Adorazione dei Magi (Andrea Mantegna)

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USA LosAngeles J.PGettyMu A.Mantegna AdorazioneMagi 1500ca.jpg
Andrea Mantegna, Adorazione dei Magi (1500 ca.), tempera su tela
Adorazione dei Magi
Opera d'arte
Stato

bandiera Stati Uniti

Stato federale California
Regione ecclesiastica [[|]]
Contea
Comune

Los Angeles

Località
Diocesi Los Angeles
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica J. Paul Getty Museum
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza
Luogo di provenienza
Oggetto dipinto
Soggetto Adorazione dei Magi
Datazione 1500 ca.
Datazione
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Ambito culturale Ambito veneto
Autore

Andrea Mantegna

Altre attribuzioni
Materia e tecnica tempera su tela
Misure h. 48,6 cm; l. 65,6 cm
Iscrizioni
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

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Collegamenti esterni
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1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele»....
7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». 9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
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L'Adorazione dei Magi è un dipinto, eseguito nel 1500 ca., a tempera su tela da Andrea Mantegna (1431 ca. - 1506), conservato presso il J. Paul Getty Museum di Los Angeles (Stati Uniti d'America).

Descrizione

Soggetto

Nel dipinto, su uno sfondo scuro, compaiono:

  • a sinistra, Sacra Famiglia con abiti semplici e umili:
    • San Giuseppe osserva da dietro l'intera scena;
    • Maria Vergine con un tenero sguardo, fisso su Gesù;
    • Gesù Bambino benedicente: il suo gesto è naturale e del tutto in sintonia con la rappresentazione tenera e dolce del neonato, più volte investigata ed espressa dall'artista nei dipinti raffiguranti la Madonna con Gesù Bambino.
  • a destra, Magi con vestiti e gioielli preziosi, portando i doni in mano, sono raffigurati nell'atto di adorare Gesù Bambino. Essi come di consueto, rappresentano uomini di etnie diverse e di tre differenti età dell'uomo (gioventù, maturità e vecchiaia):[1]
    • Gaspare, il magio anziano, barbuto e a capo scoperto, dona al Bambino le monete d'oro, contenute in una preziosa tazza di porcellana cinese;
    • Melchiorre, il magio d'età matura raffigurato con turbante, offre un incensiere turco, in diaspro, per profumare l'aria della stalla;
    • Baldassarre, il magio giovane, il moro africano, porta una tazza coperta, in onice, contenente la mirra, un'erba medicinale, che serviva sia a curare sia a profumare.

Note stilistiche, iconografiche e iconologiche

  • L'Adorazione dei Magi, costituisce uno dei più alti esempi di dipinti devozionali eseguiti a partire dall'ultimo decennio del XV secolo, da Andrea Mantegna, nei quali abbandonati le indicazioni di illusionismo spaziale, quali cornici marmoree o balaustre introduttive alle scene, il tema è focalizzato sulle intense espressioni dei protagonisti.
  • Nell'opera le figure si trovano tutte in primo piano e si accalcano occupando completamente lo spazio pittorico, secondo un'iconografia che facilitava la comprensione del fedele e quindi l'uso devozionale: questo schema compositivo deriva strettamente dagli esempi dei rilievi-ritratti che erano utilizzati dai romani nei monumenti funerari. Al pari di simili rilievi, lo sfondo piatto e scuro consente alle figure, presentate a mezzobusto, di emergere plasticamente ed espressivamente, ponendosi in relazione l'una con l'altra attraverso un legame concatenato fatto di gesti, atteggiamenti ed espressioni del viso, che focalizzano l'attenzione dello spettatore sull'atto di adorazione di Gesù Cristo re.
  • I lineamenti di san Giuseppe e di Maria Vergine hanno una rigidità quasi scultorea, mentre i Magi e il Bambino risaltano nella luce morbida e diffusa per i tenui tratti chiaroscurali e coloristici volti a una resa naturalistica degli incarnati e dei volumi, morbidamente enucleati; ciò non può che essere in relazione con quanto aveva sviluppato, in termini di rappresentazione degli affetti e pittura tonale, il cognato di Mantegna, il veneziano Giovanni Bellini (14271516) .
  • Nel dipinto notevole importanza è data alcuni dettagli, in particolare ai preziosi recipienti: la ciotola in una rara porcellana blu e bianca (che all'epoca proveniva solo dall'Estremo Oriente); altri due vasi in pietre semidure (diaspro e agata), rimandano al gusto raffinato della marchesa Isabella d'Este (1474 - 1539), che conservava oggetti simili, in apposite teche, nell'ambiente adiacente al suo studiolo, nell'appartamento vedovile allestito nel Palazzo Ducale di Mantova.

Notizie storico-critiche

L'opera, nata quasi sicuramente per la devozione privata, dopo alcuni passaggi in varie collezioni private, nel 1985, è stata acquistata dal J. Paul Getty Museum di Los Angeles (USA), dove è attualmente collocata.

Note
  1. Sebbene nel Vangelo di Matteo, l'unico che narra della venuta dei "sapienti" da Oriente, non precisi quanti fossero, essi sono tradizionalmente tre in ragione del numero dei loro doni. Questo numero consente di legare i Magi ad una ricca simbologia: essi, spesso, rappresentano le tre età dell'uomo, oltre che le tre parti del mondo allora conosciuto (Europa, Asia e Africa), a significare così l'universalità del messaggio di Cristo, che si manifesta a tutti perché nato per salvare l'umanità intera e l'omaggio di tutto il genere umano al Figlio di Dio.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 30 giugno 2013 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.