Pascual de Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba
Pascual de Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba Cardinale | |
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Età alla morte | 51 anni |
Nascita | Barcellona 1626 |
Morte | Madrid 28 settembre 1677 |
Sepoltura | Chiesa del convento delle suore cappuccine, Toledo |
Ordinazione presbiterale | 1655 dal card. Baltasar Moscoso y Sandoval |
Nominato arcivescovo | 1º febbraio 1666 da papa Alessandro VI |
Consacrazione vescovile | Chiesa di San Vitale (Pozzuoli), 28 febbraio 1666 dall'arc. Gabriel Adarzo Santander y Martínez de Viaín |
Creato Cardinale |
5 aprile 1660 da Alessandro VII (vedi) |
Cardinale per | 17 anni, 5 mesi e 23 giorni |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Pascual de Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba (Barcellona, 1626; † Madrid, 28 settembre 1677) è stato un arcivescovo e cardinale spagnolo.
Cenni biografici
Naque nel 1626, nel Palau de la Riera, Mataró, nei pressi di Barcellona, nonogenito di Enrique de Aragón-Códoba-Cardona y Enríquez de Cabrera, VI duca di Cardona e V di Segorbe, viceré di Navarra e Catalogna e della sua seconda moglie, Catalina Fernández de Córdoba y Figueroa.
Primi anni
Don Alonso Francisco Dou, poi vescovo di Gerona, fu suo professore privato in lettere, umanistica e filosofia. In seguito studiò all'università di Salamanca, dove tenne la cattedra di istituzioni canoniche nel 1649. Nel 1646 divennecavaliere di Alcántara e l'anno seguente canonico della cattedrale di Toledo e arcidiacono di Talavera. Nel 1651 fu promotore fiscale dell'inquisizione e, due anni dopo, reggente della Catalogna nel consiglio d'Aragona. Dal 25 gennaio 1653, reggente di Catalogna nel Consiglio Supremo e Reale d'Aragona. Cappellano maggiore della cappella reale de Reyes Nuevos, cattedrale di Toledo, maggio 1554.
Fu ordinato presbitero nel 1655 dal cardinale Baltasar Moscoso y Sandoval, arcivescovo di Toledo. Il giovane presbitero fu in seguito protettore e benefattore delle clarisse cappuccine di Toledo.
Cardinalaato
Papa Alessandro VII lo creò cardinale nel concistoro del 5 aprile 1660; ricevette il galero e il titolo presbiterale di santa Balbina l'anno seguente. Eletto ambasciatore a Roma e protettore della Spagna, entrò nella capitale italiana il 7 giugno 1661, uno dei compiti affidati dopo la nomina fu quello di risolvere le divergenze tra il pontefice e il re di Spagna sul ducato di Parma e Piacenza.
Nel 1664 fu nominato vicerè di Napoli. Con la morte dell'inquisitore generale spagnolo, mons. Diego de Arce y Reinoso, nel giugno 1665, il re Filippo IV di Spagna lo volle come suo sostituto, ma Pascual de Aragón, non occupò l'incarico perché era ancora in Italia quando fu promosso arcivescovo metropolita di Toledo, carica incompatibile con quella di inquisitore da cui si dimise nel 1666.
Ministero episcopale
Fu consacrato, il 28 febbraio 1666, nella parrocchia di san Vitale a Pozzuoli, da Gabriel Adarzo Santander y Martínez de Viaín (Ch), O. de M., arcivescovo di Otranto, assistito da mons. Benedicto Sánchez Herrera (Ch), vescovo di Pozzuoli e da mons. José Caballero (Ch), vescovo di Monopoli e ricevette il pallio il 1º marzo seguente.
Non partecipò al conclave del 1667, che elesse papa Clemente IX e nemmeno al conclave del 1669-1670, che vide l'elezione di Clemente X. Come arcivescovo di Toledo, fu membro del Consiglio di Reggenza istituito mentre il re Carlo II era minorenne; nel 1675, si dimise dal consiglio e tornò in sede. Non fu a Roma per il conclave del 1676, che elesse papa Innocenzo XI. Nel novembre di quell'anno, negoziò con Don Juan José de Austria, figlio naturale del re Felipe IV di Spagna, che aspirava a governare; e tra il dicembre 1676 e il gennaio seguente, guidò la transizione tra la caduta di Don Fernando de Valenzuela, favorito reale e ministro e l'ascesa al potere di Juan José de Austria, incluso l'esilio della regina Mariana d'Austria a Toledo.
Presidente del Consiglio d'Aragona e consigliere di Stato nel marzo 1677. Nonostante gli incarichi governativi ricoperti, sembra non aver avuto un particolare interesse per la politica e i suoi interventi nella stessa, derivanti dalla carica, non sono stati di rilievo.
Morì il 28 settembre 1677, alle ore 4, a Madrid. Fu sepolto nella chiesa del convento delle suore cappuccine di Toledo.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Guillaume d'Estouteville, O.S.B. Clun.
- Papa Sisto IV
- Papa Giulio II
- Cardinale Raffaele Riario
- Papa Leone X
- Papa Paolo III
- Cardinale Francesco Pisani
- Cardinale Alfonso Gesualdo
- Papa Clemente VIII
- Cardinale Pietro Aldobrandini
- Cardinale Laudivio Zacchia
- Cardinale Antonio Marcello Barberini, O.F.M. Cap.
- Cardinale Girolamo Colonna
- Arcivescovo Gabriel Adarzo de Santander, O. de M.
- Cardinale Pascual de Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Balbina | Successore: | |
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Juan de Lugo y de Quiroga, S.J. | 21 novembre 1661-28 settembre 1677 | Lazzaro Pallavicino |
Predecessore: | Viceré di Napoli | Successore: | |
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Gaspar de Bracamonte y Guzmán | 8 settembre 1664-11 aprile 1666 | Pedro Antonio de Aragón |
Predecessore: | Inquisitore generale di Spagna | Successore: | |
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Diego de Arce y Reinoso | 15 settembre 1665-15 gennaio 1666 | Johann Eberhard Nidhard, S.J. |
Bibliografia | |
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- Cardinali presbiteri di Santa Balbina
- Inquisitori generali di Spagna
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