Museo Civico e Diocesano di Penne
Museo Civico e Diocesano di Penne | |
Reliquiario a busto di san Massimo (XVII secolo), legno policromo | |
Categoria | Musei civici e diocesani |
---|---|
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Abruzzo-Molise |
Regione | Abruzzo |
Provincia | Pescara |
Comune | Penne |
Diocesi | Arcidiocesi di Pescara-Penne |
Indirizzo |
Piazza Duomo, 7 65017 Penne (PE) |
Telefono | +39 085 8210525 |
Proprietà | Arcidiocesi di Pescara-Penne, Comune di Penne |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | dipinti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, visite guidate |
Sede Museo 1° | Palazzo Vescovile, piano sotterraneo e piano terra |
Datazione sede 1° | XII secolo |
Sede Museo 2° | Concattedrale di San Massimo, cripta |
Datazione sede 2° | VIII secolo |
Fondatori | mons. Antonio Iannucci, Amministrazione Comunale |
Data di fondazione | 1983 |
Il Museo Civico e Diocesano di Penne, allestito nel Palazzo Vescovile (XII secolo), adiacente al Duomo, e nella cripta della stessa Concattedrale di San Massimo (VIII secolo), è stato inaugurato nel 1983, per volere dell'arcivescovo Antonio Iannucci (1959 - 1990) e dell'Amministrazione Comunale, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla chiesa stessa e dal territorio pennese.
Il Museo ha una sede distaccata presso il Museo Archeologico Civico e Diocesano "Giovanni Battista Leopardi" di Penne.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, articolato su due livelli, si sviluppa in otto ambienti espositivi, lungo il quale sono presentati reperti archeologici, opere e suppellettile liturgica, databili dal II al XX secolo, disposti in ordine cronologico.
Piano sotterraneo
I - Sala
Nella prima sezione sono sistemati i reperti di epoca romana:
- Lastra a bassorilievo con Lotta tra gladiatori (II - III secolo), in pietra.
- Lapide funeraria romana con raffigurati Tre defunti (una donna e due uomini).
II - Cripta
La cripta, nella sua conformazione planimetrica originale, rappresenta l'antica chiesa cristiana dell'VIII secolo, sorta sulle rovine di un tempio romano dedicato alla dea Vesta. All'interno si possono ammirare:
- Tre frammenti di Pluteo con motivi geometrici (VIII - IX secolo), provenienti dalla Concattedrale.
- Dipinti murali (seconda metà del XIII - prima metà del XIV secolo), ad affresco, raffiguranti:
- Annunciazione, Evangelisti;
- Crocifissione di Gesù Cristo, Madonna con Gesù Bambino in trono, Sant'Antonio abate.[1]
III - Sala
Nella sala sono esposti:
- Lastra a bassorilievo con Duello di cavalieri detta Ordalia (XII - XIII secolo), in pietra.
- Telamone raffigurante Adamo (XII - XIII secolo), in pietra calcarea.
- Cariatide raffigurante Eva (XII - XIII secolo), in pietra calcarea.
- Campana di Colleromano (1490), in bronzo.
- Madonna con Gesù Bambino (XVI secolo), proveniente da una nicchia esterna della Concattedrale.
IV - Salone
Il salone, o refettorio, secondo alcune ipotesi è da identificare con l'antica Chiesa di Santa Maria degli Angeli. L'ambiente presenta una volta ogivale e al suo interno si possono ammirare:
- Lastra a bassorilievo con Cervo che divora il serpente, a sua volta azzannato da un lupo (XI - XII secolo), in pietra.
- Elementi architettonici, in pietra, raffiguranti:
- Gesù Cristo risorto (XIII secolo);
- Arciere tra tralci e grappoli d'uva (XIII secolo);
- Grifone e animali fantastici
- Testa a tre facce (XVI secolo): questa raffigurazione indicava simbolicamente la Trinità.
- Coppia di leoni (XIII - XIV secolo), in pietra, resti di una cattedra episcopale.
- Madonna tra angeli (XV secolo), affresco.
- San Pietro con una processione di incappucciati che accompagnano il condannato a morte (XV secolo), affresco.
- Quattro lastre a bassorilievo (XIV secolo), in pietra, resti di un ambone o della facciata dell'antica chiesa, raffiguranti Simboli degli Evangelisti:
Piano terra
I - Sala degli Argenti Sacri
La sala custodisce preziosi oggetti di oreficeria sacra dal XIV al XVIII secolo. Di rilievo:
- Croce d'altare (XIV secolo), in argento dorato con smalti traslucidi, attribuita all'orafo pennese Giovanni d'Angelo.
- Croce processionale (prima metà del XV secolo), in argento, attribuita a Nicola da Guardiagrele, proveniente dalla Collegiata di San Giovanni Evangelista. Essa presenta:
- nel lato anteriore, Gesù Cristo crocifisso, Dio Padre, santa Maria Maddalena, Madonna e san Giovanni evangelista;
- nel lato posteriore, Gesù Cristo redentore ed evangelisti.
- Reliquiario a cofanetto esagonale di san Biagio con coperchio a cuspide con raffigurate Allegorie delle Virtù (1576), in avorio ed ebano intarsiato, opera della bottega veneziana degli Embriachi.
- Reliquiario a busto di san Massimo nell'atto di reggere la città di Penne (XVII secolo), in legno policromo.
- Busto di san Massimo (1756), in lamina d'argento fuso e cesellato, opera del napoletano Giuseppe Sammartino: questa venne trafugata nel 1982 e di essa rimangono solo alcune parti accessorie come:
- Modellino della città di Penne, in bronzo dorato.
II - Sala delle Sculture e dei Dipinti
Nella sala si conservano dipinti e sculture, tra cui spiccano:
- Gesù Cristo crocifisso (XIV secolo), in legno, proveniente dal Convento dei Celestiniani .
- Madonna con Gesù Bambino (fine del XV secolo), in legno policromo e dorato, attribuito a Silvestro dell'Aquila.
- Madonna con Gesù Bambino tra san Giovannino, san Rocco e san Sebastiano (inizio XVII secolo), olio su tela, di scuola umbra, proveniente dalla Chiesa di San Domenico.
- Pala d'altare di san Giovanni Battista (1617), olio su tela, opera del pittore abruzzese Samberlotti di Montorio.
Inoltre, nella sala è esposta:
- Coltre funebre detto Copertone di Gesù Cristo morto (1861), in velluto nero ricamata in oro ed argento, realizzata dalle suore del Monastero di Santa Chiara, proveniente dalla Chiesa dell'Annunziata e commissionata dalla famiglia Assergi: questa viene ancora oggi utilizzata durante la processione del Venerdì Santo.
III - IV, Sale dei Codici e dei Paramenti sacri
Le sale espongono pregevoli codici miniati e paramenti sacri, fra cui si notano:
- Antifonari (XIV secolo), in pergamena, provenienti dal Convento di San Domenico.
- Documenti storici (X al XVIII secolo), in pergamena. Di rilievo:
- Pergamena che stabilisce un privilegio dell'imperatore Ottone I a favore dell'arcivescovo di Penne.
- Bolla in oro dell'imperatore Federico II di Svevia (1219), inviata all'arcivescovo di Penne.
- Paramenti liturgici, databili dal XIV al XIX secolo.
Galleria fotografica
|
|
Note | |
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |