Ostensorio
L'ostensorio è un vaso sacro usato per l'esposizione solenne del Santissimo Sacramento, durante l'adorazione eucaristica e la benedizione eucaristica.
Il termine ostensorio deriva dal latino ostendere, che significa "mostrare".
Storia
Gli ostensori hanno origine con l'istituzione della festa del Corpus Domini, approvata con bolla papale da Urbano IV e ulteriormente ratificata dopo il Concilio di Vienna del 1311-1312; è però molto raro trovarli prima del XIV secolo e peraltro non avranno forme proprie e definite fino al tardo XV secolo. All'inizio s'impiegarono, per questo oggetto liturgico, immagini, croci, pissidi, reliquiari e cibori accomodati alla nuova destinazione.
Nella prima metà del XV secolo, anche in seguito alle indulgenze concesse dai papi Martino V ed Eugenio IV in relazione alle processioni con il Santissimo Sacramento e dopo l'istituzione delle Quarantore all'inizio del XVI secolo, gli ostensori assunsero forme proprie, suddivise in quattro tipologie: a torre, a disco, a croce e con figure. Mentre gli ultimi due tipi furono poco diffusi e in uso fino al XVI secolo, gli altri due si sono mantenuti, evolvendo nelle tipologie attuali:
- a coppa;
- architettonico;
- monumentale;
- raggiato.
Le tipologie comunque più diffuse furono quella raggiata e quella architettonica, talora riunite in ostensori composti di una teca raggiata posta entro una montatura di tipo architettonico.
La diffusione di questo oggetto raggiunse l'apice nel XVII secolo e si mantenne nei secoli successivi in seguito all'accento posto sul culto eucaristico dalla Chiesa cattolica a partire dal Concilio di Trento.
Dalla metà del XVII secolo fu frequente realizzare una piccola scultura con la funzione d'impugnatura tra la teca e la base; anche sul piede e intorno alla raggiera comparvero elementi decorativi fitomorfi, immagini allegoriche, testine e figure angeliche.
Il gusto neoclassico semplificò le forme dell'ostensorio, ma non cambiò sostanzialmente le tipologie.
Nel rito ambrosiano fu adottato di preferenza l'ostensorio a coppa, a torre o a tempietto.
Le disposizioni riguardo alla materia furono sempre poco rigide, benché le norme, dettate da san Carlo Borromeo, già consigliassero l'uso dell'oro, dell'argento o, comunque, di un metallo dorato.
Tipologia
In base alla loro forma gli ostensori sono distinti in quattro tipologie fondamentali:[1]
Ostensorio a coppa
Questa è la tipologia più antica, derivata dalla pisside, ma con il ricettacolo trasparente. Si tratta di una coppa con coperchio, racchiusa in una montatura i cui elementi decorativi e strutturali sono generalmente fitomorfi, geometrici e testine angeliche.
Ostensorio architettonico
Ostensorio in cui la teca si configura secondo modelli architettonici [2]. In base alla forma degli elementi che costituiscono il ricettacolo si possono distinguere le seguenti tipologie:
- ostensorio a tempietto, il cui ricettacolo è simile ad una costruzione a pianta centrale o poligonale, con guglie, pinnacoli, bifore, colonnine, ecc.;
- ostensorio a guglia con ricettacolo molto allungato culminante con una cuspide;
- ostensorio a retablo (simile al precedente) con ricettacolo quadrangolare fiancheggiato da elementi architettonici che si compongono come un polittico.
Ostensorio monumentale
Si definiscono così gli ostensori di grandi proporzioni, in uso dal XV secolo. Alle grandi dimensioni corrispondeva anche un apparato decorativo particolarmente ricco ed elaborato con elementi architettonici e sculture.
Ostensorio raggiato
Ostensorio in uso dalla metà del XV secolo, la cui tipologia allude all'identificazione simbolica dell'Eucarestia con il sole, secondo il versetto biblico: "Là pose una tenda (tabernaculum) per il sole" (Sal 19,5 ) [3].
Il ricettacolo è costituito da una teca circolare di cristallo, inclusa in una cornice da cui si dipartono raggi di varia lunghezza e forma. Le raggiere si distinguono in varie tipologie:
- Raggiera a raggi fiammeggianti lanceolati con terminati a rosetta.
- Raggiera a spighe con nuvole e testine angeliche.
- Raggiera a raggi fiammeggianti e lanceolati.
- Raggiera a spighe e grappoli d'uva.
- Raggiera a fasci di raggi continui.
- Raggiera a palmette e testine angeliche.
- Raggiera a fasci di raggi.
- Raggiera a fasci di raggi e volute contrapposte.
- Raggiera a fasci di raggi con spighe e grappoli d'uva.
L'ostensorio raggiato viene anche detto con termine improprio, o comunque non preferibile, ostensorio a sole.
Esemplari significativi
Fra gli ostensori di maggior rilievo storico-artistico si ricordano:
- Ostensorio architettonico (1413), opera di Nicola da Guardiagrele, custodito presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore di Francavilla al Mare.
- Ostensorio a coppa (XVI secolo), in oro, cristalli di rocca, smalti e pietre preziose, di bottega milanese, conservato presso il Museo del Duomo di Milano.
- Ostensorio architettonico (XVI secolo), in argento dorato, di bottega lombarda, conservato presso il Museo del Duomo di Milano.
- Ostensorio raggiato (XVII secolo), in argento, smalti e gemme, di bottega lombarda, conservato presso il Museo dell'Opera del Duomo di Siena.
- Ostensorio raggiato con vendemmia (XVIII secolo), in argento, smalti e gemme, custodito presso il Tesoro della Cattedrale di Caltagirone.
- Ostensorio raggiato (1710 ca.), in argento fuso, sbalzato e cesellato, rame dorato, di Bernardo Holzmann, conservato presso il Museo dell'Opera del Duomo di Prato.
- Ostensorio raggiato con allegorie delle Virtù teologali e simboli della Passione di Gesù Cristo (1793), in argento e argento dorato, sbalzato e cesellato, di bottega messinese, esposto presso il Museo d'Arte Sacra di Alcara Li Fusi (Messina).
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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