San Giovanni di Dio
San Giovanni di Dio Religioso | |
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al secolo Juan Ciudad | |
Santo | |
Bartolomé Esteban Murillo, San Giovanni di Dio (1672 ca.), olio su tela: Siviglia (Spagna), Hospital de la Caridad | |
Età alla morte | 55 anni |
Nascita | Montemor-o-Novo 8 marzo 1495 |
Morte | Granada 8 marzo 1550 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | 1690, da Leone XIII |
Ricorrenza | 8 marzo |
Altre ricorrenze | nel Rito Ambrosiano il 28 novembre |
Patrono di | ospedali e di quanti operano per restituire la salute agli infermi |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
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Nel Martirologio Romano, 8 marzo, n. 1 (nel Rito Ambrosiano il 28 novembre):
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San Giovanni di Dio, al secolo Juan Ciudad (Montemor-o-Novo, 8 marzo 1495; † Granada, 8 marzo 1550) è stato un religioso e fondatore spagnolo dell'Ordine ospedaliero, detto dei Fatebenefratelli. Di origine portoghese, nel 1690 fu proclamato santo da papa Alessandro VIII.
Biografia
All'età di 8 anni, assieme a un chierico si allontanò dalla casa paterna e giunse in Spagna, dove ad Oropesa (Toledo) fu accolto dalla famiglia di Francisco Cid, detto "el Mayoral".
Ad Oropesa trascorse gran parte della sua vita. Fino a 27 anni Juan si dedicò alla pastorizia poi si arruolò, partecipando come soldato, a due battaglie, una prima a Pavia dalla parte di Carlo V contro Francesco I e successivamente contro i Turchi, a Vienna.
Finita la vita militaresca, finché ebbe soldi vagò per mezza Europa giungendo fino in Africa a fare il bracciante e poi fece il venditore ambulante a Gibilterra. Infine, nel 1537 si stabilì a Granada e aprì una piccola libreria. Avvertiva già una grande vocazione per Gesù nell'assistenza dei poveri e dei malati, ma fu allora che Giovanni mutò radicalmente indirizzo alla propria vita, in seguito a una predica di san Giovanni d'Avila.
Attraversò una grande crisi di fede, distrusse la sua libreria, andò in giro per la città agitandosi e rotolandosi per terra e rivolgendo ai passanti la frase che sarebbe divenuta l'emblema della sua vita:
« | Fate (del) bene, fratelli, a voi stessi. » |
Considerato pazzo fu rinchiuso nell'Ospedale Reale di Granada, da dove uscì qualche mese dopo rasserenato e intenzionato ad assecondare la sua vocazione religiosa.
Dopo essersi posto sotto la guida di Giovanni d'Avila, si recò in pellegrinaggio al Santuario della Vergine di Guadalupe e, tornato a Granada, diede inizio alla sua opera di assistenza ai poveri, malati e bisognosi.
Nonostante le diffidenze iniziali, si unirono a lui altre persone, che si dedicarono completamente all'assistenza ai malati. Il suo modo di chiedere la carità era molto originale, infatti era solito dire: Fate del bene a voi stessi! Fate bene, fratelli!.
Fondò il suo primo ospedale, organizzò l'assistenza secondo le esigenze di quelli che considerava i suoi poveri. L'Arcivescovo di Granada gli cambiò il nome in Giovanni di Dio. Si impegnò anche nei confronti delle prostitute, aiutandole a reinserirsi nella società. Morì l'8 marzo 1550.
Fonti | |
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Bibliografia | |
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