San Pietro il Venerabile
San Pietro il Venerabile, O.S.B. Monaco | |
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al secolo Pierre de Montboissier | |
Santo | |
Miniatura con Pietro e i suoi monaci | |
Età alla morte | 64 anni |
Nascita | Francia 1092 |
Morte | Cluny 1156 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 25 dicembre |
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Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 25 dicembre:
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San Pietro il Venerabile, al secolo Pierre de Montboissier (Francia, 1092; † Cluny, 1156) è stato un abate e teologo francese riformatore di Cluny.
Biografia
Appartenente alla nobile famiglia dei conti di Montboissier, venne educato nel convento di Sauxillanges. Nel 1109 entra nell'Abbazia di Cluny che allora era guidata da Ugo I. Alla morte di questi la direzione passa a Ponzio di Mergueil. Durante il suo governo però si moltiplicano gli abusi e si diffonde la corruzione tra i monaci. Così, nel 1122, per favorire la riforma della vita religiosa viene eletto Pietro, dal momento che di lui si apprezzavano lo zelo e la pietà. Egli, infatti, animato da un grande senso della Chiesa, si consacra interamente al servizio dei Papi, per realizzare quel progetto di riforma fermamente voluto da Gregorio VII e alla cui attuazione stavano lavorando San Pier Damiani, San Bernardo di Chiaravalle, San Riccardo di San Vittore e altri. Grande viaggiatore, svolse un importante ruolo diplomatico soprattutto con l'elezione al papato, nel 1130, di Innocenzo II. Dopo una lunga permanenza in Spagna, Pietro fece tradurre in latino il Corano; combatté le dottrine islamiche e affermò le sue teorie in opposizione all'ebraismo; si scagliò contro le dottrine di Pietro di Bruys con la sua Epistola adversus petrobrusianos.
Riformò l'abbazia di Cluny, oppressa da difficoltà finanziarie: considera fondamentale rivedere il dominio signorile che per lui è necessario per assicurare un tenore di vita dignitoso ai monaci. Tale è infatti lo scopo della Dispositio rei familiaris. Anche gli inventari indicati nella Constitutio expense cluniaci costituiscono una fonte preziosa per gli storici, perché attestano i redditi, le semenze, le tecniche agricole utilizzate per la conduzione materiale dell' Abbazia. Notevole, in quest'opera, fu la parte svolta dal vescovo di Winchester, Henri de Blois.
Pietro il Venerabile ebbe anche un ruolo determinante nella contesa tra Pietro Abelardo e Bernardo di Clairvaux a seguito della scomunica del primo da parte del Concilio di Sens, convocato su richiesta di Bernardo per condannare la teologia abelardiana, soprattutto in materia trinitaria. Per rispondere alle richieste del papa Innocenzo II, Pietro accolse Abelardo, che era in viaggio per Roma, nell'abbazia di Cluny. In seguito, grazie alla mediazione di Pietro il Venerabile, Bernardo e Abelardo si riconciliarono e anche la scomunica fu sospesa. Pietro inviò così un riconciliato e anziano Abelardo in un priorato di Cluny, Chalon-sur-Saône dove egli trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Pietro il Venerabile è anche famoso per aver iniziato, seppure in modo settoriale, uno studio sistematico dell'Islam. Ordinò infatti la traduzione in latino di molte opere arabe (tra cui anche il Corano[1]), che furono ritrovate nella biblioteca dell'Abbazia. È probabile che leggendo queste opere Abelardo abbia trovato l'ispirazione per il personaggio del filosofo nella sua ultima opera Dialogo tra un filosofo, un giudeo e un cristiano, scritta proprio a Chalon-sur-Saône, descritto come circonciso e figlio di Ismaele (quindi musulmano). Pietro di adopera per l'unione delle Chiese, esorta i giudei alla conversione a Cristo e organizza una sorta di Crociata intellettuale destinata a facilitare l'avvicinamento fra cristiani e musulmani. Uomo raffinato e pacifico sapeva praticare la carità verso tutti.
Opere e pensiero
Come teologo Pietro lasciò soprattutto tre trattati polemici, espressione della sua volontà di combattere per la fede della Chiesa. Essi sono:
- Adversus iudaeos
- Contra saracenos
- Contra petrobrusianos
Scrisse inoltre un trattato sui miracoli:
- De miraculis libri duo
Grande maestro di vita spirituale nel suo copioso epistolario insiste soprattutto sulla preghiera mentale che implica tre attività inseparabili per alimentare la carità:
La sua contemplazione si incentra sui due grandi misteri della risurrezione e della trasfigurazione. Non sorprende quindi la devozione di Pietro per la trasfigurazione, di cui introdusse a Cluny la festa e per cui compose un ufficio e il testo di uno splendido sermone. Pietro il Venerabile fu anche autore di un ricco epistolario, in cui spicca per importanza e frequenza la riflessione sull'amicizia.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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