San Juan Grande Román

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San Giovanni Grande Román, O.H.
Religioso
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al secolo Juan
battezzato
Santo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 54 anni
Nascita Carmona
6 marzo 1546
Morte Jerez de la Frontera
3 giugno 1600
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Creazione
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Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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pontificato
Segretario {{{segretario}}}
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Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 13 novembre 1853, da Pio IX
Canonizzazione 2 giugno 1996, da Giovanni Paolo II
Ricorrenza 3 giugno
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

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Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 3 giugno, n. 15:
« A Jerez nell'Andalusia in Spagna, san Giovanni Grande, religioso dell'Ordine di San Giovanni di Dio, che rifulse per la sua carità verso i prigionieri, gli abbandonati e gli emarginati e morì contagiato lui stesso dalla peste mentre curava i malati. »

San Giovanni Grande Román, al secolo Juan (Carmona, 6 marzo 1546; † Jerez de la Frontera, 3 giugno 1600) è stato un religioso e fondatore spagnolo. Giovanni si dedicò anima e corpo ad assistere, curare e servire gli infermi con la fondazione di vari ospedali e ospizi, ma estese anche la sua assistenza materiale e spirituale a tutti gli emarginati come carcerati, prostitute, orfani ecc. Praticò di fatto tutte le opere di misericordia.

Cenni biografici

Nacque a Carmona (arcidiocesi di Siviglia, Spagna meridionale) il 6 marzo 1546 da Cristoforo Grande artigiano e Isabella Román. Fu battezzato col nome di Juan (Giovanni). Ricevette un'accurata istruzione cristiana, prima in famiglia e dai sette anni fino ai dodici presso la scuola parrocchiale. A 11 anni perse il padre. In gioventù apprese il mestiere di tessitore e in seguito, per un breve periodo, si dedicò al commercio delle stoffe.

Insoddisfatto della propria vita, dopo una breve esperienza eremitica nella quale maturò la decisione di dedicarsi al servizio del prossimo, decise di trasferirsi a Jerez e cominciò con l'assistenza ai carcerati.

In seguito focalizzò il suo interesse nel settore sanitario e gli venne affidata un'infermeria per i malati rifiutati dagli ospedali. Ben presto gli si affiancarono dei discepoli e verso il 1574 decise di fondere la sua Opera con quella sorta a Granada per iniziativa di San Giovanni di Dio.

Aprì quindi un noviziato e diede ai nuovi compagni una formazione secondo gli statuti voluti da Giovanni di Dio. Ciò gli rese possibile ampliare nel decennio 1580 – 1590 la sua azione attraverso l'apertura di altre fondazioni a Medina Sidonia, Arcos de la Frontera, Puerto Santa Maria, Sanlùcar de Barrameda e Villamartín.

L'arcivescovo di Siviglia, cardinal Rodrigo de Castro, scelse Giovanni Peccatore come riorganizzatore dell'assistenza sanitario a Jerez, poiché in lui scorgeva la persona più adatta e capace a tale scopo per il suo spirito, la sua vocazione e la sua esperienza ospedaliera. Giovanni Grande affrontò la riorganizzazione con coraggio e amore, dimostrando di fronte ai non pochi dissapori che ne nascevano grande sensibilità, capacità, carattere e virtù. Secondo il progetto elaborato insieme al cardinale, ridusse, negli anni 1589 – 1595, le opere di assistenza a tre ospedali e a un ospizio per viandanti dedicato a san Sebastiano.

Nel 1596 accolse i fuggitivi di Cadice, dopo la conquista inglese, e nel 1599 un suo discepolo diresse l'ospedale di santa Lucia del Puerto Santa Maria. Nel 1599 scoppiò una grave epidemia di peste e Giovanni Peccatore, pienamente occupato a gestire il suo ospedale e a guidare la sua comunità, si trovò a fronteggiare questa nuova emergenza. Si prodigò con tutte le sue forze per i contagiati, rimanendo alla fine egli stesso contagiato. Morì di peste il 3 giugno 1600 e fu sepolto in fretta nel giardino dell'ospedale. Dopo un anno, in seguito a ripetuti fenomeni straordinari avvenuti sulla sua tomba, la salma fu traslata nell'attigua chiesa di san Sebastiano che era stata da lui riedificata.

Culto

Venne beatificato da Pio IX il 13 novembre 1853 e canonizzato da Giovanni Paolo II il 2 giugno 1996. Nel 1928, ripristinato l'Ordine dei Fatebenefratelli, i suoi resti mortali furono traslati nella cappella del loro Sanatorio di Santa Rosalia y San Juan Grande a Jerez. È stato proclamato patrono della diocesi di Jerez de la Frontera nel 1986.

Collegamenti esterni