San Corbiniano di Frisinga
San Corbiniano di Frisinga Vescovo | |
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Santo | |
Monaco Celtico | |
Ambito tedesco, San Corbiniano di Frisinga (XIX secolo); Frisinga, Concattedrale di Santa Maria e San Corbiniano, cripta | |
Età alla morte | circa 45 anni |
Nascita | Castrum ? 680 ca. |
Morte | Frisinga 8 settembre 725 ca. |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Frisinga |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 8 settembre |
Santuario principale | Frisinga (Germania), Concattedrale di Santa Maria e San Corbiniano |
Attributi | Orso, mitria, baculo pastorale |
Patrono di | Frisinga |
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Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 8 settembre, n. 6:
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San Corbiniano di Frisinga (Castrum ?, 680 ca.; † Frisinga, 8 settembre 725 ca.) è stato un vescovo e missionario britannico.
Biografia
La fonte più importante su Corbiniano è la sua Vita scritta da Arbeone, vescovo di Frisinga (m. 783), su richiesta di Virgilio, vescovo di Salisburgo, in occasione della traslazione del corpo del santo, avvenuta nel 765. Eccellente testimonianza per quanto riguarda i rapporti di Corbiniano con i duchi di Baviera, essa è però meno sicura per quel che concerne l'origine e l'inizio della sua opera missionaria.
Secondo Arbeone, Corbiniano nacque a Castrum nel territorio di Melun, località identificata con Chátres (oggi Arpajon), ma gli studiosi sono diffidenti verso questi dati. La sua vita e l'opera da lui svolta rientrano nel quadro delle missioni irlandesi sul continente e per questo Corbiniano è ritenuto un monaco insulare. Anche la duchessa Pilitrude, che egli aveva richiamato all'osservanza delle leggi canoniche, lo dice: "Britannorum genere ortus".
Dopo aver trascorso un periodo di vita ascetica, Corbiniano si portò a Roma, presso Gregorio II, al quale stava molto a cuore l'evangelizzazione della Baviera. Neppure tale notizia è sicura, in quanto il biografo sembra anticipare in favore di Corbiniano i rapporti di San Bonifacio con Roma, anzi lo Schneider e il Krusch non accettano il viaggio di Corbiniano alla volta di tale città. Lo Schneider, poi, attribuisce all'immaginazione fertile del biografo i sentieri segreti che il santo avrebbe seguito per passare i monti.
Corbiniano, arrivato in Baviera, fu bene accolto dal duca Teodone e dal figlio Grimoaldo, residenti a Frisinga, e gli fu concesso di esercitare il suo apostolato di vescovo missionario.
Egli si stabilì prima a Maia presso Merano, per la devozione a san Valentino, un antico vescovo della Rezia, e di lì passò a Frisinga dove venne in urto con Grimoaldo il quale, contro i sacri canoni, aveva sposato Pilitrude, vedova di suo fratello Teobaldo.
Corbiniano tornò nuovamente a Maia e in seguito a Frisinga, quando a Grimoaldo succedette Ucperto. Ivi, secondo l'usanza celtica, dimorava in un monastero, Santa Maria, diventato poi cattedrale della diocesi. È detto primo vescovo di Frisinga, ma erroneamente perché tale diocesi fu eretta da san Bonifacio non prima del 739.
Il nome di Corbiniano vescovo appare la prima volta nel libro delle confraternite di San Pietro di Salisburgo, risalente al 784.
Morì l'8 settembre del 725, o poco dopo, e fu sepolto a Maia, presso la tomba di san Valentino, secondo il suo desiderio, e verso il 765 il vescovo Arbeone ne fece trasportare il corpo a Santa Maria di Frisinga.
Culto
Un breviario della stessa città, databile al XIII-XIV secolo, ricorda la traslazione delle reliquie al 20 novembre.
Da allora il santo riposa nella cripta della Concattedrale. Il suo giorno abituale passò nel Martirologio di Beda del cod. ora Monacense 15518 e, da questo, nel Martirologio Romano.
In una litania di Frisinga, conservata in un manoscritto della seconda metà del X secolo, il nome di Corbiniano è scritto in lettere maiuscole. Nel 1710, una reliquia insigne fu inviata a Chátres-Arpajon.
Ad Hötting, nei pressi di Innsbruck, in una cappella eretta in suo onore, si venerava il sangue uscito dal naso del santo durante il trasporto da Frisinga a Maia; raccolto in una ampolla era stato inumato, ma durante la traslazione del 765 era stato ritrovato e onorato nella cappella.
Poiché il giorno anniversario della morte di Corbiniano era dedicato alla Natività della Beata Vergine Maria, la festa del santo era stata spostata al giorno seguente, 9 settembre.
Il "Moro" e "l'orso" di Frisinga
Arbeone, vescovo di Frisinga, nella narrazione della vita del suo santo predecessore Corbiniano, dice che questi era devoto di San Valentino, vescovo itinerante di Rezia (fine V secolo), per cui volle essere seppellito accanto al medesimo nella cappella (chiesa) del Castrum Maiense (l'antica Merano, Südtirol), la quale si trovava in cima all'alta rupe che da tempo immemore porta il nome di San Zeno detto anche il "Vescovo moro", spesso raffigurato con tratti africani e probabilmente originario della Mauritania.
Un'altra versione parla di San Maurizio capo della Legione Tebea (del IV secolo), che veniva rappresentato come "moro".
Le spoglie di Valentino e di Corbiniano, mèta di santi pellegrinaggi, vennero successivamente (entro il IX secolo) traslate, rispettivamente a Passavia e Frisinga.
Per questo nello Stemma di Benedetto XVI, accanto all'orso, è raffigurata anche una testa di moro.
La tradizione vuole che Corbiniano, mentre si recava a Roma, fu assalito da un orso che uccise il suo cavallo. Corbiniano allora rimproverò l'orso e lo costrinse a portare il suo bagaglio fino a Roma, dove lo liberò. Papa Benedetto XVI ricorda le parole di sant'Agostino nel commento del salmo 72:
« | Sono divenuto per te come una bestia da soma, e così io sono in tutto e per sempre vicino a te», e l'orso diventa per lui il simbolo dello stesso pontefice. » |
Bibliografia | |
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