San Faustino dell'Incarnazione

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Santo Faustino dell'Incarnazione, S.P.
Presbitero
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al secolo Manuel Míguez González
battezzato
Santo
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Foto del 1900 ca. con firma autografa
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 93 anni
Nascita Xamiras
24 marzo 1831
Morte Getafe
8 marzo 1925
Sepoltura
Appartenenza
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Vestizione 5 dicembre 1850
Professione religiosa Madrid, 16 gennaio 1853
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale Torino, 8 marzo 1856
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Cardinale per
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Incarichi ricoperti
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Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Fine del
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 25 ottobre 1998, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione 15 ottobre 2017, da Francesco
Ricorrenza 8 marzo
Altre ricorrenze
Santuario principale
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
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Successore
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Onorificenze
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 8 marzo, n. 14:
« Nella città di Getafe vicino a Madrid in Spagna, beato Faustino Míguez, religioso dell'Ordine dei Chierici Regolari delle Scuole Pie, che, ordinato sacerdote, si dedicò appieno all'insegnamento e, raggiunta una grande fama di maestro e di scienziato naturalista, fu tuttavia sempre solerte nell'impegno pastorale e fondò la Congregazione delle Figlie della Divina Pastora. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Santo Faustino dell'Incarnazione, al secolo Manuel Míguez González (Xamiras, 24 marzo 1831; † Getafe, 8 marzo 1925) è stato un presbitero, educatore e fondatore spagnolo delle congregazioni delle Figlie della Divina Pastora.

Biografia

Nacque il 24 marzo del 1831 a Xamirás di Ace­bedo del Río nella diocesi di Orense in Spagna, ultimo dei quattro figli di Benito Míguez e Maria González. Fu battezzato il giorno seguente con il nome di Emanuele e un anno dopo ricevette la Cresima. La famiglia di grandi lavoratori e ferventi cristiani, dove ogni giorno si pregava insieme la mattina e la sera, lo educò ad una vita di preghiera e di responsabilità verso il prossimo.

Dopo le scuole primarie si trasferì a Orense nel convitto annesso al santuario di Nuestra Señora de los Milagros. Dove si rivelò come studente intelligente e assiduo, in quel periodo nacque in lui un'inquie­tudine che avrebbe aperto strade nuove alla sua vita. L'incontro fortuito con un sacerdote scolopio lo avvicinò alle Scuole Pie e rimase affascinato dalla figura di san Giuseppe Calasanzio e dalla sua opera. Decise, senza tentennamenti, di diventare apostolo fra i bambini ed i giovani, vincendo le resistenze della famiglia che aveva altri progetti per lui, entrò nell'ordine il 5 dicembre 1850, e cambiò il suo nome in Faustino de la Encarnación. Terminato il noviziato, pronunciò i voti solenni, il 16 gennaio 1853, nel collegio di san Fernando di Madrid. Brillò anche negli studi scientifici, filosofici e teologici dell'iter formativo dell'Ordine e alla fine del 1855 come suddiacono, iniziò la sua carriera di professore e l'8 marzo del 1856 fu ordinato sacerdote.

Dopo gli studi e le prime esperienze pastorali, il 3 novembre del 1857, fu inviato a Cuba, dove l'Ordine mandava avanti nella prima fondazione scolopia la locale Escuela Normal di Guanabacoa per la formazione dei maestri. Padre Faustino fu incaricato di insegnare agricoltura, fisica, chimica e storia naturale. Accanto all'insegnamento si dedicò allo studio della natura e, a contatto con gli abitanti dell'isola osservava l'uso che questi facevano delle piante a fini tera­peutici e scoprì di provare grande interesse per quella pratica.

Colpito da intossicazione, fece rientro in Spagna il 12 febbraio del 1860, tra­scorrendo nel Collegio di San Fernando la convalescenza. Nel settembre del 1861 fu destinato a Getafe, dove senza sosta lavorò per la scuola. Nel 1868 padre Faustino fu mandato nella nuova fondazione di Celanova, dove si distinse sia per l'insegnamento che per l'attività apostolica. Il 3 settembre del 1869 fu destinato al collegio Sanlúcar de Barrameda, dove gli furono assegnate le classi di fisica, chimica e storia naturale. Qui le autorità locali lo incaricarono di esaminare la qualità dell'acqua dei pozzi comunali, attività che assunse con grande impegno dichiarando

« un uomo del popolo e per il popolo »

Analizzò le proprietà terapeutiche delle acque di quarantaquattro pozzi della città. La cosa più importante dal punto di vista scientifico fu, che lo fece seguendo un procedimento proprio. Fu un lavoro che richiese grande dedizione. Con­cluso il lavoro, chiese al Municipio che una commissione medica verificasse le indicazioni terapeutiche da lui fornite per le acque dei diversi pozzi e redigesse un resoconto.

La commissione, nell'agosto del 1872, scrisse un resoconto, dove affermava:

« I sottoscritti, una volta esaminate con la dovuta accuratezza le indicazioni terapeutiche delle acque di questa città, nelle diverse sorgenti che possiede, comunica al dotto scolopio Padre Faustino Míguez, che l'analisi chimica che delle stesse ha compiuto non solo é conforme ai principi della scienza, ma anche alle applicazioni che per tradizione sono state fatte di esse in modo empirico, quando non erano ancora scientificamente conosciute le loro proprietà terapeu­tiche »

I risultati del lavoro furono pubblicati nel libro Análisis de las aguas públicas de Sanlúcar de Barrameda con indicación de sus virtudes medicinales. Con questo compito padre Faustino mise le sue conoscenze scientifiche al servizio del popolo, come dichiarò nel suo libro:

« Mi hanno obbligato a intraprendere questo studio teorico-pratico sugli effetti curativi, sia l'amore che nutro per la scienza, sia quello che professo per l'umanità dolente, per la cui educazione conseguo questi risultati; poiché se, sull'esempio del mio Divino Maestro, devo guardare in primo luogo alla salute dell'anima, ho anche l'obbligo di preoccuparmi, secondo le mie forze, di quella del corpo »

Questa sua vocazione scientifica, orientata all'assistenza dei malati, padre Faustino la espresse attraverso il Laboratorio Míguez, uno dei suoi grandi lasciti all'umanità, che sorse dalla congiunzione di diversi suoi tratti distintivi: il suo essere vicino alle necessità dell'uomo del suo tempo, la sua preoccupazione per quanti soffriva nel corpo.

Successivamente fu trasferito a Siviglia e poi alla nuova fondazione di El Escorial, dove insegnò e fu bibliotecario nella Biblioteca Escurialense. Fu poi rettore del collegio di Monforte de Lemos. In tutti questi luoghi si rivelò un grande educatore e un difensore instancabile della libertà d'insegnamento.

Nel 1879 ottenne il permesso di passare alle Scuole Pie Americane che a Buenos Aires muovevano i primi passi, ma non partì per 1'Argentina, e fu mandato per la seconda volta a Sanlúcar, dove la popolazione non aveva dimenticato il suo lavoro. Oltre a dedicarsi all'insegnamento nella scuola, continuò a studiare le piante e le loro proprietà, studio che aveva iniziato a Monforte de Lemos. Preparò alcuni estratti con proprietà medicinali. Con il passare dei giorni la sua fama a Sanlúcar crebbe e anche il numero dei malati che si recavano da lui. Nel constatare l'ignoranza e l'emarginazione in cui vivevano le donne, cercò modi e mezzi per guidarle fin dall'infanzia lungo il cammino della promozione umana e cristiana. Per questo motivo il 2 gennaio del 1885 fondò il Pio Istituto Calasanziano delle Figlie della Divina Pastora. Il fine di questo nuovo Istituto di religiose educatrici secondo lo spirito e lo stile pedagogico di Giuseppe Calasanzio è la cura e l'educazione delle bambine povere che saranno

« l'anima della famiglia e la salvezza della società, della quale devono formare la parte più interessante »

Senza trascurare le altre attività, aiutò e guidò questa piccola famiglia con grande sollecitudine e prudenza.

Cedendo alle insistenze del decano di medicina all'università di Siviglia, iniziò la sua attività terapeutica, avviata sia per fornire il suo aiuto ai malati che per ottenere sussidi economici utili a finanziare il nuovo Istituto. Queste attività allarmarono però molti medici, alcuni dei quali sollecitarono i superiori affinché venisse trasferito, alla fine del 1888 fu inviato a Getafe, ove continuò la sua attività terapeutica a favore di numerose persone. Una campagna diffama­toria, animata da medici e farmacisti determinò, nel 1901, l'intervento del go­verno, che pose fine alla sua attività. Faustino Miguez pubblicò anche diverse opere.

La morte lo accolse all'età di 94 anni, 1'8 marzo del 1925 a Getafe ne pressi di Madrid.

Culto

I suoi resti mortali riposano nella cappella delle Figlie della Divina Pastora, Ge­tafe, Spagna.

Collegamenti esterni