Annunciazione del Signore

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Questa voce tratta della festività dell'Annunciazione
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Annunciazione del Signore
Torino GalSabauda O.Gentileschi Annunciazione 1623.jpg
Orazio Gentileschi, Annunciazione (1623), olio su tela; Torino, Galleria Sabauda
Solennità
Mistero celebrato Annuncio della nascita di Gesù Cristo
Riferimenti
Data 25 marzo[1]
Colore liturgico Bianco
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 25 marzo, n. 1:
« Solennità dell'Annunciazione del Signore, quando nella città di Nazareth l'angelo del Signore diede l'annuncio a Maria: "Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo" e Maria rispondendo disse: "Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola". E così, compiutasi la pienezza dei tempi, Colui che era prima dei secoli, l'Unigenito Figlio di Dio, per noi uomini e per la nostra salvezza si incarnò nel seno di Maria Vergine per opera dello Spirito Santo e si è fatto uomo. »

L'Annunciazione del Signore è la solennità liturgica nella quale si celebra l'Annunciazione a Maria, da parte dell'Angelo Gabriele, del concepimento di Gesù.

La solennità dell'Annunciazione si celebra il 25 marzo[1].

Contrariamente al sentire popolare, che vi vede una solennità mariana, si tratta di una solennità cristologica: il Mistero che in essa si celebra è l'incarnazione del Figlio di Dio nel grembo di Maria.

Le prime tracce sicure della solennità dell'Annunciazione si hanno nel VII secolo. Nella liturgia ambrosiana è documentata dal messale del IX-X secolo. L'Annunciazione è narrata con modalità differenti in Matteo 1,18-25 e in Luca 1,26-38 .

Nella liturgia

La Chiesa inserisce nella celebrazione i seguenti brani biblici a struttura ternaria e anno unico:

Rito Romano

Rito Ambrosiano

Dal Lezionario postconciliare

Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Durante quest'ultimo periodo le letture della solennità hanno subito delle modifiche rispetto alle letture preconciliari[2]. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura.

Nel Rito ambrosiano antico

Nel rito ambrosiano antico la solennità è denominata In Festo Anunciationis Beatæ Mariæ Virginis. Le letture in Rito moderno hanno subito notevoli cambiamenti.

(Beata sei tu, o Maria, che hai creduto: si compiranno in te, le promesse che ha fatto il Signore. [Alleluia.])

Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[3] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):

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« Signore, che per il miracolo operato nel seno verginale di Maria hai illuminato tutto il mondo, concedi per la sua intercessione di ottenere ciò che non possiamo avere per i nostri meriti. »


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Note
  1. 1,0 1,1 Se cade di Domenica, in entrambi i riti, romano e ambrosiano, la celebrazione è posticipata al lunedì 26, sempre che quest'ultimo giorno non sia parte integrante della Settimana Santa o dell'Ottava di Pasqua o, solo per il Rito ambrosiano, cada nel sabato in Traditione Symboli, allora la solennità è posticipata al lunedì della II settimana di Pasqua.
  2. Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi op. cit.
  3. Velo che copre le Oblate, il pane e il vino posti sull'altare per il sacrificio.
Bibliografia
  • Dizionario di liturgia ambrosiana, Marco Navoni (a cura di), NED, Milano, 1996
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
  • Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi, Messale Ambrosiano Festivo, Edizioni Piemme, 1986
Voci correlate
Collegamenti esterni
  • Chiesa di Milano su chiesadimilano.it. URL consultato il 28-12-2020
  • Scheda liturgica di Rito ambrosiano sul sito web Liturgia giovane, URL consultato il 23-02-2019