San Rabáno

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San Rabáno
Arcivescovo
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Santo
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Rabano Mauro (a sinistra) presenta i suoi lavori a Otgar di Magonza
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 74 anni
Nascita Magonza
780 o 784
Morte Magonza
4 febbraio 856
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Incarichi ricoperti Arcivescovo di Magonza
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Ricorrenza 4 febbraio
Altre ricorrenze
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Attributi
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Incoronazione
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Predecessore
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 4 febbraio, n. 7:
« A Magonza nella Franconia in Germania, san Rabáno, detto Mauro, vescovo, che, da monaco di Fulda eletto alla sede di Magonza, prelato di provata dottrina, di ricca eloquenza e accetto a Dio, nulla trascurò di quanto potesse fare a gloria di Dio. »

San Rabáno, detto Mauro, in latino: Rabanus Maurus Magnentius, ma anche Hrabanus, Rhabanus, o Reabanus, noto come Magister Germaniae (Magonza, 780 o 784; † Magonza, 4 febbraio 856), è stato un arcivescovo, abate e teologo tedesco. Considerato il teologo occidentale più erudito del suo tempo, fine poeta, è autore del De laudibus sanctae Crucis.Guidò l'abbazia di Fulda e la diocesi di Magonza. È venerato come beato e la Chiesa ne celebra la memoria liturgica il 4 febbraio.

Biografia

Nacque a Magonza (da cui l'appellativo Maguntius) in un anno imprecisato, probabilmente tra il 780 e il 784, da Waluran e Waltrat, membri dell'aristocrazia franca. Quando era ancora bambino, nel 790/791 entrò come oblato nell'abbazia benedettina di Fulda, dove condusse i primi studi e dove nell'801 fu ordinato diacono. Poco dopo venne inviato a completare gli studi a Tours, uno dei maggiori centri della rinascita culturale carolingia, sotto la guida di Alcuino di York. Fu proprio Alcuino a dargli il soprannome "Mauro", in ricordo del discepolo prediletto di Benedetto da Norcia.

Dopo due anni fece ritorno a Fulda per dirigere la scuola annessa all'abbazia.

Nell'814 fu ordinato presbitero.

Dopo un pellegrinaggio a Gerusalemme, nell'817 tornò all'abbazia di Fulda, della quale nell'822 venne nominato abate. Nel ventennio del suo abbaziato Rabano scrisse la maggior parte delle sue opere, proseguì la ricostruzione degli edifici monastici iniziata dal suo predecessore e potenziò lo scriptorium dell'abbazia, la cui biblioteca divenne una delle più ricche d'Europa.

Nell'842 si dimise dalla carica di abate e si ritirò a Petersberg, presso Fulda, dove continuò la sua attività erudita. Nell'847 fu eletto vescovo di Magonza, carica che tenne fino alla morte, distinguendosi per la sollecitudine nei confronti dei suoi diocesani, in particolare durante la grave carestia dell'850. Si distinse anche per le forti prese di posizione nelle controversie teologiche ed ecclesiastiche sottoposte al suo giudizio.

Morì il 4 febbraio 856 a Magonza.

Culto

Venne sepolto nell'abbazia di Sant'Albano, presso la stessa Magonza. Fu elevate agli altari, dal suo successore Albrect di Brandenburgo. Le reliquie furono distrutte durante la riforma protestante del XVI secolo. Fu venerato sia come beato che come santo nelle diocesi di Magonza, Diocesi di Limburgo, Diocesi di Breslavia e nel monastero di Fulda, nel martirologio romano e venerato come santo. Dante lo ricorda tra gli spiriti sapienti del cielo del Sole (Par., XII, 139).

Pensiero e opere

La fama di Rabano Mauro è legata alla sua vastissima produzione letteraria come teologo, commentatore delle Scritture, poeta, enciclopedista.

Le sue opere per lo più sono compilazioni tradizionali[1] che attingono abbondantemente agli autori classici o alla letteratura patristica: Agostino d'Ippona, Beda il Venerabile, Isidoro di Siviglia.

Tra le sue opere maggiori:

  • Commentaria in libros veteris et novi testamenti
  • Liber de laudibus Sanctae Crucis
  • De institutione clericorum
  • De computo
  • De oblatione puerorum
  • De praescientia et praedestinatione, de gratia et libero arbitrio
  • De disciplina ecclesiastica
  • Paenitentialia
  • De universo (o De rerum naturis)
  • Liber de originibus rerum, libri XXII
  • Martyrologium
  • De anima
  • Carmina
  • Epistulae

Più che un pensatore originale fu un organizzatore, sistematizzatore e promotore di cultura, ma forse proprio per questo le sue opere esercitarono una profonda influenza nei secoli centrali del Medioevo, come dimostra l'abbondanza e la diffusione geografica dei manoscritti che le hanno tramandate.

Tra i suoi allievi diretti ci furono alcune figure ben note della cultura carolingia, come Lupo Servato, Walafrido Strabone, Otfrido di Weißenburg, Gotescalco. La sua attività di educatore gli valse l'attributo di praeceptor Germaniae, "maestro della Germania".

Durante il suo vescovato Rabano presiedette nell'autunno dell'848 il sinodo di Magonza chiamato a giudicare delle tesi eterodosse del monaco Gotescalco sulla predestinazione divina, fortemente influenzate dal tardo pensiero agostiniano. Il processo si concluse con la condanna di Gotescalco alla fustigazione e alla reclusione perpetua.

In politica Rabano sostenne l'imperatore Ludovico I nelle controversie che lo opponevano ai figli per la successione nell'impero carolingio. Tali controversie segnarono gli ultimi anni del regno di Ludovico. In seguito Rabano si schierò con il partito favorevole a Lotario I, figlio maggiore e successore di Ludovico I e contro i suoi fratelli Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico. Con quest'ultimo successivamente si riconciliò, come attesta la sua elezione a vescovo di Magonza nell'847, quando ormai Ludovico era stato incoronato re di Germania.

Nell'855 curò per Lotario II una rielaborazione in prosa della controversa Coena Cypriani, rendendola un compendio didattico per la memorizzazione delle maggiori figure bibliche.

È considerato l'autore del Veni creator spiritus.

Edizioni moderne di opere di Rabano Mauro

  • B. Rabani Mauri Fuldensis abbatis et Moguntini archiepiscopi opera omnia, in Migne, Patrologiae cursus completus... Series latina, voll. 107-112, Parigi, 1852-1864
  • Epistolae, in Monumenta Germaniae Historica, Epistolae (in Quart), vol. V, Epistolae Karolini aevi (III), 2 voll., Weidmann, Berlino, 1898-1899
  • Martyrologium. Liber de computo, J. McCulloh, W. Stevens, Turnhout (a cura di), Brepols, 1979
  • De institutione clericorum libri tres, Studien und Edition von Detlev Zimpel, Bern et al., Peter Lang, 1996
  • In honorem sanctae crucis, ed. M. Perrin, Brepols, Turnhout, 1997
  • Hrabanus Maurus, De rerum naturis. Il codice 132 dell'Archivio di Montecassino, ripoduzione integrale su CD Rom, Cassino, Università degli Studi di Cassino, 1997
  • Expositio in Matthaeum. Pars I, I-IV, Pars II, V-VIII, ed. B. Löfstedt, 2 voll., Brepols, Turnhout, 2000
  • La formazione dei chierici, introd., trad. e note a cura di L. Samarati, Città Nuova, Roma, 2002
  • Vita della beata Maria Maddalena e di sua sorella santa Marta, a cura di S. Azzolini, Iannone, Isernia, 2006
  • Commentario al libro di Giuditta, edizione critica a cura di A. Simonetti, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, Firenze, 2008

Curiosità

Predecessore: Arcivescovo di Magonza Successore: Arcbishoppallium.png
Odgar di Magonza 848-856 Carlo d'Aquitania I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Odgar di Magonza {{{data}}} Carlo d'Aquitania
Note
  1. Lo studioso Ernst Robert Curtius lo definì severamente "monotono compilatore".
Fonti
Bibliografia
  • Massimo Petrocchi, Il simbolismo delle piante in Rabano Mauro e altri studi di storia medievale, Storia e Letteratura, Roma, 1982
  • María Angeles Navarro Girón, La carne de Cristo: el misterio eucarístico a la luz de la controversia entre Pascasio Radberto, Ratramno, Rabano Mauro y Godescalco, Universidad Pontificia Comillas, Madrid 1989.
  • Raffaele Savigni, Tradizione patristica e cultura carolingia in alcune opere esegetiche di Alcuino e Rabano Mauro, Lo scarabeo, Bologna, 1991
  • Herrad Spilling, Opus Magnentii Hrabani Mauri in honorem sanctae crucis conditum. Hrabans Beziehung zu seinem Werk, Knecht, Frankfurt/M., 1992
  • Guglielmo Cavallo, L'universo medievale. Il manoscritto cassinese del De rerum naturis di Rabano Mauro, Priuli e Verlucca, Ivrea 1996
  • Michele Camillo Ferrari, Il Liber sanctae crucis di Rabano Mauro. Testo, immagine, contesto, Peter Lang, Berna 1999
Voci correlate
Collegamenti esterni