Sant'Alberto di Gerusalemme

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Sant'Alberto di Gerusalemme, O.C.
Patriarca · Martire
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al secolo Alberto Avogadro
battezzato
Santo
'

Sant'Alberto di Gerusalemme.JPG

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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 65 anni
Nascita Castel Gualtieri
1149
Morte Akko
14 settembre 1214
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
Vestizione {{{V}}}
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale [[]]
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Elevazione ad Arcivescovo
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Creazione
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Riammesso da
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Incarichi ricoperti Patriarca di Gerusalemme dei Latini
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da Chiesa Cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 14 settembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale {{{casa reale}}}
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 14 settembre, n. 7:
« Ad Akko in Palestina, sant'Alberto, vescovo, che, trasferito dalla Chiesa di Vercelli a quella di Gerusalemme, scrisse una regola per gli eremiti del monte Carmelo e, mentre celebrava la festa della Santa Croce, fu trafitto con la spada da un uomo malvagio da lui rimproverato. »

Sant'Alberto di Gerusalemme, al secolo Alberto Avogadro (Castel Gualtieri, 1149; † Akko, 14 settembre 1214) è stato un patriarca e martire italiano. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che ne celebra la memoria il 14 settembre.

Nominato vescovo di Bobbio per un anno, poi trasferito a Vercelli dal 1185 al 1205, fu importante mediatore per la pace tra le città di Pavia e Milano nel 1194 e tra Parma e Piacenza nel 1199. Il vescovo si impegnò in materia di legislazione ecclesiastica e formulò lo statuto per i Canonici di Biella e la regola degli Umiliati.

Fu eletto Patriarca di Gerusalemme nel 1205. In Palestina dovette risiedere a San Giovanni d'Acri, capitale di Outremer da quando Gerusalemme era stata riconquistata da Saladino. Si impegnò attivamente per la pacifica convivenza tra le confessioni cristiane presenti nella regione e tra queste e il mondo islamico. Gli eremiti del monte Carmelo chiesero ad Alberto di scrivere la propria regola, vi provvide componendo, di concerto con San Brocardo, una Regola che si rivelò un buon compromesso tra la transazione monastica orientale e occidentale. Successive approvazioni di questa norma da parte di vari Papi aiutarono il processo di trasformazione del gruppo verso un Ordine Religioso, cosa che avvenne, nel 1247, con la approvazione definitiva, da parte di Papa Innocenzo IV, i Carmelitani furono così inserito nella corrente degli Ordini Mendicanti.

Il 14 settembre 1214, Alberto fu assassinato da un altro religioso, il Gran Maestro dell'Ospedale del Santo Spirito, che egli aveva rimosso dall'incarico per cattiva condotta.

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