Deprecated: mb_convert_encoding(): Handling HTML entities via mbstring is deprecated; use htmlspecialchars, htmlentities, or mb_encode_numericentity/mb_decode_numericentity instead in /var/wwwc/cathopedia.org/mediawiki-1.39.4/vendor/wikimedia/html-formatter/src/HtmlFormatter.php on line 94 Santi quaranta martiri d'Inghilterra e Galles - Cathopedia, l'enciclopedia cattolica
A Londra in Inghilterra, san Giovanni Almond, sacerdote e martire, che per oltre dieci anni si prese cura nella clandestinità delle anime a lui affidate, finché sotto il re Giacomo I fu impiccato a Tyburn in quanto sacerdote, senza smettere neppure dal patibolo di elargire elemosine.»
A Lancaster sempre in Inghilterra, sant'Edmondo Arrowsmith, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, originario di quello stesso ducato, dopo aver trascorso molti anni in patria nell'esercizio della cura pastorale, morì impiccato sotto il re Carlo I, pur contro il volere degli stessi protestanti del luogo, con l'accusa di essere sacerdote e di avere indotto molti alla fedecattolica.»
A Londra in Inghilterra, sant’Ambrogio Edoardo Barlow, sacerdote dell’Ordine di San Benedetto e martire, che per ventiquattro anni consolidò nella fede e nella pietà i cattolici nella regione di Lancaster e, arrestato mentre predicava nel giorno della Pasqua del Signore, dopo la prigione, fu condannato a morte sotto il re Carlo I perché sacerdote e impiccato a Tyburn»
A Durham sempre in Inghilterra, san Giovanni Boste, sacerdote e martire per il suo sacerdozio, che, sotto la stessa regina, anche davanti al giudice non cessò di confortare i suoi compagni.»
A Londra sempre in Inghilterra, santi Edmondo Campion, Rodolfo Sherwin e Alessandro Briant, sacerdoti e martiri sotto la regina Elisabetta I, insigni per ingegno e fortezza nella fede. Sant'Edmondo, che fin da giovane aveva fatto professione di fede cattolica, ammesso a Roma nella Compagnia di Gesù e ordinato sacerdote a Praga, tornò in patria, dove, per essersi adoperato nel confortare gli animi dei fedeli con la sua parola e i suoi scritti, fu ucciso, dopo molti tormenti, a Tyburn. Insieme a lui subirono gli stessi supplizi i santi Rodolfo e Alessandro, il secondo dei quali ottenne in carcere di essere ammesso nella Compagnia di Gesù.»
A Londra sempre in Inghilterra, santi Edmondo Campion, Rodolfo Sherwin e Alessandro Briant, sacerdoti e martiri sotto la reginaElisabetta I, insigni per ingegno e fortezza nella fede. Sant'Edmondo, che fin da giovane aveva fatto professione di fede cattolica, ammesso a Roma nella Compagnia di Gesù e ordinato sacerdote a Praga, tornò in patria, dove, per essersi adoperato nel confortare gli animi dei fedeli con la sua parola e i suoi scritti, fu ucciso, dopo molti tormenti, a Tyburn. Insieme a lui subirono gli stessi supplizi i santi Rodolfo e Alessandro, il secondo dei quali ottenne in carcere di essere ammesso nella Compagnia di Gesù.»
A York in Inghilterra, santa Margherita Clitherow, martire, che, con il consenso del coniuge, aderì alla fede cattolica, nella quale educò anche i figli e si adoperò per nascondere in casa i sacerdoti ricercati; per questo motivo fu più volte arrestata durante il regno di Elisabetta I e, rifiutandosi di trattare la sua causa davanti al tribunale per non gravare l’animo dei consiglieri del giudice con il fardello di una condanna a morte, fu schiacciata a morte per Cristo sotto un enorme peso.»
A Londra in Inghilterra, san Tommaso Garnet, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, ordinato nel Collegio Inglese di Valladolid e poi tornato in Inghilterra, dopo essere stato per due volte arrestato, salì sul patibolo di Tyburn sotto il re Giacomo I.»
A Londra in Inghilterra, santi martiri Edmondo Gennings, sacerdote, e Swithin Wells, che, condannati a morte durante la persecuzione della regina Elisabetta I, il primo perché sacerdote, l’altro per avergli dato ospitalità, furono impiccati davanti alla porta di casa e torturati fino alla morte.»
A Wrexham in Galles, san Riccardo Gwyn, martire, che, padre di famiglia e maestro di scuola, professò la fede cattolica e, arrestato per aver persuaso altri ad abbracciarla, dopo lunghi tormenti, invitto nella fede, fu impiccato sul patibolo e sventrato ancora vivo.»
A Londra in Inghilterra, santi sacerdoti martiri Giovanni Houghton, Roberto Lawrence e Agostino Webster, priori delle certose di Londra, Bellavalle e Haxholmie, e Riccardo Reynolds, dell’Ordine di Santa Brigida, che, avendo professato senza paura la fede dei padri, sotto il re Enrico VIII furono trascinati a Tyburn al supplizio dello squartamento. Insieme a loro anche il beato Giovanni Haile, sacerdote, parroco di Isleworth, sobborgo della città, fu impiccato allo stesso patibolo.»
A Londra in Inghilterra, san Filippo Howard, martire, che, conte di Arundel e padre di famiglia, caduto in disgrazia presso la regina Elisabetta per avere abbracciato la fedecattolica, fu gettato in carcere, dove, mirabilmente dedito alla preghiera e alla penitenza, meritò di ricevere la corona del martirio consunto dagli stenti e dalle torture.»
Sempre a Londra, san Giovanni Jones, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori e martire, che, originario del Galles, fattosi religioso in Francia, fu condannato a morte sotto la regina Elisabetta I per essere entrato da sacerdote in Inghilterra e compì il suo martirio appeso a un laccio fino alla morte.»
A Hereford sempre in Inghilterra, nello stesso giorno e anno, san Giovanni Kemble, sacerdote e martire, che esercitò per oltre cinquant’anni in tempo di persecuzione il ministero pastorale, finché, ormai ottuagenario, coronò il proprio martirio impiccato perché sacerdote.»
A Londra in Inghilterra, san Luca Kirby, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione della regina Elisabetta I, dopo molti supplizi, fu appeso alla triplice forca di Tyburn. Insieme a lui patirono sul medesimo patibolo i beati sacerdoti e martiri Guglielmo Filby, Lorenzo Johnson e anche Tommaso Cottam, della Compagnia di Gesù.»
A Londra in Inghilterra, santi sacerdoti martiri Giovanni Houghton, Roberto Lawrence e Agostino Webster, priori delle certose di Londra, Bellavalle e Haxholmie, e Riccardo Reynolds, dell’Ordine di Santa Brigida, che, avendo professato senza paura la fede dei padri, sotto il re Enrico VIII furono trascinati a Tyburn al supplizio dello squartamento. Insieme a loro anche il beato Giovanni Haile, sacerdote, parroco di Isleworth, sobborgo della città, fu impiccato allo stesso patibolo.»
A Londra in Inghilterra, sant’Anna Line, vedova e martire, che, morto il marito in esilio per la fede cattolica, procurò in questa città una casa ai sacerdoti e per questo, sotto la regina Elisabetta I, a Tyburn fu impiccata. Insieme a lei patirono anche i beati sacerdoti e martiri Marco Barkworth, dell’Ordine di San Benedetto, e Ruggero Filcock, della Compagnia di Gesù, dilaniati con la spada mentre erano ancora vivi.»
A Lanceston in Inghilterra, san Cutberto Mayne, sacerdote e martire, che, abbracciata le fede cattolica e ordinato sacerdote, esercitò il suo ministero in Cornovaglia, finché, condannato a morte sotto la regina Elisabetta I per aver reso di pubblico dominio una Lettera Apostolica, fu consegnato al patibolo, primo fra gli studenti del Collegio Inglese di Douai.»
A Londra in Inghilterra, sant'Enrico Morse, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire: catturato a più riprese e scacciato per due volte in esilio, sotto il re Carlo I fu infine gettato in carcere a causa del suo sacerdozio e, dopo avervi celebrato la Messa, fu impiccato a Tyburn e rese lo spirito a Dio.»
A Chelmsford in Inghilterra, san Giovanni Payne, sacerdote e martire, che, durante il regno di Elisabetta I, sotto la falsa accusa di tradimento patì il supplizio del patibolo.»
Sempre a Londra, santi Polidoro Plasden e Eustazio White, sacerdoti, e beati Brian Lacy, Giovanni Mason e Sidney Hodgson, martiri, che nel medesimo anno patirono gli stessi supplizi a Tyburn, alcuni perché entrati in Inghilterra da sacerdoti, altri per aver loro prestato aiuto.»
A Chester in Inghilterra, san Giovanni Plessington, sacerdote e martire, che, ordinato sacerdote a Segovia e tornato in Inghilterra, fu per questo condannato all’impiccagione sotto il re Carlo II.»
A Londra in Inghilterra, santi sacerdoti martiri Giovanni Houghton, Roberto Lawrence e Agostino Webster, priori delle certose di Londra, Bellavalle e Haxholmie, e Riccardo Reynolds, dell’Ordine di Santa Brigida, che, avendo professato senza paura la fede dei padri, sotto il re Enrico VIII furono trascinati a Tyburn al supplizio dello squartamento. Insieme a loro anche il beato Giovanni Haile, sacerdote, parroco di Isleworth, sobborgo della città, fu impiccato allo stesso patibolo.»
A Londra in Inghilterra, san Giovanni Rigby, martire, che, arrestato e condannato a morte sotto la regina Elisabetta I per essersi riconciliato con la Chiesa cattolica, fu impiccato a Southwark e sventrato mentre era ancora vivo.»
Sempre a Tyburn, diciannove anni dopo, san Giovanni Roberts, dell’Ordine di San Benedetto, e beato Tommaso Somers, sacerdoti e martiri, che, condannati sotto il re Giacomo I per il loro sacerdozio, furono appesi allo stesso patibolo insieme a sedici malfattori.»
A Londra in Inghilterra, sant’Albano Roe, dell’Ordine di San Benedetto, e beato Tommaso Green, sacerdoti e martiri: sotto il re Carlo I, il primo dopo aver passato diciassette anni in carcere e l’altro quattordici, ormai vecchi, insieme furono sospesi per Cristo al patibolo a Tyburn»
A Londra sempre in Inghilterra, santi Edmondo Campion, Rodolfo Sherwin e Alessandro Briant, sacerdoti e martiri sotto la regina Elisabetta I, insigni per ingegno e fortezza nella fede. Sant'Edmondo, che fin da giovane aveva fatto professione di fede cattolica, ammesso a Roma nella Compagnia di Gesù e ordinato sacerdote a Praga, tornò in patria, dove, per essersi adoperato nel confortare gli animi dei fedeli con la sua parola e i suoi scritti, fu ucciso, dopo molti tormenti, a Tyburn. Insieme a lui subirono gli stessi supplizi i santi Rodolfo e Alessandro, il secondo dei quali ottenne in carcere di essere ammesso nella Compagnia di Gesù.»
A Londra in Inghilterra, san Giovanni Southworth, sacerdote e martire, che, esercitando il suo sacerdozio in Inghilterra, patì più volte il carcere e l’esilio; condannato, infine, a morte sotto il governo di Oliver Cromwell, mentre fissava con gli occhi il laccio preparato per lui a Tyburn, proclamò che il patibolo era per lui come la croce di Cristo.»
Sempre a Londra, san Roberto Southwell, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che svolse per molti anni il suo ministero in questa città e nella regione limitrofa e compose innispirituali; arrestato per il suo sacerdozio, per ordine della stessa regina fu torturato con grande crudeltà e a Tyburn coronò il suo martirio con l’impiccagione.»
A Canterbury in Inghilterra, commemorazione di san Giovanni Stone, sacerdote dell’Ordine dei Frati di Sant’Agostino e martire, che, strenuo difensore della fede cattolica, subì il martirio sul patibolo sotto il re Enrico VIII.»
A Worcester sempre in Inghilterra, san Giovanni Wall, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori e martire, che, dopo avere esercitato di nascosto per più di vent’anni il suo ministero di pastore, per il suo sacerdozio morì impiccato al laccio e sventrato con la spada durante il regno di Carlo II.»
A York in Inghilterra, sant’Enrico Walpole, della Compagnia di Gesù, e beato Alessandro Rawlins, sacerdoti e martiri, che durante il regno di Elisabetta I furono messi in prigione e crudelmente torturati per il loro sacerdozio e, infine, condotti al patibolo, ottennero impiccati e poi sventrati la corona eterna.»
A Londra in Inghilterra, santi sacerdoti martiri Giovanni Houghton, Roberto Lawrence e Agostino Webster, priori delle certose di Londra, Bellavalle e Haxholmie, e Riccardo Reynolds, dell’Ordine di Santa Brigida, che, avendo professato senza paura la fede dei padri, sotto il re Enrico VIII furono trascinati a Tyburn al supplizio dello squartamento. Insieme a loro anche il beato Giovanni Haile, sacerdote, parroco di Isleworth, sobborgo della città, fu impiccato allo stesso patibolo.»
A Londra in Inghilterra, santi martiri Edmondo Gennings, sacerdote, e Swithin Wells, che, condannati a morte durante la persecuzione della regina Elisabetta I, il primo perché sacerdote, l’altro per avergli dato ospitalità, furono impiccati davanti alla porta di casa e torturati fino alla morte.»
Sempre a Londra, santi Polidoro Plasden e Eustazio White, sacerdoti, e beati Brian Lacy, Giovanni Mason e Sidney Hodgson, martiri, che nel medesimo anno patirono gli stessi supplizi a Tyburn, alcuni perché entrati in Inghilterra da sacerdoti, altri per aver loro prestato aiuto.»