Sant'Eustorgio di Milano
Sant'Eustorgio di Milano Arcivescovo | |
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Santo | |
Ambito lombardo, Sant'Eustorgio I (XIV secolo), affresco; Milano, Basilica di Sant'Eustorgio | |
Morte | Milano 18 settembre 350 ca. |
Sepoltura | altare maggiore della Basilica di Sant'Eustorgio (Milano) |
Incarichi ricoperti | Arcivescovo metropolita di Milano |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | Pre-canonizzazione |
Ricorrenza | 18 settembre |
Santuario principale | Basilica di Sant'Eustorgio (Milano) |
Attributi | Bastone pastorale, mitria |
Patrono di | Arcore, copatrono di Milano |
Nel Martirologio Romano, 18 settembre (In Rito ambrosiano memoria obbligatoria.):
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Sant'Eustorgio di Milano († Milano, 18 settembre 350 ca.) è stato un arcivescovo italiano, resse la cattedra di Milano dal 344 sino alla sua morte. È venerato come santo della chiesa cattolica, viene festeggiato il 18 settembre.
Biografia
Fu il nono vescovo di Milano, decimo secondo la Tradizione se si calcola anche San Barnaba. Non si hanno notizie biografiche certe se non dal periodo di inizio e fine del suo incarico ad arcivescovo di Milano (343-350) che, tuttavia, rimane impreciso perché si sa per certo che al Concilio di Sardica (343-344) partecipò il suo predecessore Protasio; mentre nel 355 venne deposto il suo successore Dionisio.
Sebbene Atanasio lo definì difensore del destino e Ambrogio col titolo di confessore ed entrambi come il più fermo avversario dell'eresia ariana, non è certo se Eustorgio partecipò ai due Concili che si tennero a Milano nel 346 e 347, che si caratterizzarono appunto per la loro azione antiariana e che videro la condanna del vescovo di Sirmio, Fotino, perché non si hanno fonti sicure del suo periodo di episcopato. Probabilmente vi partecipò Protasio.
A Eustorgio è attribuito l'inizio della costruzione della basilica a cinque navate, nota come Chiesa di santa Tecla[1], ricordata da sant'Ambrogio come basilica nova[2].
Eustorgio morì il 18 settembre poco prima dell'anno 355 e fu sepolto nella basilica a lui dedicata. Fu il primo di quattro santi vescovi di cui si custodiscono i resti in basilica. Quelli di Eustorgio sono conservati in un'urna sotto l'altare maggiore, assieme a quelli di Sant'Onorato Castiglioni e San Magno de' Trincheri.
L'urna riporta la seguente iscrizione:
(LA) | (IT) | ||||
« | Sunt in antiqua membrana cet. versus S. Eustorgii: Virtutum signis pollens Eustorgius almus digna laude piis en celebrandus adest Cuius plura quidem clara inter facta beati insigne hoc unum fama refert populi Constructam reboans ingentem Caesaris urnam iussu qua trabeis occuleret proprios Per comptos artus per sedam denique multis haud valuisse iugis applicitis vehere Pontifici demum hanc condonasse benigne quam parvis vaccis omnipotentis ope Iunctis quo volvit duxisse proximus in qua hactenus et summo fultus honore iacet » |
« | Ci sono in un'antica pergamena altri versi di Sant'Eustorgio: Il buon Eustorgio, potente con i segni delle virtù, e che i buoni devono celebrare con degna lode, ecco è presente. Tra i numerosi illustri fatti del beato, la voce del popolo riferisce questo, insigne e singolare, facendo risuonare che un'urna ingente, costruita per ordine di Cesare, nella quale tra le travi potesse nascondere i propri arti fra gli ornamenti e la seta, nonostante i molti gioghi aggiunti, non poté trasportare. Finalmente la donò benignamente al Pontefice e per opera dell'Onnipotente, con piccole vacche aggiornate, dove si volge la portò vicino, dove finora, sorretta dal sommo onore, giace. » |
Il culto
Eustorgio appartiene al gruppo dei quattro vescovi milanesi (san Dionigi, sant'Ambrogio, san Simpliciano) subito venerati di culto pubblico; infatti la loro celebrazione, secondo il Rito Ambrosiano, risale al V secolo.[3][4]
La memoria liturgica ricorre il 18 settembre con grado facoltativo. Nel Rito Ambrosiano con grado di memoria obbligatoria, mentre nella Basilica a lui dedicata con grado di Solennità.
La Tradizione
Dopo la sua elezione a vescovo della città, con unanime consenso dei milanesi, si Recò a Costantinopoli per avere il consenso dell'imperatore alla nomina episcopale, non solo lo ebbe, ma ottenne anche l'esenzione dai tributi per i milanesi e una grandiosa arca marmorea con i corpi dei Magi.
Ritornato a Milano, Eustorgio avrebbe eretto la basilica che da lui prese il nome, presso il luogo del fonte battesimale della primitiva comunità cristiana (zona Porta Ticinese), collocandovi l'arca con le reliquie dei Magi[5].
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo di Milano | Successore: | |
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San Protasio Algisi | 343-350 | San Dionisio Mariani |
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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