Samuele
San Samuele Personaggio dell'Antico Testamento | |
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Santo | |
Samuele unge re Davide, Salterio di Parigi X secolo foglio 3v | |
Morte | ? |
Venerato da | Chiesa cattolica Chiesa ortodossa |
Ricorrenza | 20 agosto |
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Nel Martirologio Romano, 20 agosto, n. 2:
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San Samuele († ...) è un personaggio dell'Antico Testamento, profeta ebreo, (in lingua ebraica: שְׁמוּאֵל, ebraico tradizionale: Šəmuʼel; ebraico tiberiense: Šəmûʼēl, composto da Šəmûʼ -il suo Nome è- ed ēl -Dio- ) è un giudice e profeta dell'Antico Testamento. La sua storia è raccontata nel primo dei Libri di Samuele..
Il nome Samuele significa: "Dio ha ascoltato" o "l'ho domandato al Signore".
Racconto biblico
Samuele apparteneva alla tribù di Efraim era figlio di Elkana ed Anna.
Anna era già in là con gli anni e non aveva prole, come in molti altri casi nella Bibbia. Ella si recò allora presso il santuario di Silo per pregare il Signore. Ne ottenne miracolosamente un figlio che chiamò Samuele e che consacrò al Signore, con voto di nazireato, lasciandolo vivere presso l'anziano sacerdote Eli nel Tempio di Silo dove era custodita l'Arca dell'alleanza (cfr. 1 Samuele 1-2).
Prima di ritornare, Anna eleva a Dio un cantico di lode, in cui si sottolinea la potenza divina, che trasforma la prepotenza dei potenti in un trionfo finale dei più deboli e la sterilità emarginante di una donna, in una fertilità di madre, come nel suo caso. 2,1-10
Il racconto biblico prosegue con la descrizione del santuario di Silo, dove in contrapposizione al giusto sacerdote Eli, vi erano i due figli Ofni e Finees, per discendenza sacerdoti del tempio, che però erano perversi, abusando delle donne addette ad alcuni incarichi e non erano giusti nella ripartizione delle parti degli animali offerti.
Samuele crebbe nel tempio e già da piccolo porta la veste sacerdotale, la madre si recava al tempio ogni anno portandogli in dono un mantello, quasi per assicurarlo della sua presenza e protezione, Anna per maggior gloria di Dio, concepì altri tre maschi e due figlie.
Il rivelarsi di Dio attraverso la parola dei profeti, in quell’epoca era raro, però Egli si manifestò al fanciullo e per ben tre volte lo chiamò di notte, ma Samuele pensa che era il suo maestro Eli a chiamarlo. Fu Eli a istruirlo nel come rispondere alla chiamata: Parla Signore, perché il tuo servo ti ascolta. (cfr. 1 Samuele 3).
E alla quarta chiamata, Dio nominandolo suo profeta, gli predisse la punizione di Eli, per la debolezza dimostrata verso i figli degeneri; al mattino Samuele rivelerà la profezia ad Eli, il quale da quel momento diventerà un suo discepolo e da giusto qual’era, dirà: Egli è il Signore! Faccia ciò che è bene ai suoi occhi.
Alcuni anni dopo Israele deve affrontare l'invasione dei Filistei, gli ebrei subirono una prima sconfitta ad Afek sulla costa mediterranea e poi una seconda più grave, in cui vengono sconfitti definitivamente, i figli del gran sacerdote uccisi in combattimento e l’Arca dell’Alleanza, che veniva portata nelle battaglie, secondo le usanze ebraiche, divenne bottino di guerra dei Filistei.
La notizia portata da un messaggero ad Eli, rimasto nel santuario di Silo, fa cadere per il dolore dal seggio il vecchio sacerdote, che si fracassa il cranio e muore; la città di Silo viene poi distrutta, avverandosi del tutto la profezia di Samuele.
L’Arca in mano dei Filistei, fu frutto di molte sventure per quel popolo e la restituirono agli ebrei; ma non essendoci più il santuario, fu tenuta per venti anni in vari posti, fino al tempo del re Davide, quando sarà collocata definitivamente a Gerusalemme.
Samuele in questo periodo, svolge il suo ministero profetico riportando gli israeliti al culto di Iahweh e preparò il popolo alla riscossa sui filistei. Li radunò a Masfa di Beniamino e con preghiere, digiuni, confessioni dei peccati, si prepararono alla guerra contro gli oppressori; e Samuele fu eletto giudice (1050-1030).
I filistei attaccarono di nuovo Israele ma furono sconfitti e cacciati fino a Bet-Kar, da allora non entrarono più in Israele, almeno fino a quando Samuele fu giudice.
Dopo la distruzione di Silo Samuele si trasferì Rama, suo paese natale e qui venne trasferita anche l'Arca dell'alleanza. Ogni anno girava per il territorio d’Israele giudicando nelle vertenze, presiedendo adunanze.
Molto anziano, con i propri figli Ioel e Abijiah che non seguivano le sue orme determinando un malgoverno e la minaccia di nuova invasione filistea, spinsero il popolo a chiedergli di rinunciare alla carica e di nominare un re, che governasse e marciasse alla testa dei soldati.
Dopo alcune reticenze e poi convinto da Dio, a cui si era rivolto con la preghiera, Samuele consacrò re Saul. La consacrazione avvenne in tre momenti: prima privatamente a Rama, poi con il sorteggio a Masfa e poi a Galgala dove lo presentò al popolo ungendolo re. Samuele scrisse il codice sul diritto del regno, quindi si dimise da Giudice e si congedò dal popolo con un discorso memorabile, indicando la via per conservare l’amicizia con Dio.
I libri di Samuele continuano con il racconto delle gesta di Saul come sovrano, delle sue vittorie e anche delle sue disubbidienze ai voleri di Dio. Samuele, a cui Dio parlava nel sonno, si recò da Saul dopo la grande battaglia contro gli Amaleciti a rimproverargli di non aver adempito allo sterminio totale di quel popolo e dei suoi animali e di aver invece salvata la vita al loro re Agag e di aver preso per bottino tutti gli armenti migliori, poi davanti a Saul, Samuele uccide il prigioniero Agag e informa Saul che il Signore lo ha ripudiato come re.
Pur se dispiaciuto di aver dovuto ripudiare Saul, Samuele, sempre su indicazione di Dio, si reca da Iesse il betlemita; arrivato a Betlemme si fece condurre davanti i sette figli presenti di Iesse, ma nessuno di loro gli veniva indicato da Dio come il futuro re e c’era un ottavo figlio, Davide, il più piccolo che pascolava le pecore, allora fattolo venire, Samuele riconobbe in lui il prescelto e con il corno dell’olio, alla presenza dei fratelli, lo consacrò re d’Israele, poi si alzò e ritornò a Rama.
Samuele ricompare ancora fuggevolmente nelle vicende che riguardano il re David, la persecuzione contro questi di Saul, i circoli dei profeti residenti a Najat, ecc. ma ormai è Davide il protagonista dei capitoli successivi del secondo libro di Samuele.
Il profeta morì verso i novanta anni, tra il compianto di tutti gli israeliti e fu seppellito nella sua proprietà di Rama. Dopo morto, Samuele viene evocato da Saul prima della battaglia contro i Filistei e gli predice la sconfitta dell’esercito israeliano e la morte sua e dei suoi figli, sul campo.
Culto
Le sue supposte reliquie furono scoperte nel 406 d.C. e trasportate a Costantinopoli con una solennità eccezionale. Al tempo della IV Crociata, esse furono portate a Venezia dove si trovano nella Chiesa omonima nel sestiere di San Marco; a partire dal 730 il suo nome compare in tutti i Martirologi Occidentali; è assente, però, nell'ultima revisione del Martirologio romano.
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