Sant'Alberto di Lovanio
Sant'Alberto di Lovanio Cardinale · Martire | |
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Santo | |
Sant'Alberto di Lovanio | |
Età alla morte | 26 anni |
Nascita | Lovanio [1] 1166 |
Morte | Reims 24 novembre 1192 |
Sepoltura |
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Ordinato diacono | Roma 30 maggio 1192 da papa Celestino III |
Ordinazione presbiterale | Reims, 19 settembre 1192 dal Card. Guglielmo dalle Bianche Mani |
Nominato vescovo | 8 settembre 1191 |
Consacrazione vescovile | Reims, 20 settembre 1192 dal card. Guglielmo dalle Bianche Mani |
Creato Cardinale |
maggio 1192 da Celestino III (vedi) |
Cardinale per | 6 mesi e 24 giorni |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Liegi |
Iter verso la canonizzazione | |
Canonizzazione | 9 maggio 1613, da Paolo V |
Ricorrenza | 24 novembre |
Patrono di | Belgio, pizzaioli, fornai |
Collegamenti esterni | |
(EN) Scheda su gcatholic.org (EN) Scheda su catholic-hierarchy.org (EN) Scheda su Salvador Miranda Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 24 novembre, n. 9 (in precedenza il 21 novembre):
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Sant'Alberto di Lovanio o Adalberto di Lovanio (Lovanio [1], 1166; † Reims, 24 novembre 1192) è stato un cardinale, vescovo e martire belga.
Cenni biografici
Alberto nacque a Lovano nel 1166, secondo dei due figli del Duca Godefroy III di Basse-Lorena e di Margareta van Limburg. Il fratello, Enrico I fu duca di Brabante.
Dalla tenera età fu avviato alla carriera ecclesiastica e educato presso la scuola della cattedrale Saint-Lambert di Liegi.
Dodicenne divenne canonico del capitolo della cattedrale di Liegi. Nel 1187 si dimise dal capitolo per divenire cavaliere al servizio di Baldovino V di Hainault, con l'intenzione di partire per la crociata. Sfumata la possibilità di partire per le crociate, l'anno seguente fu riammesso allo stato ecclesiastico dal cardinale Enrico di Marcy, O.Cist., predicatore pontificio della crociata e divenne arcidiacono di Liegi in quello stesso anno. Nel 1191 ricevette il suddiaconato.
Fu eletto vescovo di Liegi dalla stragrande maggioranza dei membri del capitolo della cattedrale l'8 settembre 1191 pur non avendo ancora raggiunto l'età canonica dei trent'anni. La nomina fu ben accolta anche dalla nobiltà e dal popolo. A questa nomina si oppose il conte Baldovino di Hainaut, nemico del duca Enrico di Babante, che fece eleggere al suo posto il prevosto di Liegi Alberto di Rethel.
La disputa delle due candidature fu portata davanti all'imperatore Enrico VI, che il 13 gennaio 1192 sottopose la questione a un comitato di dieci vescovi e tre abati. La commissione stabilì che la nomina del principe vescovo di Liegi spettava all'imperatore. Enrico VI decise di scegliere un terzo candidato Lothar von Hochstaden, prevosto di Bonn.
Alberto non accettò la decisione imperiale, che prevedeva un risarcimento per la mancata nomina e si appellò alla Santa Sede, recandosi di persona a Roma dove giunse il 5 aprile 1192. Ottenuto udienza da papa Celestino III fu da lui ben accolto e ascoltato. Il caso fu sottoposto alla Curia Romana. Dopo attento esame la stessa dichiarò valida la nomina di Alberto. Nel concistoro tenutosi in maggio fu anche nominato elevato a cardinale diacono.
L'arcivescovo di Colonia, metropolita di Liegi, per non urtare l'imperatore si rifiutò di celebrarne la consacrazione. Allora il papa scrisse una lettera all'arcivescovo di Reims dove, spiegando la situazione, si autorizzava la consacrazione del vescovo Alberto fuori della sua giurisdizione. Il papa scrisse anche al capitolo di Liegi informandolo della sua decisione e chiedendo loro di sostenere Alberto. Di ritorno da Roma, il 31 luglio soggiornò nell'abbazia di Lobbes in Brabante. Nel mese di agosto o all'inizio di settembre il duca accompagnò il nipote a Reims. Alberto fu ordinato presbitero il 19 settembre 1192, a Reims, dal cardinale Guglielmo dalle Bianche Mani, arcivescovo della città e il giorno dopo ricevette la consacrazione episcopale dallo stesso arcivescovo. Visto il divieto imperiale di recarsi nella sua diocesi il neoeletto vescovo rimase a Reims. Nel mese di ottobre fu contattato da cavalieri tedeschi che si finsero sui sostenitori e il 24 novembre lo convinsero a uscire dalle mura cittadine. Una volta lontano dalla città lo uccisero. I funerali si tennero a Reims e fu sepolto nella cattedrale cittadina.
Culto
Nel 1612, su richiesta dell'arciduca Alberto di Brabante, il re di Francia e l'arcivescovo di Reims consentito la traslazione del corpo del vescovo Alberto a Bruxelles presso la chiesa dei Carmelitani, appena eretta. Il 9 agosto 1613 il papa Paolo V ne autorizzò la sua venerazione a Reims e Bruxelles. Il santo fu iscritto nel Martirologio Romano inizialmente alla data del 21 novembre.
Dopo la prima guerra mondale si appurò che il corpo traslato nel 1612 non era quello di Sant'Alberto ma dell'arcivescovo Odalrico. Nel 1919 durante scavi di restauro nella cattedrale di Reims, che era stata devastata durante la prima guerra mondiale, l'architetto Henri Deneux trovò la vera tomba di san Alberto di Liegi. Le reliquie furono riconosciute da una commissione nominata dal cardinal Louis-Henri Luçon, allora arcivescovo di Reims. Chiarito l'errore le reliquie furono traslate in Belgio nel 1921.
Genealogia episcopale
- Cardinale Guglielmo dalle Bianche Mani
- Vescovo Maurice de Sully
- Sant'Alberto di Lovanio
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Liegi | Successore: | |
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Rodolfo di Zähringen | 1191-1192 | Lotario di Hochstaden |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Vescovi di Liegi
- Santi e beati del martirologio del 24 novembre
- Presbiteri ordinati nel XII secolo
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