Museo Diocesano di Venezia
Museo Diocesano di Venezia | |
Chiostro di sant'Apollonia | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Triveneto |
Regione | Veneto |
Provincia | Venezia |
Comune | Venezia |
Diocesi | Patriarcato di Venezia |
Indirizzo |
Castello 4312 30122 Venezia (VE) |
Telefono | +39 041 2771702 |
Fax | +39 041 5229166 |
Posta elettronica |
promozione@patriarcatovenezia.it museodiocesano@patriarcatovenezia.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Patriarcato di Venezia |
Tipologia | arte sacra, arte sacra contemporanea |
Contenuti | codici miniati, dipinti, lapidi, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti, vetri |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, fototeca, guardaroba, internet point, laboratorio di restauro , organizzazione di eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Complesso di Sant'Apollonia, chiostro |
Fondatori | mons. Albino Luciani |
Data di fondazione | 1977 |
Il Museo Diocesano di Venezia collocato nel monastero benedettino di Sant'Apollonia, venne aperto al pubblico nel 1977, per volere del patriarca Albino Luciani in occasione della mostra dedicata al restauro dei Cavalli bronzei della Basilica di San Marco, ma è stato inaugurato ufficialmente il 4 ottobre 1980. Il Museo è stato allestito con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dal territorio diocesano.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in sette sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databile dal XI al XX secolo.
Sezione I - Origini
La visita si apre con tre opere estremamente importanti che costituiscono l'introduzione al Museo:
- Capsella (VI secolo), opera di bottega orientale, proveniente dalla Basilica di Santa Maria Assunta di Torcello, dove potrebbe essere giunto in occasione della erezione della prima cattedrale, intorno al 639.
- Leone di san Marco in "moleca" (metà del XIV secolo), in pietra, di scultore veneto, proveniente dal Rio di San Marcuola Cannaregio, rappresenta uno dei primi e più rari esempi, fra i pochi rimasti dopo le epurazioni napoleoniche, del simbolo della Repubblica di Venezia a destinazione laica e politica: il leone marciano in "moleca". Il termine indica il granchio la cui forma sembra vicina a quella del leone con le ali alzate come delle chele.
- San Lorenzo Giustiniani (primo quarto del XVI secolo), olio su tela, di Giovanni Antonio de' Sacchis detto il Pordenone.
Sezione II - Pinacoteca
La sezione raccoglie un'interessante collezione di dipinti, di particolare interesse:
- Gesù Cristo redentore tra san Marco e san Gallo (XVI secolo), olio su tela, di Jacopo Tintoretto.
- Il profeta Amos (primo quarto del XVI secolo), olio su tavola, di ambito veneto.
- Cena in casa di Simone il fariseo (1544), olio su tela, di Moretto da Brescia, proveniente dal refettorio del Monastero di San Giacomo Maggiore.[1]
- Storie di san Saba (1593), olio su tela, di Jacopo Negretti detto Palma il Giovane, proveniente dalla Cappella Tiepolo della Chiesa di Sant'Antonin a Castello.
- Strage degli innocenti e Cacciata dei mercanti dal Tempio (1674), olio su tela, di Luca Giordano, provenienti dalla Chiesa di Sant'Aponal.
- Deposizione di Gesù Cristo dalla croce (seconda metà del XVII secolo), olio su tela, di Gregorio Lazzarini.
- Storie di san Romualdo (1747), olio su tela, di Jacopo Marieschi, proveniente dall'Isola di San Clemente.
- Crocifissione (XVIII secolo), dipinto su cuoio dorato, proveniente dalla scuola di santa Marcuola.
Inoltre, nella sezione è conservato l'intero ciclo di opere, proveniente dalla Confraternita del Cristo, la cui sede fu eretta nel 1644 vicino a San Marcuola a Cannaregio. Tra questi spicca:
- Gesù fra i dottori di Giambattista Lambranzi.
- Ritratti dei confratelli dinanzi alla Fede o di fronte all'allegoria della Chiesa.
- Trasporto di un annegato con la partecipazione dei confratelli (1700) di Boranga.
Sezione III - Oreficeria
Nella sezione è esposta la collezione di argenteria sacra, composta di circa 200 pezzi, databili dal XIV al XXI secolo, provenienti da varie chiese veneziane. Di rilievo:
- Croce processionale (XV secolo), in argento sbalzato e dorato.
- Tabernacolo (fine del XVI secolo), in legno, bronzo dorato e cristallo di rocca, capolavoro di bottega di Murano.
Sezione IV - Opere lignee
La sezione presenta una ricca collezione di sculture lignee che vanno dal XIV al XVI secolo, fra queste spiccano:
- Ancona di san Donato e devoti (1310), attribuita a Paolo Veneziano, proveniente dalla Chiesa di san Donato in Murano.
- Gesù Cristo crocifisso (XIV secolo), in legno scolpito, di scuola veneto-tedesca, proveniente dalla Chiesa di San Giovanni Novo in Oleo.
- Gesù Cristo crocifisso (XV secolo), in legno scolpito, proveniente dalla Chiesa di San Giovanni Novo in Oleo.
- Dossali (metà del XVI secolo), in legno intarsiato, di bottega veneziana, provenienti dalla Basilica di San Marco.
- Statua di Sant'Antonio abate (seconda metà del XVI secolo), in legno policromo, attribuita ad Alessandro Vittoria, proveniente dalla chiesa di Sant'Antonin.
Sezione V - Madonne vestite
Nella sezione è presente la notevole raccolta di Madonne vestite con abiti di tradizione veneziana, molto interessanti sia sotto il profilo storico-artistico, sia sociale, databili tra il XVII e il XVIII secolo. L'espressione Madonna vestita indica una tipologia iconografica di statua-manichino della Vergine Maria, rappresentata da sola o con Gesù Bambino, spesso ornata con abiti sontuosi e tessuti pregiati. Tra gli esempi più interessanti spiccano:
- Madonna del Rosario (XVII secolo), proveniente dalla Chiesa di Santa Maria Elisabetta del Lido.
- Madonna del popolo (prima metà del XVIII secolo), proveniente dalla Chiesa di San Geremia.
- Madonna del Rosario (seconda metà del XVIII secolo), proveniente dalla Chiesa di San Martino a Burano.
Sezione VI - Paramenti sacri, tessuti e codici miniati
Il Museo conserva paramenti sacri, tessuti e merletti veneziani, databili dal XVI al XIX secolo, tra i quali si possono ricordare:
- Tovaglia d'altare (seconda metà del XVI secolo), in lino con ricamo ad ago, bordura a fuselli.
- Stendardo processionale con la Madonna con Gesù Bambino in gloria (1759), ricamato da Antonio Dini su cartone di Giambattista Tiepolo, proveniente dalla congregazione di Santa Maria Mater Domini.
- Paramenti del patriarca Angelo Roncalli (metà del XX secolo), il futuro papa Giovanni XXIII.
Inoltre, nella sezione è custodita anche un'importante raccolta di codici miniati (corali e lezionari), databili dal XIV al XVI secolo, fra cui:
- Mariegola (1363), cioè una carta costituzionale di corporazione.
Sezione VII - Arte contemporanea
La sezione espone circa 40 dipinti d'arte sacra contemporanea, donati da artisti che con i loro dipinti hanno voluto lasciare una testimonianza all'interno del Museo.
Dal 1983 il Museo organizza la Biennale d'Arte Sacra, nata per ricordare il pittore Francesco Perotti (1907 - 1955).
Galleria fotografica
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Note | |
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