Beato Gennaro Maria Sarnelli

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Beato Gennaro Maria Sarnelli, C.SS.R.
Presbitero
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Beato
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ritratto del beato di G.A. Lomuscio
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 41 anni
Nascita Napoli
12 settembre 1702
Morte 30 giugno 1744
Sepoltura
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 8 luglio 1732
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il 2 dicembre 1906, da Pio X
Beatificazione 12 maggio 1996, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 30 giugno
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
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Erede
Successore
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Consorte

Consorte di

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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 30 giugno, n. 11:
« A Napoli, beato Gennaro Maria Sarnelli, sacerdote della Congregazione del Santissimo Redentore, che si adoperò attivamente per l'assistenza ad ogni categoria di bisognosi. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beato Gennaro Maria Sarnelli (Napoli, 12 settembre 1702; † 30 giugno 1744) è stato un presbitero e scrittore italiano.

Biografia

Figlio del barone di Ciorani Angelo Sarnelli e della baronessa Caterina Scoppa, quartogenito di otto fratelli e sorelle, nacque nel palazzo di famiglia acquistato da Don Girolamo Sarnelli dall'amico Vicerè Cardinale Zapata nell'odierna piazza Trieste e Trento di Napoli.

All'età di 14 anni manifestò la sua volontà di diventare un gesuita, ma ricevuto il parere contrario dal padre, sempre su indicazione dello stesso, scelse gli studi giurisprudenziali.

Laureatosi nel 1722 in diritto canonico e civile, esercitò la professione fino all'anno 1728 insieme all'avvocato Alfonso Maria de' Liguori, che conobbe frequentando il casale di Chiaiano dove la sua famiglia aveva notevoli possedimenti il quale casale era contiguo a quello di Marianella luogo natio di Alfonso Maria de' Liguori, con il quale condivideva la passione per il servizio agli ammalati nell'Ospedale di Santa Maria del Popolo, detto anche «degli Incurabili».

Verso la fine dell'anno 1728 abbandonò la professione di avvocato ed iniziò il suo cammino di avvicinamento alla vita religiosa. Nel mese di settembre dello stesso anno si fece seminarista presso la Chiesa napoletana, fu incaricato di svolgere le mansioni di chierico nella parrocchia di Sant'Anna di Palazzo.

Negli anni successivi iniziò gli studi che lo portarono al noviziato nella Congregazione delle Missioni Apostoliche che concluse il 28 maggio 1731 e fu ordinato sacerdote l'8 luglio 1732.

Dopo l'ordinazione, venne assegnato come responsabile della catechesi nella parrocchia dei Santi Francesco e Matteo, dal cardinale Pignatelli, a Napoli. Qui iniziò l'opera di recupero e prevenzione contro la prostituzione tra le giovani ragazze.

Proprio nell'anno della sua ordinazione, il 9 novembre 1732, Alfonso de Liguori fondò a Scala, nei pressi di Amalfi, la Congregazione del Santissimo Redentore. Sarnelli, che non aveva potuto seguirlo divenne, a Napoli, il difen­sore più accanito dell'esperienza missionaria del suo amico.

Nel 1733 lo raggiunse per aiutarlo nella missione di Ravello, quando Alfonso Maria fu abbandonato dai primi compagni. L'ascolto delle prediche e i dialoghi col Santo, convinsero Gennaro Maria del valore apostolico del carisma della nuova fondazione, il cui fine e l'evangelizzazione del popolo è l'aiuto ai più poveri e mancanti di soccorsi spirituali e materiali, e decise di diventare redentorista, continuando tuttavia a restare membro delle Missioni Apostoliche.

Dall'ingresso nella Congregazione Redentorista nel 1733 all'aprile del 1736 Sarnelli e Alfonso Maria intrapresero insieme una serie di missioni nei paesi delle diocesi di Amalfi, Chiazza e Salerno.

Il ritmo del lavoro, vissuto senza risparmio, fu tale da causargli seri problemi di salute. Ripresosi, col consenso di Alfonso Maria, fu costretto, per le cure, a stabilirsi a Napoli. Scrive S. Alfonso:

« Ma poi così per ragione della salute rovinata, come per l'aria che non li confaceva, come anche per attendere alle opere grandi che aveva tra le mani, specialmente della separazione delle meretrici da dentro la Città di Napoli, [...] per cui bisognava una continua assistenza, fu necessario accordargliesi da' Su­periori la licenza di portarsi in Napoli, dove poi terminò la vita. Non pertanto bench’egli abitasse in Napoli, non lasciava da quando in quando di venire ad aiutare i Compagni della sua Congregazione nelle loro Missioni »

Nella capitale riprese il ritmo dell'attività precedente, dedicando gli anni tra il 1736 e il 1741 alla pubblicazione dei suoi scritti, alle campagne per il recupero delle meretrici e contro l'abuso della bestemmia, alla divulgazione fra i laici dell'orazione mentale e alla formazione spirituale dei fanciulli.

I successi nella lotta alla prostituzione lo resero inviso a quanti traevano profitti da queste attività. Fu minacciato di morte, e anche la sua famiglia, intimorita, cercò di frenarne lo zelo. Sarnelli non si piegò e dichiarò che

« si sarebbe chiamato fortunato, se per questa opera di tanta gloria di Dio avesse perduto anche la vita. »

Come promotore dell'orazione in comune per i laici e della formazione dei fanciulli iniziò, inoltre, un'intensa attività letteraria. Scrisse una quarantina di opere che trattano di meditazione, teologia mistica, direzione spirituale, diritto, pedagogia, morale e pastorale, mariologia e ascetica. Il mondo santificato, Il cristiano illuminato, Il mondo riformato sono i titoli di alcune fra le sue opere più significa­tive.

Nel 1741 programmò la grande missione nei paesi alle porte di Napoli, in preparazione della visita canonica del cardinale Spinelli. Sarnelli sollecitò il Cardinale affinché la guida della Missione venisse affidata ad Alfonso Maria de Liguori ed ai Redentoristi. Cosa che fu possibile solo all'inizio del 1742, quando Alfonso fu costretto a lasciare la compagnia missionaria, per ritornare a Ciorani. Sarnelli, per aiutare ancora una volta l'amico in difficoltà, si piegò al volere del Cardinale, accettando di sostituire Alfonso Maria nell'incarico. Guidò la missione fino al settembre dell'anno seguente, quando ormai consumato nelle forze, si dimise da responsabile dell'opera.

Nonostante lo stato di salute definitivamente compromesso, continuò a predicare fino al mese di aprile del 1744, quando, ormai agli estremi, ritornò a Napoli nella casa del fratello maggiore, ove passò l'ultimo mese della sua vita e dove morì il 30 giugno 1744. Il 2 luglio fu sepolto nella chiesa di Santa Maria dell'Aiuto a Napoli. Nel 1894 il corpo fu traslato nella chiesa redento­rista di Sant'Alfonso e Sant'Antonio a Tarsia, e il 25 ottobre 1994 i suoi resti mortali sono stati tumulati nella chiesa della Santissima Trinità della Casa dei Redento­risti a Ciorani, edificata nel 1735 con il suo aiuto.

Principali opere

Sarnelli produsse numerose opere, raccolte successivamente in 13 volumi pubblicati nel 1888:

  • Il mondo santificato
  • Il mondo riformato
  • L'anima illuminata
  • L'anima desolata
  • Il cristiano illuminato
  • Il cristiano santificato
  • Le glorie e grandezze della divina Madre
  • Divozioni pratiche per onorare la SS. Trinità o Maria SS
  • Lettere spirituali
  • Della discrezione degli spiriti
  • L'Ecclesiastico santificato
  • Contro il vizio della bestemmia
  • Ragioni cattoliche
Bibliografia
  • Francesco Chiovaro, A Life of Blessed Gennaro Maria Sarnelli, del maggio 2003.
Collegamenti esterni