Arcivescovo
Arcivescovo (dal greco αρχεπίσκοπος, archepiskopos, composto da arché, primo e epi-skopos, supervisore) è il nome che nella Chiesa cattolica, nelle Chiese ortodosse e nell'anglicanesimo si dà al vescovo che presiede un'arcidiocesi. Una diocesi prende il nome di arcidiocesi quando è la diocesi metropolitana di una provincia ecclesiastica, oppure per motivi storici o di prestigio. Essere arcivescovo invece che vescovo non comporta una ulteriore ordinazione: è lo stesso grado del sacramento dell'ordine; la distinzione non è di carattere sacramentale, ma di funzione nella chiesa.
Per indicare un arcivescovo a capo di una arcidiocesi metropolitana si può anche usare l'espressione "metropolita", sottolineando così il fatto che l'arcivescovo presiede la diocesi "metropolitana", cioè quella che corrisponde normalmente alla città più grande o più importante della provincia ecclesiastica.
Nel rito latino si possono dare arcivescovi non metropoliti. Questa anomalia è dovuta generalmente a tre motivi:
- Arcivescovi di una arcidiocesi estinta, della quale portano il titolo. Tali possono essere ad esempio alcuni vescovi che lavorano nelle congregazioni romane.
- Arcivescovi di diocesi che hanno il titolo di arcidiocesi, pur non essendo metropolitane e che quindi non formano una provincia ecclesiastica (ad esempio l'arcivescovo di Strasburgo, la cui diocesi è immediatamente soggetta alla Santa Sede, oppure l'arcivescovo di Amalfi-Cava de' Tirreni, la cui diocesi è suffraganea di Salerno, che è sede metropolitana).
- Vescovi che ricevono il titolo di arcivescovo ad personam, senza che la loro diocesi divenga arcidiocesi: in questo caso infatti il titolo rimane legato alla sola persona dell'arcivescovo, quasi come un titolo di prestigio.
In tutti questi tre casi e comunque ogni volta che un arcivescovo non è vescovo metropolita, egli non indossa il pallio, che è un segno liturgico strettamente connesso alla potestà di supervisione nell'ambito della provincia ecclesiastica.
Nella chiesa cattolica tutti gli arcivescovi, metropoliti e non, hanno un segno distintivo nella propria araldica: i cordoni che scendono dal galero sui due lati dello stemma hanno quattro file di fiocchi (i vescovi ne hanno tre; i cardinali cinque).
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