Antonio Ibáñez de la Riva Herrera
Antonio Ibáñez de la Riva Herrera Arcivescovo | |
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Età alla morte | circa 77 anni |
Nascita | Solares 1633 ca. |
Morte | Madrid 3 settembre 1710 |
Sepoltura | Cattedrale del Salvatore (Saragozza) |
Ordinazione presbiterale | a Salamanca, non si conosce la data |
Nominato vescovo | 9 aprile 1685 da papa Innocenzo XI |
Consacrazione vescovile | Malaga, 8 luglio 1685 dal vescovo Alfonso Enríquez de Santo Tomás |
Incarichi ricoperti | |
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Antonio Ibáñez de la Riva Herrera (Solares, 1633 ca.; † Madrid, 3 settembre 1710) è stato un arcivescovo e inquisitore generale, spagnolo.
Cenni biografici
Nacque attorno al 1633 a Solares in Cantabria, diocesi di Santander, da Catalina de la Riva-Herrera y Sota, moglie di, Juan Ibáñez y Argüero, generale di artiglieria.
Intraprese la carriera ecclesiastica, studiò a Salamanca dove fu ordinato presbitero. Fu successivamente nominato sindaco coloniale di San Ildefonso de Alcalá, canonico magistrale della cattedrale di Malaga, vescovo di Ceuta (1685-1687) e arcivescovo di Saragozza (1687-1710). Tra il 1690 e il 1692 presiedette il Concilio di Castiglia. Fu anche presidente della Sala de Millones, proponendo la riforma fiscale del regno di Carlo II di Spagna, per eliminare la frode fiscale nel regno.
Per due volte ricoprì le cariche di viceré e capitano generale d'Aragona, la prima tra il 1693 e il 1696 e la seconda nel mezzo della guerra di successione spagnola, tra il 1703 e il 1705. Nel suo secondo mandato aragonese rimase fedele alla causa di Filippo V, che lo nominò inquisitore generale e lo propose per la sede di Toledo.
Convocò un sinodo a Saragozza nel 1697, le cui costituzioni furono pubbicate a Saragozza l'anno seguente. Durante il suo arcivescovado a Saragozza furono eseguiti i lavori di costruzione della nuova torre campanaria della cattedrale. Nel 1695 fu nominato dal re sovrintendente dei lavori della basilica del Pilar a Saragozza. Ordinò anche la costruzione nel 1692 della sua residenza a Solares, il cosiddetto Palazzo dei Marchesi di Valbuena.
Nel 1703 ricoprì nuovamente la carica di viceré e capitano generale d'Aragona per nomina di Filippo V; l'efficienza con cui svolse i suoi doveri e la sua fedeltà alla causa di Filippo V, ne ottennero la sua stima e i suoi favori. Nel aprile 1609 Filippo V lo nominò inquisitore generale. La Santa Sede, influenzata dagli austriaci, si oppose alla nomina di inquisitore generale, ma alla fine accettò, anche se vi rimase per un breve periodo fino al marzo dell'anno seguente. Alla sua morte, fu sostituito dal cardinale italiano Francesco del Giudice.
Il 29 settembre 1709 fu nominato da re arcivescovo di Toledo, designazione alquanto contestata dalla Santa Sede che, prudentemente, non accettò né il candidato proposto dall'arciduca, né quelle presentate dai Borbone.
Antonio Ibáñez morì a Madrid il 3 settembre dell'anno seguente senza aver ricevuto dalla Santa Sede la nomina a primate di Spagna.
I suoi resti furono provvisoriamente sepolti nel cimitero di Nuestra Señora de la Almudena di Madrid e il 22 maggio 1780 le spoglie furono traslate nella Cattedrale del Salvatore (Saragozza).
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Vescovo Juan Merino López, O.F.M.
- Vescovo Antonio de Piñahermosa
- Vescovo Alonso Enríquez de Santo Tomás, O.P.
- Arcivescovo Antonio Ibáñez de la Riva Herrera
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Ceuta | Successore: | |
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Luis de Ayllón[1] 1684 - 1684 |
9 aprile 1685-28 aprile 1687 | Diego Ibáñez de la Madrid y Bustamente[2] 1694 - 1699 |
Predecessore: | Arcivescovo di Saragozza | Successore: | |
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Diego de Castrillo[3] | 28 aprile 1687-3 settembre 1710 | Manuel Pérez Araciel y Rada[4] |
Predecessore: | Inquisitore generale di Spagna | Successore: | |
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Vidal Marín del Campo | 1709 - 1710 | Francesco del Giudice |
Note | |
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Bibliografia | |
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