Santa Maria Rosa Giulia Billiart
Santa Maria Rosa Giulia Billiart, S.N.D. de N. Religiosa | |
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al secolo Marie-Rose-Julie | |
Santa | |
Età alla morte | 64 anni |
Nascita | Cuvilly 12 luglio 1751 |
Morte | Namur 8 aprile 1816 |
Appartenenza | Suore di Nostra Signora di Namur |
Professione religiosa | 1804 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 13 maggio 1906, da Pio X |
Canonizzazione | 22 giugno 1969, da Paolo VI |
Ricorrenza | 8 aprile |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 8 aprile, n. 9:
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Santa Maria Rosa Giulia Billiart, al secolo Marie-Rose-Julie (Cuvilly, 12 luglio 1751; † Namur, 8 aprile 1816) è stata una religiosa francese, fondatrice della congregazione delle Suore di Nostra Signora di Namur.
Biografia
Nacque a Cuvilly, nella diocesi di Beauvais, Francia, il 12 luglio del 1751, quinta dei sette figli di Giovanni Francesco Billiart, povero contadino e sfortunato commerciante. Giulia crebbe rispettosa e ubbidiente ai genitori. A scuola si mostrò più avida dello studio del catechismo che delle materie profane; catechismo che a casa amava insegnare alle coetanee, raccolte attorno a sé. Sin dalla tenera età fu devota alla Santissima Eucaristia e a nove anni, contrariamente alla consuetudine del tempo, fu ammessa alla Prima Comunione.
Prima di iniziare i lavori della giornata, Giulia faceva un'ora di orazione. Tra un'occupazione e l'altra trovava anche il tempo per leggere il Vangelo, i Salmi, l'Imitazione di Cristo e altri libri spirituali. In qualità di ascritta alla confraternita del Sacro Cuore, non si contentava di educare i fanciulli e di tenerli lontani dal peccato, ma entrava nelle case per consolare e soccorrere i poveri e i malati. La signora di Cuvilly l'aveva fatta distributrice delle sue elemosine.
Nel 1767 la famiglia Billiart fu ridotta in miseria per le calunnie e i furti di cui fu vittima. Per guadagnare il pane per sé e per i suoi, Giulia non si vergognò di andare a fare la mietitrice e di cucire e ricamare paramenti a conto delle Carmelitane di Compiègne. Ai frequenti suoi mali di denti si aggiunse un gravissimo mal di occhi, che minacciò di renderla cieca. Alla santa non venne meno la pazienza, ma per non essere di peso alla famiglia, si recò in pellegrinaggio al Volto Santo di Montreuil-les-Dames a implorare la guarigione.
Era volontà di Dio che Giulia giungesse alla santità attraverso molte tribolazioni. Una sera d'inverno del 1774, suo padre, mentre se ne stava con la figlia nel magazzino, fu vittima di un vile attentato. Giulia ne provò tale spavento che per otto anni camminò con le grucce e per ventidue, a causa di un salasso praticato erroneamente dal medico, rimase paralizzata nelle gambe. Durante la lunga infermità ricevette cinque volte gli ultimi sacramenti tanto erano gravi le sofferenze che le cagionavano contrazioni nervose, inappetenza, insonnia e febbri. Anziché scoraggiarsi, Giulia trasformò il suo lettuccio in palestra di virtù.
Durante la rivoluzione francese fu costretta alla fuga perché accusata di nascondere dei sacerdoti restii alle nuove norme civili; si diresse allora ad Amiens, dove incontrò padre Joseph-Désiré Varin, superiore dei Padri della Fede, il quale la convinse a fondare una comunità dedita all'educazione cristiana delle fanciulle.
Nel 1803 iniziò la vita in comune con alcune compagne, pronunciando i voti nel 1804, e in quell'anno le sue gambe guarirono miracolosamente.
Nominata superiora della congregazione nel 1805, allargò l'opera fondando scuole in molte regioni francesi. Nel 1809 il vescovo di Amiens, dando credito a voci calunniose su di lei, ordinò che lasciasse la Casa, ma tutta la Comunità la seguì, e si istallarono a Namur, in Belgio, sotto la protezione del locale vescovo; nel frattempo cambiarono il nome in Suore di Nostra Signora di Namur.
Pur avendo avuto una istruzione limitata, seppe diffondere le sue fondazioni in Belgio, formando anche schiere di maestre. Fervente devota al Sacro Cuore, ebbe anche il dono di estasi e miracoli.
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