima, la seconda lettura e il Salmo sono proclamati da un lettore, il Vangelo è invece proclamato dal diacono o, in sua assenza, da un altro sacerdote. Se non è presente un diacono o un altro sacerdote, lo stesso sacerdote celebrante legge il Vangelo; e se manca un lettore idoneo, il sacerdote celebrante proclama anche le altre letture.

Differenze tra il Rito romano e il Rito ambrosiano

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Celebrazione eucaristica

Di seguito è riportato lo schema della Liturgia della Parola nel Rito romano e Rito ambrosiano. Si notano le differenti denominazione delle tre letture. Nel Rito ambrosiano la Prima lettura è denominata semplicemente Lettura e nei giorni feriali dei tempi di Avvento, ad eccezione del sabato, assume la denominazione di Geremia per gli Anni dispari ed Ezechiele per gli Anni pari, nelle prime sei Ferie prenatalizie Rut e nella settima non esiste.

La seconda lettura, denominata Epistola, nei giorni feriali, ad eccezione del sabato, del tempo di Avvento è Profeti, nelle prime sei ferie prenatalizie Ester, in Quaresima Proverbi.

Il Salmo responsoriale è semplificato in Salmo.

La Professione di fede nel Rito ambrosiano è recitata durante la Liturgia Eucaristica e al suo posto vi è il Canto dopo il Vangelo, non previsto nel Rito romano.

Oltre a queste differenze schematiche, anche i brani scelti per i vari Tempi liturgici sono differenti tra i due Riti, ad eccezione di alcune Solennità, festività e memorie importanti. Entrambi i Riti hanno le letture domenicali suddivise in tre anni, A, B e C e feriali in due anni, Anno pari o II e dispari o I.

Schema di confronto tra il Rito romano e il Rito ambrosiano

Tabella riassuntiva delle differenze tra il Rito Romano e Ambrosiano
Messa in Rito romano Messa in Rito ambrosiano
Liturgia della Parola Liturgia della Parola
lettura Lettura (Il lettore chiede la benedizione al Celebrante, tramite la quale riceve il mandato a leggere)
Salmo responsoriale Salmo
2ª lettura Epistola (Il lettore chiede la benedizione al Celebrante, tramite la quale riceve il mandato a leggere)
Acclamazione al Vangelo Acclamazione al Vangelo[1]
Vangelo (Se proclamato dal diacono, è chiesta la benedizione al Celebrante) Vangelo (Se proclamato dal diacono, è chiesta la benedizione al Celebrante)
Omelia Omelia
Professione di fede (Credo)[2] Si recita durante la Liturgia Eucaristica[2]
Non previsto Canto dopo il Vangelo (durante il quale i ministranti preparano l'altare ponendo sulla mensa il corporale, il purificatoio e il calice)
Preghiera dei fedeli Preghiera universale
Orazione a conclusione della liturgia della parola Orazione a conclusione della liturgia della parola
Note
  1. Nelle solennità di Natale, Pasqua ed Epifania e solennità del Titolo e del Patrono, viene cantata anche l'antifona prima del Vangelo.
  2. 2,0 2,1 Si recita nelle Domeniche e nelle solennità.
Voci correlate
Collegamenti esterni