Bartolomeo Oleario
Bartolomeo Oleario, O.F.M. Cardinale | |
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Nascita | Padova 1320 ca. |
Morte | Gaeta 16 aprile 1396 |
Sepoltura | Chiesa di San Francesco, Gaeta |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 1381 da papa Urbano VI |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Creato Cardinale |
18 dicembre 1389 da Bonifacio IX (vedi) |
Cardinale per | 6 anni, 3 mesi e 29 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Bartolomeo Oleario o Uliari (Padova, 1320 ca.; † Gaeta, 16 aprile 1396) è stato un cardinale e vescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque attorno al 1320 a Padova da Michele de Uliariis. Aveva tre fratelli, Iacopo, Francesco e Bondo, che fu il 19° abate della monastero benedettino di Mosacio.
Compì studi universitari presso l'università di Padova addottorandosi in filosofia. Entrò nell'Ordine dei Frati Minori presso il convento di Padova; prosegui gli studi ottenendo il dottorato in diritto canonico e probabilmente anche in teologia.
Episcopato e cardinalato
Fu nominato vescovo di Ancona nel 1381. Nel frattempo a Firenze si era in cerca di un nuovo vescovo dopo l'elezione di Angelo Acciaioli a cardinale a sorpresa il 9 dicembre 1385 fu nominato l'Oleario.
Sebbene avesse fama ottimo teologo e letterato, l'Oleario fu ignorato dalla città, tanto che Angelo Acciaiuoli continuò a svolgere l'attività di vescovo almeno fino al 1387, e papa Bonifacio IX, non volendo forzare una situazione delicatissima in città fatta di un fragile equilibrio fra le fazioni rivali, decise di nominarlo cardinale nel concistoro del 18 dicembre 1389 con il titolo di cardinale presbitero di Santa Pudenziana.
Nel 1393 fu nominato primo abate commendatario dell'abbazia di san Cristoforo di Castel di Durante, nella diocesi di Urbino. Poco dopo fu nominato nunzio apostolico nel regno di Napoli, il cui Ladislao I di Napoli doveva difendere la corona da Luigi II d'Angiò, che cercava l'appoggio dei baroni napoletani. Il nunzio compì una valida opera nel difendere il giovare re dalle mire di Luigi II, con piena soddisfazione della curia romana.
Mentre si trovava a Gaeta, il cardinale Oleario fu invitato dal papa a chiedere al re Martino I di Sicilia: che favoriva il partito dell'antipapa Benedetto XIII, di rientrare nell'obbedienza romana. Quando il cardinale stava per partire per la sua nuova missione, si ammalò gravemente e morì il 16 aprile 1396.I funerali si svolsero nella chiesa dei Francescani di quella città, dove fu sepolto.
Iscrizione
Iscrizione sulla tomba del cardinale. |
HIC IACET REVERENDISS. IN CHRISTO PATER
DOMINVS BARTHOLOMAEVS DE VLIARIS DE |
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Ancona | Successore: | |
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Giovanni Tedeschi[1], O.E.S.A. | 1381 – 9 dicembre 1385 | Guglielmo Dallavigna[2], O.S.B. |
Predecessore: | Vescovo di Firenze | Successore: | |
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Angelo Acciaiuoli II | 9 dicembre 1385 – 18 dicembre 1389 | Onofrio Visdomini[3], O.E.S.A. |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Pudenziana | Successore: | |
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Bertrande de Chanac (obbedienza avignonese) |
18 dicembre 1389 – 16 aprile 1396 | Angelo d'Anna de Sommariva, O.S.B. Cam. |
Note | |
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- Frati Minori italiani
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