San Simpliciano

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San Simpliciano
Arcivescovo
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battezzato
Santo
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Tondo in rilievo di San Simpliciano, nella navata sinistra della Basilica di san Simpliciano (Milano).
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Milano o Roma[1]
320 ca.
Morte Milano
401
Sepoltura Basilica di San Simpliciano (Milano)[2]
Conversione
Appartenenza
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Incarichi ricoperti Arcivescovo metropolita di Milano
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° vescovo di Roma
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al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione Pre-canonizzazione
Ricorrenza 15 agosto (nell'Arcidiocesi di Milano il 14 agosto con grado di memoria obbligatoria)
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi baculo pastorale e mitria
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Altri titoli
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 15 agosto, n. 4 (nell'Arcidiocesi di Milano il 14 agosto con grado di memoria obbligatoria):
« A Milano, san Simpliciano, vescovo, che sant'Ambrogio designò come suo successore e sant'Agostino celebrò con lodi. »

San Simpliciano, conosciuto anche come Simpliciano di Milano (Milano o Roma[1], 320 ca.; † Milano, 401), è stato un arcivescovo latino succeduto ad Ambrogio nel governo dell'Arcidiocesi di Milano dal 397 fino alla sua morte. Fu maestro di Sant'Ambrogio e di Sant'Agostino ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia

Nascita e formazione

San Simpliciano nacque nel 320 ca. a Milano o a Roma[1] a seconda dell'interpretazione storica dei biografi, in quanto in entrambe le città ebbe un ruolo di primo piano nella storia delle Chiese locali. Nato da famiglia cristiana e cristiano egli stesso per tutta la vita, si impegnò negli studi classici e nei viaggi e fu ordinato sacerdote. È fondamentale prendere in considerazione tre persone a lui legate: Sant'Ambrogio, Gaio Mario Vittorino[3] e Sant'Agostino. Con essi è possibile tracciare gli eventi che hanno caratterizzato la sua vita.

Tra Roma e Milano

Simpliciano visse a Roma dal 340 al 365[4] dove conobbe Ambrogio il quale, appartenente a una famiglia cristiana e di primo piano dell'aristocrazia romana, dove concluse lì gli studi prima di intraprendere la carriera politica nell'amministrazione statale imperiale.

Non è nota la data precisa di quando Simpliciano da Roma si trasferì a Milano, né se ciò sia accaduto prima o dopo l'arrivo di Ambrogio in questa città nel 370. È possibile ogni ipotesi anche che fosse già residente a Milano prima della nomina episcopale di Ambrogio nel 374. Aimé Solignac ci informa che Simpliciano si recò a Milano su esplicita chiamata di Ambrogio, tuttavia altre fonti affermano che il suo arrivo nel capoluogo lombardo sia stato dettato da altri motivi sconosciuti.

Simpliciano a Roma conobbe Gaio Mario Vittorino[3] con il quale ci fu vera e profonda amicizia che maturò entrambi, permettendo al primo di apprezzare il pensiero neoplatonico[5] tanto caro a Vittorino e al secondo di decidersi ad abbandonare la religio pagana per abbracciare la fede cristiana che Simpliciano praticava e viveva assiduamente.

In questo contesto Simpliciano ebbe un ruolo determinante nella conversione di Vittorino, episodio ben documentato da Agostino[6]. Agostino venne a conoscenza dei fatti che descrive, direttamente da Simpliciano, da cui si era recato con la speranza di ottenere un consiglio su come indirizzare la sua vita futura, se rivolgersi cioè al matrimonio oppure alla vita consacrata a Dio[7]. Simpliciano non rispose direttamente ad Agostino, ma gli propose piuttosto l'esempio di Vittorino costringendolo a una riflessione personale che lo condusse a una scelta consapevole della sua vita futura.

Agostino raccontando la conversione di Vittorino purtroppo non specifica l'età di Simpliciano. Tuttavia nel De civitate Dei, lo indica come un sanctus senex espressione che concretizza l'impressione che Agostino personalmente maturò durante i loro incontri milanesi con lui e cioè quella di un uomo che aveva ormai passato i sessant'anni. Un brano di Paolino conferma questa impressione di Agostino: siamo sempre a Milano alla vigilia della morte di Ambrogio, poco più di dieci anni dopo gli incontri tra Agostino e Simpliciano. Mentre i diaconi milanesi discutevano sottovoce sul possibile successore di Ambrogio, costui, pur morente, reagì quando sentì il nome di Simpliciano e pronunciò le famose parole senex sed bonus[8]. Paolino aggiunge anche che erat enim Simplicianus aevi maturus, cioè aveva ormai passato i settant'anni.

È certo che Simpliciano fu il primo maestro e guida intellettuale di Ambrogio nella conoscenza dei temi della Sacra Scrittura e di teologia. A lui è attribuito, quasi unanimemente dagli storici, un ruolo importante nella preparazione di Ambrogio al battesimo. In questo senso viene interpretato l'appellativo "padre" con cui Ambrogio si rivolge a Simpliciano in alcune sue lettere, così come farà in seguito anche Agostino. Prima che "padre" Simpliciano è chiamato "amico" nelle cui parole Ambrogio riconosce "l'affetto di una antica amicizia e, ciò che più conta, l'amore di una paterna bontà"[9].

Ministero episcopale

Ambrogio stesso lo designò come suo successore, tuttavia non si conoscono particolari sulla sua consacrazione vescovile. Durante il suo ministero episcopale Simpliciano si batté perché Milano rimanesse capitale dell'Impero romano d'Occidente[10], quando il romano Stilicone[11] propose di riportare il centro del potere a Roma.

Simpliciano fece traslare in città, nella Basilica delle Vergini[2], le reliquie di tre sacerdoti, Sisinio (diacono), Martirio (lettore) e Alessandro (ostiario), da Milano recatisi in Val di Non (Anaunia) e uccisi il 29 maggio 397 dalla popolazione pagana locale, affezionata al culto di Saturno, ai riti tradizionali e alle processioni lustrali. I tre erano cappadoci, ma formatisi nella Chiesa di Milano sotto la direzione di Ambrogio. Il trasferimento a Milano delle reliquie dei martiri detti anauniensi fu curato da Vigilio di Trento, vescovo fedele ad Ambrogio.

Nel 397-398 in veste di Metropolita procedette alla consacrazione del primo vescovo di Novara, Gaudenzio.

Il 22 settembre 398 convocò e presedette il Concilio di Torino dove si sollevò il problema della preminenza di Arelate su Vienne, problema connesso col cambiamento della capitale nell'amministrazione prefettizia. L'autorità di metropolita spettava a colui che risiedeva in una metropoli. Durante il Sinodo fu scomunicato il vescovo di Treviri Felice per aver fiancheggiato l'imperatore Massimo.

Il 7 settembre 400 fu indetto il Concilio di Toledo nel quale Simpliciano è citato tra i presenti, ma muore poco dopo.

Ebbe delle scambi epistolari con il pontefice Anastasio I, con vescovi dell'Africa e delle Gallie che purtroppo sono andati persi.

Santa Marcellina, la sorella di Sant'Ambrogio, morì durante l'episcopato di Simpliciano, che presedette le esequie e provvide a farla seppellire presso la tomba di suo fratello. Simpliciano fu pubblicamente venerato subito dopo la morte e il culto verso la sua santità non è mai cessato.

Le sue reliquie sono deposte presso la Basilica di San Simpliciano a Milano[2].

Gli succedette nell'episcopato Venerio che fu uno dei quattro diaconi che assistettero all'agonia e alla morte di Ambrogio.

Culto

La sua memoria è celebrata il 15 agosto ad eccezione nell'Arcidiocesi di Milano di Rito ambrosiano che la celebra il 14 agosto con grado di memoria obbligatoria.

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo di Milano Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Sant'Ambrogio 397-401 San Venerio Oldrati I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Sant'Ambrogio {{{data}}} San Venerio Oldrati
Note
  1. 1,0 1,1 Lo storico Angelo Paredi lo segnala di origini milanesi e ivi residente dal 340 al 365. Aimé Solignac curatore in Confessioni di Sant'Agostino ritiene che Ambrogio abbia conosciuto Simpliciano a Roma, non si spiegherebbe altrimenti la grande amicizia che legava Simpliciano a Gaio Mario Vittorino (280/290-Roma, 364), il famoso retore della Roma del IV secolo, quindi nativo di lì. Noi segnaliamo come luogo di nascita entrambe le città. La questione, tuttavia, è tuttora controversa, poiché Simpliciano visse sia a Roma, sia a Milano e in entrambe le città ebbe un ruolo di primo piano nella storia delle Chiese locali. Una tradizione medioevale milanese lo vuole originario dell'area abduana e precisamente di Beverate. Per inciso va ricordato che in un sermone, che gli viene attribuito, Agostino, dopo averne riconosciuto i meriti nella sua conversione, lo definisce ligure, un termine questo che nella tardoantichità indicava principalmente la Lombardia attuale.
  2. 2,0 2,1 2,2 Basilica di San Simpliciano (il cui nome originario paleocristiano è Basilica virginum Basilica delle Vergini) si trova a Milano e sorge in piazza San Simpliciano, su un lato di corso Garibaldi. La costruzione della chiesa viene tradizionalmente attribuita a Sant'Ambrogio che nel IV secolo la fece erigere fuori dall'attuale Porta Garibaldi (già Porta Cumensis Porta Comasina fino al 1860) è una delle sei porte principali di Milano, ricavata lungo i bastioni spagnoli, oggi demoliti. Posta a nord della città, si apre lungo l'antica strada per Como. su una delle sei vaste aree cimiteriali esistenti in epoca romana. È una delle basiliche paleocristiane di Milano.
  3. 3,0 3,1 Gaio Mario Vittorino (280/290 - Roma, 364), retore, filosofo, teologo e grammatico latino. È anche noto per avere tradotto dal greco al latino l'Isagoge di Porfirio e, forse, le Categorie e il De Interpretatione di Aristotele.
  4. Dagli scritti dello storico Angelo Paredi
  5. Neoplatonismo, interpretazione del pensiero di Platone che venne data in età ellenistica, e che riassume in sé diversi altri elementi della filosofia greca, diventando la principale scuola filosofica antica a partire dal III secolo d.C. Sorto in età imperiale romana, il neoplatonismo andrà poi ad influenzare soprattutto la filosofia occidentale, sia cristiana, sia moderna, distinguendosi dal platonismo di marca bizantina, rimasto ancorato a una lettura tradizionale di Platone
  6. Agostino Le Confessioni Libro 8º
  7. « Allora m'ispirasti il pensiero, apparso buono ai miei occhi, di far visita a Simpliciano, che mi sembrava un tuo buon servitore. In lui riluceva la tua grazia; avevo anche sentito dire che fin da giovane viveva interamente consacrato a te. Allora era vecchio ormai e nella lunga esistenza passata a perseguire la tua via con impegno così santo, mi sembrava avesse acquistato grande esperienza, grande sapienza; né mi sbagliavo. Era mio desiderio conferire con lui sui miei turbamenti, affinché mi riferisse il metodo adatto a chi si trova nel mio stato per avanzare sulla tua via. »
    (Agostimo Le Confessioni Librp 8º)
  8. senex sed bonus, dal latino letteralmente "vecchio, ma buono", meglio tradotto con "è anziano, ma in buona salute".
  9. Lettera 7, 2 a Simpliciano, Lettera 2, 10
  10. 'Impero romano d'Occidente venne a costituirsi come entità pienamente autonoma e distinta dalla parte orientale al momento della morte dell'Imperatore Teodosio I (395), quando l'Impero venne diviso tra i suoi due figli e l'Occidente lasciato nelle mani del minore Flavio Onorio (384- 423). Già in precedenza, in varie occasioni, l'Impero venne a trovarsi diviso in più entità a sé stanti per fini di carattere amministrativo e militare, come in occasione dell'istituzione della tetrarchia.
  11. 'Flavio Stilicone (359 ca. – Ravenna, 22 o 23 agosto 408), patrizio e console dell'Impero romano d'Occidente e magister militum dell'esercito romano di origine vandala.
Bibliografia

Belcastro, Mauro, De diversis quaestionibus ad Augustinum: Simpliciano e l'origenismo milanese, in Adamantius, vol. 19, 2013, pp. 170–184

Voci correlate