Abbazia di Saint-Sever
Abbazia di Saint-Sever | |
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Bene protetto dall'UNESCO | |
Chiesa abbaziale | |
Stato | Francia |
Regione | Aquitania |
Comune | Saint-Sever |
Diocesi | Arcidiocesi di Bordeaux |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Abbazia |
Dedicazione | San Severo di Novempopulana |
Sigla Ordine qualificante | O.S.B. |
Inizio della costruzione | XI secolo (dopo l'incendio della costruzione precedente) |
Coordinate geografiche | |
Francia | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipologia | Culturali |
Scheda UNESCO |
L'abbazia di Saint-Sever fu un'abbazia benedettina fondata dal conte Guglielmo I di Guascogna, alla fine del X secolo.
I suoi innumerevoli possedimenti nell'XI secolo, si estendono dal Médoc fino a Pamplona in Spagna.
Grégoire di Montaner abate dal 1028 al 1072, raccolse un notevole patrimonio artistico tra cui preziose sculture e miniature, fra le quali quelle di Stephanus Garsia, l'autore delle miniature di Beato di Liébana.
L'Abbazia è stata classificata monumento storico nel 1911, ed è iscritta al Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1998, con il titolo di Cammino di Santiago di Compostela in Francia
Origini
Nel V secolo, San Severo di Novempopulana[1] fu inviato dal Papa, assieme a sette suoi compagni, per evangelizzare la Novempopulana. La tradizione lo vuole martire per decapitazione, e dopo che la testa fu mozzata egli raccolse il proprio capo e camminò, (cefaloforia), fino al collina dove fu sepolto. Nell'VIII secolo i monaci costruiscono una cappella per raccogliere le spoglie trovate in quel luogo.
La fondazione di un'abbazia, non lontano dalla località antica di Morlanne residenza dei conti di Guascogna, che domina la valle di Adour, fu allo stesso tempo un atto politico e religioso che permise ai conti di rafforzare la loro autorità.
Nel 988 Guglielmo I di Guascogna occupò queste terre e decide di fondarvi un monastero. All'epoca, la regione contava numerose e ricche ville romane ma nessuna città importante. L'abbazia benedettina di Saint-Sever conoscerà, un'espansione ed un'irradiazione eccezionale, in particolare grazie a Grégoire Montaner, monaco dell'abbazia di Cluny, divenuto abate di Saint-Sever nel 1028. Sotto la sua gestione, che durerà fino al 1072, incominciò la ricostruzione della chiesa abbaziale, distrutta da un incendio nel 1060, sul modello di quella di Cluny, con abili maestri d'opera che seppero edificare la chiesa con grande spirito innovatore.
Declino
Il declino iniziò con la fine del ducato di Guascogna e precipitò con la guerra dei Cent'anni e le guerre di Religione.
L'abbazia subì per la prima volta gravi danni legati a molti assedi durante la guerra dei cent'anni, un periodo in cui la Guascogna fu contesa tra Francia e Inghilterra. Il monastero in particolare fu distrutto più volte e bruciato dai francesi. Le navate laterali furono poi parzialmente ricostruite.
Poi vennero le guerre di religione, con i massacri del 1569 e del 1570 e il saccheggio e la rovina del monastero da parte degli ugonotti di Montgomery, braccati dalle truppe cattoliche di Montluc durante le guerre di religione nelle Landes. Fu solo più di un secolo dopo che la congregazione di San Mauro intraprendesse riparazioni all'abside e agli edifici conventuali.
Durante la rivoluzione francese, i monaci furono espulsi, l'abbazia fu dismessa e gli edifici conventuali furono assegnati e venduti. La chiesa abbaziale tornò al culto nel 1795. Gli edifici monastici furono occupati dal municipio e da varie amministrazioni. I restauratori dell'ottocento ridecorano la navata e le facciate dell'abbazia in stile neoromanico, secondo il gusto dell'epoca.
Le reliquie
L'abbazia di Saint-Sever possedeva dal Medioevo numerose reliquie, di cui la più famosa era il cranio di Saint Sever de Novempopulanie[2], evangelizzatore assieme ai suoi sette compagni della regione. La reliquia fu distrutta in occasione delle guerre di religione che devastarono l'Aquitania. Inoltre, dopo aver ricostruito con pazienza il santuario nel 1569, (l'altare fu restaurato nel 1681), i monaci mauristi si preoccuparono di trovare una reliquia, da offrire al culto dei numerosi pellegrini del cammino di Santiago di Compostela.
La chiesa Sainte Eulalie di Bordeaux, possiede, secondo una antica tradizione, i resti di Saint Clair d'Aquitaine e dei suoi sette compagni (tra cui San Sever). Un'ambasciata ottenne dell'arcivescovo il permesso di ritirare dal reliquiario bordolese una parte delle reliquie di San Sever nel 1714. Il ritorno ufficiale ebbe luogo nel 1716. Il reliquiario attuale è datato 1783 ed è stato offerto da mons. Plaicart de Raigecourt[3], vescovo di Aire. Questo reliquiario è la prova della volontà del vescovo di restare fedele allo stile barocco francese, in opposizione allo stile neo-classico.
- 988-1008 : Sauveur (Salvator)
- 1009-1028 : Sanche Ier (Sancius)
- 1028-1072 : Grégoire de Montaner (Grégorius)
- 1072-1092 : Arnaud d'Estios (Arnaldus Raimondi d'Estios)
- 1092-1107 : Suavius
- 1107-1128 : Raymond Bernard d'Arboucave (Raumundus dictus Bernardi sive d'Arbocava)
- 1128-1130 : Pierre de Gouts (Petrus de Gotis)
- 1130-1136 : Robert (Robertus)
- 1137-1140 : Arnaud II de Tresgeit (Arnaldus cognominatus Auricula)
- 1140-1145 : Sanche II Raymond (Sancii ou Sancius)
- 1145-1150 : Forteius (ou Fortanerius)
- 1150-1175 : Raimond (Raymondus)
- 1175-1200 : Bernard de Born
- 1200-1213 : Arsius
- 1213-1248 : Arnaud III (Arnaldus)
- 1250-1286 : Garcie-Arnaud Ier de Navailles (Garsias Arnaldis de Navalliis)
- Tra il 1286 e il 1291, un conflitto sorse tra varie fazioni dell'abbazia; risolta da papa Niccolò IV
- 1291-1307 : Guillaume Ier de Beaupuis (Guilhemus de Bellopodio)
- 1307-1312 : Gaillard (Gaillardus)
- 1312-1317 : cardinal Raymond III Pierre de Moneins (Raimondus)
- 1317-1358 : Guillaume III de Poyartin (Guillelmus de Podio Artino)
- 1358-1388 : Bernard III de Moneins (Bernardus de Moneino)
- 1388-1403 : Pierre II (Petrus)
- 1403-1410 : Bernard IV (Bernardus)
- 1410-1419 : Pierre III de Lescun (Petrus de Lescuno)
- 1419-1439 : Jean Ier de Cauna (Johannès de Caulnario)
Abati commendatari
- 1442-1446 : Pierre IV de Béran (Petrus de Béran)
- 1446-1454 : cardinal Pietro di Foix (il Vecchio) (Petrus de Fuxo)
- 1454-1457 : Jean II de Béarn (Joannès de Béarnio fu scomunicato poi ristabilito con il nome di Jean III de Foix)
- 1457-1465 : Jean III de Foix (Johannès de Fuxo) Nipote di Pierre de Foix
- 1466-1478 : Archevêque Hugues d'Espagne (Hugo d'Hispaniae)
- 1478-1498 : Raymond IV d'Aydie
- 1498-1526 : Arnaud VI Guillaume d'Aydie
- 1526-1534 : cardinal Gabriel de Grammont
- 1534-1537 : cardinal Claude de Longwy de Givry (Claude de Lonbie de Ginoy dit Gibry)
- 1538-1549 : Philibert de Beaujeu (Philibertus de Bello Ludo)
- 1543-1544 : Jean V Genest
- 1544-1553 : Roger d'Aspremont
- 1549-1553 : Jean VI de La Rochefoucauld (Johannès Rupe Fulcata)
- 1553-1565 : Claude II de La Chambre (Claudio de Camera)
- 1565-1580 : Jérôme de Lanti de La Rovëre (Hièronymus de Ruvera)
- 1580-1585 : Ferdinand de Thision (Fernandus Thision)
- 1585-1590 : cardinal Niccolò Sfondrati (Nicolaus Sfondratus, futuro papa Gregorio XIV nel 1591)
- 1590-1597 : Lélie-Philibert de Solers de Moret
- 1597-1600 : Samson de Broca
- 1600-1610 : Jean VII de La Serre (mise in vendita l'abbazia in rovina)
- 1610-1625 : Pierre V de Pontac (racheta l'abbaye)
- 1625-1634 : Jacques de Pontac
- 1634-1684 : René de Pontac (affilia l'abbaye à la Congrégation de Saint Maur)
- 1684-1685 : Jean-Louis de Fromentières
- 1685-1699 : Louis-Claude de La Châtre
- 1699-1738 : Antoine Anselme
- 1738-1751 : Jules César de Grossoles de Flamarens
- 1751-1753 : Vacante
- 1753-1768 : François de Bertier de Pinsaguel
- 1768-1776 : François Bareau de Girac
- 1776-1780 : Jules-Basile Ferron de La Ferronnays
- 1780-1791 : Henri-Charles du Lau d'Allemans
Il Beatus di Saint-Sever
Il Beatus di Saint-Sever, noto anche come Apocalisse di Saint-Sever, è un manoscritto miniato che commenta l'Apocalisse, l'ultimo libro del Nuovo Testamento. Deve il suo nome al monaco Beatus, del monastero di Liébana nelle Asturie, autore del primo Beato nell'VIII secolo, probabilmente nel contesto di un dibattito teologico. Copie del Beatus originale furono riprodotte in vari monasteri spagnoli.
La copia dell'abbazia di Saint-Sever fu realizzata verso la metà dell'XI secolo, circa cinquanta anni dopo la fondazione dell'abbazia, da copisti e miniatori riuniti attorno al maestro Stephanus Garsia.
Questo manoscritto, riccamente miniato, riferisce le visioni di San Giovanni apostolo ed evangelista. Unico esemplare in Francia, ma ispirato ai Beatus spagnoli, testimonia non soltanto l'erudizione e dell'ingegno degli autori ma anche la vitalità intellettuale ed artistica del cenobio di Saint-Sever nell'XI secolo.
Nella miniatura, che rappresenta il mondo conosciuto di allora, sono indicate la Gallia, l'Aquitania e Saint-Sever. L'opera non fu daneggiata durante le guerre di religione. All'inizio del XVII secolo era presso la biblioteca del cardinale arcivescovo di Bordeaux François d'Escoubleau de Sourdis. Oggi si trova a Parigi presso la Biblioteca nazionale di Francia.
L'angelo consegna a San Giovanni evangelista il Libro della Rivelazione
Il Gesù bambino eletto da Dio per salvare il mondo dall'inferno
Note | |
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