San Sergio di Radonež
San Sergio di Radonež Presbitero | |
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al secolo Варфоломей, Varfolomej | |
Santo | |
San Sergio avvolto nella Mandyas | |
Età alla morte | 78 anni |
Nascita | Villaggio di Varnicy (Rostov) 3 maggio 1314 |
Morte | Sergiev Posad 25 settembre 1392 |
Sepoltura | Monastero della Trinità di San Sergio |
Professione religiosa | 1337 |
Ordinazione presbiterale | 1350 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa Ortodossa, Cattolica e Anglicana. |
Canonizzazione | 1452 |
Ricorrenza | 25 settembre |
Altre ricorrenze | 5 luglio, Chiesa ortodossa, giorno della traslazione |
Santuario principale | Monastero della Trinità di San Sergio |
Attributi | Operosità disinteressata, modestia, prigionia. |
Patrono di | Tutte le Russie |
Nel Martirologio Romano, 25 settembre, n. 9 (5 luglio Chiesa ortodossa - traslazione delle reliquie):
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San Sergio di Radonež, al secolo Варфоломей, Varfolomej, (in russo Сергий Радонежский, Sergij Radonežskij) (Villaggio di Varnicy (Rostov), 3 maggio 1314; † Sergiev Posad, 25 settembre 1392), è stato un eremita, igumeno e fondatore russo. Fu il più grande leader spirituale e riformatore monastico della Russia medievale. Insieme a Serafino di Sarov, è il più venerato dei santi russi. Le fonti su cui si basa la sua biografia provengono dagli scritti dello stesso Sergio e dall'opera di Epifanio il Saggio, suo discepolo, Vita di Sergio di Radonež.
Biografia
La data della sua nascita è controversa ed è stata collocata da diverse correnti agiografiche rispettivamente nel 1314, nel 1319 e nel 1322. Come narrato dalla sua Vita, redatta nel medioevo, nacque da una nobile famiglia nel villaggio di Varnicy nei pressi di Rostov, ma fu costretto, in giovane età, a spostarsi a Radonež, in provincia di Mosca, a causa dell'improvvisa rovina economica dei suoi genitori, Cirillo e Maria,[1] costretti a tale passo dopo aver perso tutti i loro beni a causa della conquista della città da parte di Ivan I di Russia e della successiva deportazione degli abitanti. Trasformatisi da possidenti in contadini, iniziarono a lavorare la terra insieme a Sergio e ai suoi due fratelli Pietro e Stefano, sebbene quest'ultimo presto si fece monaco a Mosca.
La vocazione monastica
Alla morte dei genitori, Sergio, spinto da visioni mistiche che lo spronavano a dedicarsi totalmente alla fede, convinse il fratello Stefano ad abbandonare il monastero dove risiedeva e a seguirlo nella vita eremitica, nella tradizione russa questi uomini sono chiamati Отцы-пустынники, Otzy-pustynniki ovvero Padri del deserto[2]. Nel profondo della foresta, nei pressi della collina Makovec, i due decisero di costruire una piccola cella e una chiesa dedicata alla Trinità. In tal modo venne fondato il primo nucleo del monastero che diventerà famoso con il nome di Troice-Sergieva Lavra.
La separazione dal fratello
Dopo poco tempo Stefano si trasferì nuovamente in un monastero di Mosca. Varfolomej prese invece i voti monastici, con il nome di Sergio, trascorrendo più di un anno solo nel bosco come eremita. Presto altri monaci decisero di unirsi a lui e costruirono nuove celle. Nel 1354 questi convinsero Sergio a diventare l'egumeno, ruolo che corrisponde a quello di padre superiore, del monastero che era venuto formandosi. Sergio si dimostrò dapprima titubante di fronte a una scelta che andava profondamente a turbare i propri intenti eremitici, ma poi, dopo aver ricevuto l'approvazione del Patriarca di Costantinopoli e del Metropolita di Mosca, acconsentì a guidare il monastero che si stava formando. La regola del cenobio ricalcava quella del Pečerska Lavra di Kiev, il cui fondatore, Teodosio di Pečerska, fu per Sergio un importante punto di riferimento. Poiché sempre più monaci continuavano ad aggiungersi al nucleo originario, attirati dalla figura di Sergio, presto si formò un posad (insediamento), che successivamente crebbe fino a diventare il paese di Sergiev Posad.
Il riconoscimento delle autorità e dei fedeli
Quando la notizia della nuova comunità religiosa raggiunse il Patriarca di Costantinopoli Filoteo, questi decise di inviargli, in segno della propria benedizione per l'opera intrapresa, una carta monasteriale, anche detta kinovija, nella quale lo benediceva nella sua opera e indicava le linee guida nella gestione del monastero creatasi. In poco tempo il Troitse-Sergiyeva Lavra diventò un punto di riferimento nel movimento monacale russo, come trecento anni prima era stato il Pečerska Lavra per quello della Rus' di Kiev.
Durante il regno di Dmitrij Donskoj, infatti, i suoi discepoli iniziarono a predicare in tutta la Russia centrale e settentrionale, stabilendosi in siti impervi e fondarono, a imitazione della comunità di Sergio, numerosi monasteri quali quelli di Borisoglebskij, Ferapontov e Kirillo-Belozerskij.
San Sergio è inoltre strettamente collegato alla fondazione dei due monasteri moscoviti di Andronnikov e Simonov. In tutto i seguaci di Sergio fondarono oltre 400 monasteri facendo crescere in tutta la Russia l'influenza e l'autorità di quest'ultimo. Tuttavia, quando il Metropolita Alessio, sul proprio letto di morte, chiese a questi di voler diventare il suo successore nella guida della Chiesa ortodossa russa, Sergio oppose un netto rifiuto, preferendo rimanere un semplice monaco.
Gli interventi nella vita politica
Pur vivendo una vita ascetica, Sergio prese parte per ben due volte alla vita politica del proprio paese. La prima quando fu inviato dallo stesso Alessio a sedare una rivolta nelle città di Tver' e di Nižnij Novgorod, annunciando la sospensione di tutti i servizi liturgici fino al termine della sollevazione e una seconda volta nel 1380, benedicendo e incoraggiando Dimitri Donskoj nella sua rivolta contro i Tatari, che porterà alla vittoria russa nella battaglia di Kulikovo. Alcuni storici interpretano queste azioni attribuendo al santo l'interesse politico della pacificazione e dell'unione delle terre russe sotto la guida di Mosca.
Il carattere
Molte leggende devozionali sono confluite a delineare il suo carattere, caratterizzato da una straordinaria mitezza e umiltà. Epifanio racconta, ad esempio, che una volta ordinò di custodire il fieno per gli animali nella propria cella o decise di invitare a desinare nel refettorio un contadino che lo aveva insultato. Come i monaci del Monastero delle grotte di Kiev, anche Sergio e i suoi confratelli si dice fossero spesso visitati da demoni che tentavano invano di spaventarli o di farli cadere in tentazione. Il Santo è inoltre considerato dalla Chiesa ortodossa il primo russo ad aver avuto un'apparizione della Madonna.
La canonizzazione
Sergio fu glorificato nel 1452. Le sue reliquie furono rinvenute nel 1422 e furono poste nel monastero di Troice-Sergieva Lavra, da lui fondato. La Chiesa ortodossa lo commemora il 25 settembre, data della sua morte e il 5 luglio, data della traslazione delle sue reliquie.
Note | |
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Fonti | |
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- Santi e beati del martirologio del 25 settembre
- Presbiteri ordinati nel XIV secolo
- Presbiteri russi
- Presbiteri del XIV secolo
- Presbiteri per nome
- Professioni religiose del XIV secolo
- Monaci del XIV secolo
- Santi canonizzati nel XV secolo
- Tutti i Santi
- Santi russi
- Santi del XIV secolo
- Biografie
- Eremiti per nome
- Fondatori per nome
- Eremiti russi
- Igumeni russi
- Fondatori russi
- Nati nel 1314
- Nati il 3 maggio
- Nati nel XIV secolo
- Morti nel 1392
- Morti il 25 settembre
- Fondatori di monasteri
- San Sergio di Radonež