San Giovanni da Lodi

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San Giovanni da Lodi, O.S.B. Cam.
Vescovo
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al secolo
battezzato
Santo
'

San Giovanni di Lodi.jpg

Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 80 anni
Nascita Lodi
1025
Morte Gubbio
7 settembre 1105
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1060
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Incarichi ricoperti Vescovo di Gubbio
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Segretario {{{segretario}}}
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 7 settembre
Altre ricorrenze
Santuario principale Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo (Gubbio)
Attributi baculo pastorale, mitra
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
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{{{Festività}}}
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 7 settembre, n. 13:
« A Gubbio in Umbria, san Giovanni da Lodi, vescovo, che fu compagno di san Pier Damiani nelle sue missioni diplomatiche. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

San Giovanni da Lodi (Lodi, 1025; † Gubbio, 7 settembre 1105) è stato un vescovo italiano.

Biografia

Nacque a Laus Pompeia attuale Lodi. Nella città natale ricevette un'ottima preparazione culturale, che gli varrà più avanti il curioso titolo de il grammatico. Sin da ragazzo si mostrò molto serio, caritatevole, pio e virtuoso. Dormiva presso una chiesa in Lodi Vecchio, sulla nuda terra, poggiando il capo sulla ruvida pietra.

Nel 1059 fece la conoscenza di San Pier Damiani, inviato dal Papa a Milano per risolvere alcune questioni riguardanti il clero lombardo. Probabilmente in tale occasione Giovanni prese la decisione di seguire Pier Damiani nel monastero di Fonte Avellana, dove il santo vescovo, con il consenso del pontefice, si era ritirato per riprendere la vita eremitica camaldolese.

Giovanni, eremita esemplare, ricevette ben presto l'ordinazione presbiterale. Viveva in una celletta vicina alla chiesa, proprio come già faceva nella sua città. Era solito fare digiuni, continue penitenze e camminare scalzo anche d’inverno. Come faceva sin da fanciullo e proseguì nell'importante ruolo di pacificatore dei confratelli in lite.

Uomo di grande preghiera, appena terminate le orazioni si cimentava al lavoro manuale con grande impegno. Allo scrittoio lavorava di suo pugno i testi e divenne un eccellente amanuense. Le buone basi culturali, unite alla nuova abilità di trascrittore, gli guadagnò ben presto la fiducia dei confratelli. Divenne correttore anche dei codici copiati dagli altri monaci ed in seguito supervisore di tutti i libri e manoscritti prodotti dallo scriptorium dell'eremo.

San Pier Damiani, che era solito far rileggere i propri scritti ad alcuni abati e vescovi suoi amici, non appena si accorse dell'erudizione e della preparazione di Giovanni, gli domandò di correggere la sua corrispondenza e di fargli da segretario. Alla morte dell'abate, il fedele discepolo, ne scrisse la Vita e ne raccolse nella Collectanea i commenti biblici.

Tra il 1082 ed il 1084 fu abate della comunità monastica e un secondo mandato gli venne affidato dal 1100 al 1101, in un terribile periodo di carestia che colpì l'Italia intera.

Augusto Stoppoloni, Clodomiro Menichetti, San Giovanni da Lodi va nelle Puglie a rifornirsi di grano per i poveri (1917-1918), affresco; Gubbio, Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo

Giovanni si dedicò completamente ai poveri che bussavano all'eremo. Quando non gli rimase più nulla, ormai anziano e malato, scese di persona in Puglia, allora granaio d'Italia, per poi risalire dopo essersi spogliato di tutto, carico di cereali per i suoi poveri. Meritò così di essere paragonato ai grandi santi della carità come San Pietro telonario e San Paolino di Nola, che erano arrivati al punto di vendersi come schiavi pur di guadagnare qualcosa per i miseri.

Nel 1104, quasi ottantenne e malandato in salute, Giovanni fu eletto vescovo della vicina Gubbio e ricevette dunque la consacrazione episcopale. Anche nella città umbra non tardò a mostrare, seppur con le poche forze rimaste, la sua immensa carità difendendo i contadini dalle angherie dei feudatari.

Morì dopo pochi mesi, il 7 settembre 1105. Le sue spoglie sono conservate nella Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo della città umbra.

Predecessore: Vescovo di Gubbio Successore: Bishopcoa.png
nessuno 1104 - 7 settembre 1105 Giovanni I
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Voci correlate