Sant'Eustorgio di Milano

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Sant'Eustorgio di Milano
Arcivescovo
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battezzato
Santo
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Ambito lombardo, Sant'Eustorgio I (XIV secolo), affresco; Milano, Basilica di Sant'Eustorgio
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita
Morte Milano
18 settembre 350 ca.
Sepoltura altare maggiore della Basilica di Sant'Eustorgio (Milano)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti Arcivescovo metropolita di Milano
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione Pre-canonizzazione
Ricorrenza 18 settembre
Altre ricorrenze
Santuario principale Basilica di Sant'Eustorgio (Milano)
Attributi Bastone pastorale, mitria
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Arcore, copatrono di Milano
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 18 settembre (In Rito ambrosiano memoria obbligatoria.):
« A Milano, sant'Eustorgio, vescovo, di cui sant'Atanasio loda la professione della vera fede contro l'eresia ariana. »

Sant'Eustorgio di Milano († Milano, 18 settembre 350 ca.) è stato un arcivescovo italiano, resse la cattedra di Milano dal 344 sino alla sua morte. È venerato come santo della chiesa cattolica, viene festeggiato il 18 settembre.

Il lato destro della Basilica di Sant'Eustorgio.

Biografia

Fu il nono vescovo di Milano, decimo secondo la Tradizione se si calcola anche San Barnaba. Non si hanno notizie biografiche certe se non dal periodo di inizio e fine del suo incarico ad arcivescovo di Milano (343-350) che, tuttavia, rimane impreciso perché si sa per certo che al Concilio di Sardica (343-344) partecipò il suo predecessore Protasio; mentre nel 355 venne deposto il suo successore Dionisio.

Sebbene Atanasio lo definì difensore del destino e Ambrogio col titolo di confessore ed entrambi come il più fermo avversario dell'eresia ariana, non è certo se Eustorgio partecipò ai due Concili che si tennero a Milano nel 346 e 347, che si caratterizzarono appunto per la loro azione antiariana e che videro la condanna del vescovo di Sirmio, Fotino, perché non si hanno fonti sicure del suo periodo di episcopato. Probabilmente vi partecipò Protasio.

A Eustorgio è attribuito l'inizio della costruzione della basilica a cinque navate, nota come Chiesa di santa Tecla[1], ricordata da sant'Ambrogio come basilica nova[2].

Eustorgio morì il 18 settembre poco prima dell'anno 355 e fu sepolto nella basilica a lui dedicata. Fu il primo di quattro santi vescovi di cui si custodiscono i resti in basilica. Quelli di Eustorgio sono conservati in un'urna sotto l'altare maggiore, assieme a quelli di Sant'Onorato Castiglioni e San Magno de' Trincheri.

L'urna riporta la seguente iscrizione:

(LA) (IT)
« Sunt in antiqua membrana cet. versus S. Eustorgii:
Virtutum signis pollens Eustorgius almus
digna laude piis en celebrandus adest
Cuius plura quidem clara inter facta beati
insigne hoc unum fama refert populi
Constructam reboans ingentem Caesaris urnam
iussu qua trabeis occuleret proprios
Per comptos artus per sedam denique multis
haud valuisse iugis applicitis vehere
Pontifici demum hanc condonasse benigne
quam parvis vaccis omnipotentis ope
Iunctis quo volvit duxisse proximus in qua
hactenus et summo fultus honore iacet

 »

« Ci sono in un'antica pergamena altri versi di Sant'Eustorgio:
Il buon Eustorgio, potente con i segni delle virtù,
e che i buoni devono celebrare con degna lode, ecco è presente.
Tra i numerosi illustri fatti del beato,
la voce del popolo riferisce questo, insigne e singolare,
facendo risuonare che un'urna ingente,
costruita per ordine di Cesare, nella quale tra le travi
potesse nascondere i propri arti fra gli ornamenti e la seta,
nonostante i molti gioghi aggiunti, non poté trasportare.
Finalmente la donò benignamente al Pontefice e per opera dell'Onnipotente,
con piccole vacche aggiornate, dove si volge la portò vicino,
dove finora, sorretta dal sommo onore, giace.

 »

Il culto

Eustorgio appartiene al gruppo dei quattro vescovi milanesi (san Dionigi, sant'Ambrogio, san Simpliciano) subito venerati di culto pubblico; infatti la loro celebrazione, secondo il Rito Ambrosiano, risale al V secolo.[3][4]

La memoria liturgica ricorre il 18 settembre con grado facoltativo. Nel Rito Ambrosiano con grado di memoria obbligatoria, mentre nella Basilica a lui dedicata con grado di Solennità.

La Tradizione

Dopo la sua elezione a vescovo della città, con unanime consenso dei milanesi, si Recò a Costantinopoli per avere il consenso dell'imperatore alla nomina episcopale, non solo lo ebbe, ma ottenne anche l'esenzione dai tributi per i milanesi e una grandiosa arca marmorea con i corpi dei Magi.

Ritornato a Milano, Eustorgio avrebbe eretto la basilica che da lui prese il nome, presso il luogo del fonte battesimale della primitiva comunità cristiana (zona Porta Ticinese), collocandovi l'arca con le reliquie dei Magi[5].

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo di Milano Successore: BishopCoA PioM.svg
San Protasio Algisi 343-350 San Dionisio Mariani I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
San Protasio Algisi {{{data}}} San Dionisio Mariani
Note
  1. Antica basilica paleocristiana, oggi non più esistente se non in minime parti, relative alla zona absidale corrispondenti all'area sotto il sagrato dell'odierno Duomo di Milano.
  2. Forse inaugurata dallo stesso Ambrogio.
  3. Angelo Paredi, Vita di Sant'Ambrogio, Centro Ambrosiano, 1995, ISBN 9788880252092
  4. Storia religiosa della Lombardia, Diocesi di Milano (II PARTE)
  5. Reliquie che furono traslate a Colonia da Rinaldo, arcivescovo di quella città e cancelliere dell'impero, dopo la distruzione di Milano nel 1162 per opera di Federico I Barbarossa.
Bibliografia
  • Enciclopedia dei santi, Bibliotheca Sanctorum, Città Nuova, 2013
Collegamenti esterni