Museo del Tesoro della Cattedrale di Troia
Museo del Tesoro della Cattedrale di Troia | |
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Exultet III (part. Maiestas Domini), XII secolo, pergamena | |
Categoria | Musei della Cattedrale |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Puglia |
Regione | Puglia |
Provincia | Foggia |
Comune | Troia |
Diocesi | Diocesi di Lucera-Troia |
Indirizzo | Piazza Episcopio 71029 Troia (FG) |
Telefono | +39 0881 970258 |
Posta elettronica | info@diocesiluceratroia.it |
Proprietà | Diocesi di Lucera-Troia |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | codici miniati, dipinti, manoscritti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | archivio storico, biblioteca, visite guidate |
Sede Museo | ex Seminario vescovile |
Datazione sede | XVIII secolo |
Data di fondazione | 8 luglio 2006 |
Il Museo del Tesoro della Cattedrale di Troia (Foggia), allestito nell'ex Seminario vescovile (XVIII secolo), è stato istituito l'8 luglio 2006 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente in prevalenza dalla Concattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine.
Il Museo è sede distaccata del Museo Diocesano di Troia.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale si sviluppa in quattro sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XII al XX secolo
Sezione I - Suppellettile liturgica
Nella sezione sono esposti preziosi oggetti liturgici, fra le quali si notano:
- Cofanetto (XII secolo), in avorio e bronzo, di ambito arabo.
- Pisside (XIII secolo), in rame e smalti.
- Ciborio (XV secolo), in legno ricoperto di lamina d'argento sbalzata, di bottega napoletana.
- Reliquiario ad edicola con al centro un dipinto raffigurante Gesù Cristo redentore (primo quarto del XVI secolo), attribuito alla scuola di Pietro Perugino, commissionato forse dal vescovo Ferrante Pandolfini (1519 - 1560).
- Ostensorio e calice (1521) attribuiti a Benvenuto Cellini.
- Ampolline (XVII secolo) in filigrana.
- Due busti di sant'Eleuterio e san Ponziano (1688 - 1694), in argento, realizzati da Ignazio d'Urso.
- Busto di san Secondino (1698), in argento, di anonimo argentiere napoletano.
- Busto di sant'Anastasio (1708), in argento, opera di Andrea De Blasio.
- Busto di sant'Urbano I (1717), in argento, di anonimo argentiere napoletano.
- Baculo pastorale (fine del XVII secolo) con lo stemma del vescovo Antonio de Sangro (1675 - 1694).
- Ostensorio, pisside e calice (1965), realizzati dall'argentiere Evangelisti di Genova, donati dal vescovo Antonio Pirotto (1958 - 1974).
- Baculo pastorale del vescovo Mario de Santis (1967 - 1985), in argento, opera dell'argentiere Legnaghi di Verona.
Sezione II - Paramenti sacri
Nella sezione sono esposti pregevoli paramenti liturgici, tra cui di particolare rilievo:
- Pianeta verde (1387).
- Piviale rosso del vescovo Giannozio Pandolfini (1513), in broccato
- Pianeta bianca del vescovo Antonio de Sangro (ultimo quarto del XVII secolo), ricamata dalle Monache benedettine.
Sezione III - Manoscritti e pergamene
La sezione custodisce pergamene e manoscritti. Particolarmente pregiati per il valore artistico e storico sono:
- 554 pergamene, databili dal 1034 al 1919, per lo più sono atti riguardanti la Cattedrale, il Capitolo o la fabbrica della chiesa, tra le quali lettere pontificie, privilegi ducali, donazioni imperiali, lettere di vescovi, accordi, atti di offerta, contratti di vendita, concessioni, permute e lasciti post mortem.
- Missale Trojanum con canti gregoriani (XIII secolo), manoscritto su pergamena con preziose miniature.
Sezione IV - Exultet
La sezione mostra preziosi codici miniati, tra i quali si possono ammirare:
- Tre Exultet (XI – XII secolo), rotoli pergamenacei lunghi complessivamente più di 11 metri, di ambito culturale beneventano-cassinese. Essi contengono il testo del praeconium paschale (annuncio della Pasqua) con i canti e le relative illustrazioni miniate. L'Exultet veniva srotolato dall'ambone nel corso della Veglia pasquale in cui il diacono annuncia alla comunità dei fedeli il Mistero Pasquale della Redenzione. Queste rare opere (solo trentuno se ne conservano al mondo) prendono il nome proprio dalla prima parola della preghiera pasquale caratteristica del mezzogiorno medievale: Exultet (esortazione alla gioia):
- Exultet I (metà XI secolo);
- Exultet II (fine XI - inizio XII secolo);
- Exultet III (XII secolo).
Bibliografia | |
Voci correlate | |