Arcidiocesi di Barcellona

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Arcidiocesi di Barcellona
Archidioecesis Barcinonensis
Chiesa latina

046 Catedral de Barcelona i torre romana de Ca l'Ardiaca, des de la plaça de la Catedral.jpg
arcivescovo metropolita cardinale Juan José Omella
Sede Barcellona

sede vacante
Barcellona

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Suffraganea
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Stemma
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Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Spagna
diocesi suffraganee
Sant Feliu de Llobregat, Terrassa
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari Sergi Gordo Rodríguez,
Javier Vilanova Pellisa,
David Abadías Aurín

Arcivescovi emeriti:

cardinale Lluís Martínez Sistach
Parrocchie 215 (26 vicariati )
Sacerdoti

698 di cui 303 secolari e 395 regolari
3.090 battezzati per sacerdote

574 religiosi 1.864 religiose 47 diaconi
2.708.105 abitanti in 341 km²
2.157.187 battezzati (79,7% del totale)
Eretta IV secolo
Rito romano
Cattedrale Santa Croce e Sant'Eulalia
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni Santa Maria della Mercede
Indirizzo
Carrer del Bisbe 5, 08002 Barcelona, España
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2020 (gc ch )

Chiesa cattolica in Spagna
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


Larcidiocesi di Barcellona (in latino: Archidioecesis Barcinonensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Spagna.

Territorio

L'arcidiocesi comprende 26 comuni[1] nella parte nord-orientale della provincia di Barcellona, una delle quattro province della comunità autonoma della Catalogna. Occupa una striscia di terra con una superficie di 340 km² affacciata sul Mediterraneo.

Sede arcivescovile è la città di Barcellona, dove si trova la cattedrale della Santa Croce e di Sant'Eulalia. Nella capitale catalana si trovano anche otto basiliche minori, di cui la più conosciuta è la Sagrada Família, opera non ancora ultimata, ma consacrata da papa Benedetto XVI nel 2010.

Parrocchie e arcipresbiterati

Il territorio è suddiviso in 214 parrocchie, raggruppate in 6 zone pastorali e 26 arcipresbiterati:

  • zona pastorale 1: arcipresbiterati della cattedrale, di Ramblas-Poble Sec, di Sant Josep Oriol, della Puríssima Concepció, della Sagrada Familia;
  • zona pastorale 2: arcipresbiterati di Horta, Guinardó, Vall d'Hebron, Vilapicina, Gràcia, Sant Gervasi, Sarrià;
  • zona pastorale 3: arcipresbiterati di Poble Nou, Provençals, Sant Andreu, Trinitat-Roquetes;
  • zona pastorale 4: arcipresbiterati di Sants - La Marina, Torrassa - Collblanc, Hospitalet de Llobregat, Cornellà de Llobregat;
  • zona pastorale 5: arcipresbiterati di Badalona sud, Badalona nord, Gramenet;
  • zona pastorale 6: arcipresbiterati della Cisa e di Mataró.

Provincia ecclesiastica

La provincia ecclesiastica di Barcellona, istituita nel 2004, comprende le seguenti suffraganee:

Storia

Il cristianesimo si radicò presto in questo territorio in coincidenza con il processo di romanizzazione. Ci sono indicazioni di vita cristiana fin dal III secolo con la presenza evangelizzatrice di san Cucufate (Cugat)[2], martirizzato durante la persecuzione di Diocleziano nel 304. Le tradizioni locali danno notizie di altri martiri dello stesso periodo come Santa Eulalia di Barcellona[3], san Medir, sante Giuliana e Semproniana di Mataró e il vescovo san Severo di Barcellona[4].

Barcellona faceva parte della provincia romana della Tarraconenseis e dunque dipendeva, come diocesi, dalla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Tarragona. Il primo vescovo conosciuto di Barcellona fu Pretestat, che partecipò al concilio di Sardicia nel 343. Dal V secolo fino al 1964, la diocesi di Barcellona fece parte dell'arcidiocesi di Tarragona, ad eccezione del periodo dall'VIII al X secolo, quando Tarragona fu sotto dominio arabo. A quel tempo, la diocesi di Barcellona faceva de facto parte dell'arcidiocesi di Narbonne.

Verso la metà del V secolo cedette una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Egara. Malgrado i tentativi di unire le due diocesi con il vescovo Ireneo Egarensis, le due sedi rimasero distinte fino all'occupazione araba della regione.

In epoca visigota si celebrò a Barcellona un concilio sotto la presidenza del metropolita Asiatico; prese parte anche il vescovo di Barcellona Ugno, che in passato aveva aderito all'arianesimo, ma che, dopo la sua ritrattazione, era stato riammesso nella comunione cattolica nel concilio di Toledo (589).

La città di Barcellona fu conquistata dagli Arabi prima del 716, anno in cui fu occupata la francese Narbona. Durante i successivi ottant'anni, non sono più noti vescovi barcellonesi, anche se è certo che il cristianesimo sopravvisse. Nell'801 la città fu conquistata dai Franchi di Ludovico il Pio e divenne uno dei centri più importanti della Marca di Spagna, feudataria del regno franco. La diocesi venne probabilmente restaurata qualche anno dopo; il primo vescovo conosciuto è infatti Ataulfo, menzionato nell'858. In quest'epoca le diocesi spagnole della Marca, compresa Barcellona, entrarono a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Narbona e lo resteranno fino a quando verrà liberata dagli Arabi la città di Tarragona e verrà ristabilita la sua provincia ecclesiastica (inizio del XII secolo).

A partire dalla prima metà del XII secolo Barcellona divenne la capitale del regno d'Aragona, e questo crebbe di molto il prestigio della sede episcopale, i cui vescovi assunsero sempre più un ruolo politico. Nel 1154 papa Anastasio IV definì i confini della provincia ecclesiastica di Tarragona e di conseguenza stabilì ufficialmente la suffraganeità di Barcellona rispetto a Tarragona.

Il vescovo Bernardo Pelegrí dette inizio nel 1298 alla costruzione della nuova cattedrale gotica, in sostituzione della precedente dedicata alla Santa Croce, che fu nel periodo mussulmano trasformata in moschea, e che già era stata restaurata dal vescovo Guislabert nell'XI secolo. Fu ultimata nel XV secolo ad eccezione della facciata aggiunta nel 1887.

Nel 1593 il vescovo Juan Dimas Loris, in ossequio dai dettami tridentini istituì il seminario diocesano, che fu inaugurato il 13 settembre 1598; chiuso dal 1651 fu riaperto dal vescovo Felipe Aguado Requejo nel 1735.

Durante l'Ottocento e ancora nel 1909, sanguinosi movimenti anticlericali misero a ferro e a fuoco numerosi monasteri e chiese di Barcellona, portando alla distruzione di preziose opere d'arte e di antichi documenti d'archivio; nel 1835 diversi religiosi trovarono la morte.

La guerra civile spagnola colpì duramente la diocesi: morirono di morte cruenta il vescovo Manuel Irurita y Almándoz, 277 sacerdoti, 537 religiosi e 46 religiose. Ridotta alla clandestinità, la Chiesa barcellonese fu per un periodo amministrata dall'oratoriano mons. Josep Maria Torrent, che era stato nominato vicario generale dal vescovo Irurita allo scoppio della guerra.[5]

Nel 1957, facendo seguito al concordato del 1953 che stabiliva di far coincidere i limiti delle diocesi con quelli delle province civili, la diocesi cedette 21 parrocchie all'arcidiocesi di Tarragona e 7 alla diocesi di Vic, ed inoltre ci fu uno scambio di una parrocchia per parte con la diocesi di Gerona.[6]

Il 25 marzo 1964 è stata elevata al rango di arcidiocesi immediatamente soggetta alla Santa Sede con la bolla Laeto animo di papa Paolo VI.

Il 15 giugno 2004 è stata ulteriormente elevata a sede metropolitana con la bolla Ad totius dominici di papa Giovanni Paolo II, assegnandole come chiese suffraganee le nuove diocesi di Terrassa e di Sant Feliu di Llobregat,[7] create con territorio dismembrato dell'arcidiocesi di Barcellona.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

L'arcidiocesi nel 2018 su una popolazione di 2.670.596 persone contava 2.127.309 battezzati, corrispondenti al 79,7% del totale.

Note
  1. Municipios de la archidiócesis de Barcelona, www.conferenciaepiscopal.es
  2. Martirologio Romano: Festa 25 luglio. A Barcellona in Spagna, san Severo, vescovo, che, come si tramanda, ricevette la corona del martirio.
  3. Martirologio Romano: Festa 10 dicembre. A Mérida in Spagna, santa Eulalia, vergine e martire, che, come si tramanda, ancor giovane, non esitò a offrire la propria vita per testimoniare la fede in Cristo.
  4. Martirologio Romano: Festa 6 novembre. A Barcellona in Spagna, san Severo, vescovo, che, come si tramanda, ricevette la corona del martirio.
  5. Martí i Bonet, Novum speculum, p. 14.
  6. Decreto Initis inter Sanctam Sedem, AAS 49 (1957), pp. 864-865. La parrocchia di Arenys de Mar ritornò a Gerona nel 1975.
  7. Erezione della Provincia Ecclesiastica di Barcellona.
  8. Martirologio Romano: Festa 9 marzo. A Barcellona nella Spagna settentrionale, san Paciano, vescovo, che, nel predicare la fede, affermava che il suo nome era cristiano e cattolico il suo cognome.
  9. Martirologio Romano: Festa 6 novembre. A Barcellona in Spagna, san Severo, vescovo, che, come si tramanda, ricevette la corona del martirio.
  10. François De Vriendt, v. Laulfus, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie Ecclésiastiques, vol. 30, col. 973.
  11. Un documento dell'878, redatto all'epoca del vescovo Frodoi, menziona nell'ordine i vescovi Ataulfo e Giovanni. Alcune cronotassi invertono l'ordine dei due prelati.
  12. Secondo Flórez e Lambert, l'ultimo documento che menziona questo vescovo è del 951; Gams invece lo pone nel 957.
  13. Martirologio Romano: Festa 6 maarzo. A Barcellona nella Catalogna in Spagna, sant'Olegario, vescovo, che tenne anche la cattedra di Tarragona, quando questa antichissima sede fu liberata dalla dominazione dei Mori.
  14. Contestualmente nominato anche arcivescovo titolare di Beroe.
  15. Nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Monte di Numidia.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni