Antonio de Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba

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Antonio de Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba
Cardinale
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Guillaume Chasteau (1635–1683), Cardinale Antonio de Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba (1878), incisione; Reggia di Versailles
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 33 anni
Nascita Lucena
24 novembre 1616
Morte Madrid
7 ottobre 1650
Sepoltura Chiesa del Monastero cistercense di Santa Maria (Poblet)
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 27 aprile 1642
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Creazione
a Cardinale
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Creato
Cardinale in pectore
7 ottobre 1647 da Innocenzo X (vedi)
Pubblicato
Cardinale
14 marzo 1650 da Innocenzo X (vedi)
Deposto dal cardinalato [[{{{aPd}}}]] da [[{{{pPd}}}]]


Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
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Cardinale per 6 mesi e 24 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
Firma autografa
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Antonio de Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba (Lucena, 24 novembre 1616; † Madrid, 7 ottobre 1650) è stato un cardinale e rettore spagnolo.

Cenni biografici

Nato a Lucena, diocesi di Córdoba, Spagna. Di un'illustre casata legata alla famiglia reale. Settimo figlio, terzo maschio, di Enrique de Aragón-Córdoba-Cardona y Enríquez de Cabrera, VI duca di Cardona e quinto di Segorbe, viceré di Navarra e Catalogna, e della sua seconda moglie, Catalina Fernández de Córdoba y Figueroa. I genitori si stabilirono a Lucena nel 1606, quando si sposarono e vi abitarono fino al 1618. Fratello del cardinale Pascual de Aragón (1660). Il suo cognome è anche elencato come de Aragonia, come d'Aragona e come Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba.

Formazione ed attività sacerdotale

Educato da García Gil Manrique (ch), vescovo di Barcellona. In seguito, studiò all'Università di Salamanca, dove fu nominato rettore dell'università il 10 novembre 1635; si dimise nell'agosto del 1636 per accettare una borsa di studio presso il Colegio Mayor de San Bartolomé dell'università.

Canonico del capitolo della cattedrale di Córdoba nel 1630; ne prese possesso nell'agosto del 1631. Coadiutore dell'arcidiacono di Castro del Río, una dignità della cattedrale di Córdoba; gli succedette nel dicembre 1648. Cavaliere dell'Ordine di Alcántara. Fu mandato con suo fratello, il marchese di Povar, in Catalogna per aiutare la madre, la duchessa di Cardona, rimasta vedova da poco, in una missione di riconciliazione con i catalani ribelli. Raggiunsero Barcellona l'11 dicembre 1640 e poco dopo, il 3 gennaio 1641, furono fatti prigionieri e le loro case saccheggiate, e rilasciati solo per scambio il 15 novembre 1641. Liberato, divenne generale delle galere armate a Valencia nel 1642 e accompagnò il re Felipe IV nella campagna militare a Lérida nel 1644.

Ordinato presbitero il 27 aprile 1642. Membro del Consiglio degli Ordini Militari. Consigliere reale del re Felipe IV di Spagna. Membro del Consiglio Supremo del Tribunale dell'Inquisizione spagnola.

Cardinalato

Creato cardinale e riservato in pectore nel concistoro del 7 ottobre 1647 e pubblicato nel Concistoro del 14 marzo 1650. Il papa gli mandò la berretta rossa a Madrid con monsignor Bernardino Casale, canonico del capitolo della Patriarcale basilica lateranense; non si recò mai a Roma per ricevere la berretta rossa e il titolo.

Morte

Morto il 7 ottobre 1650, dopo una breve malattia, a Madrid. Sepolto nel convento della Concepción delle Domenicane Scalze, a Loeches, vicino a Madrid. Il 17 giugno 1662 le sue spoglie furono trasferite nel Monastero cistercense di Poblet (Arcidiocesi di Tarragona), in Catalogna, residenza reale fortificata e pantheon dei re di Catalogna e Aragona, e sepolte nella sua chiesa, dalla parte dell'ambone, accanto al mausoleo dei suoi genitori.

Voci correlate
Bibliografia